Fede e dintorni

Solennità di Cristo Re 2018

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Solennità di Cristo Re 2018.

Ultima domenica dell’Anno Liturgico: solennità di Cristo Re. Gesù è il re-pastore, che nutre il suo gregge con l’offerta del suo corpo e del suo sangue. Gesù è il re nell’umiltà della sua passione redentrice.
– Il regno di Gesù Cristo unisce nella solidarietà il Dio del cielo con gli uomini della terra. Perciò noi preghiamo che il regno di Gesù Cristo venga nel mondo degli uomini.
– Ma la regalità di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il nostro Signore e Salvatore, è una regalità particolare, atipica, come ci suggeriscono bene le letture di questa domenica. È la regalità del Figlio dell’uomo, a cui Dio dà ogni potere e ogni regno. È la regalità di Colui che il Padre ha costituito sì vincitore di tutte le potenze del male, e come Figlio di Dio le vincerà tutte sulla croce.
– Un Re tutto da contemplare e invocare.

Il Vangelo di questa domenica (Gv 18,33-37)

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

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Pilato si mostra pensieroso di avere di fronte a questo strano Re e Gesù cerca di portarlo su di un’altra sfera: il mio regno non è di questo mondo. Ci sono due mondi, io sono dell’altro. Che è differente, è ad un’altra latitudine del cuore:
♥ Il tuo palazzo è circondato di soldati, il tuo potere ha un’anima di violenza e di guerra, perché i regni di quaggiù, si combattono. Il potere di quaggiù si nutre di violenza e produce morte.  Il mio mondo è quello dell’amore e del servizio che producono vita. Per i regni di quaggiù, per il cuore di quaggiù, l’essenziale è vincere, nel mio Regno il più grande è colui che serve.
♥ La parola di Gesù è vera proprio perché disarmata, non ha altra forza che la sua luce. La potenza di Gesù è di essere privo di potenza, nudo, povero.
La sua regalità è di essere il più umano, il più ricco in umanità, il volto alto dell’uomo, che è un amore diventato visibile.
Venga il tuo Regno, noi preghiamo. Eppure il Regno è già venuto, è già qui come stella del mattino, ma verrà come un meriggio pieno di sole; è già venuto come granello di senapa e verrà come albero forte, colmo di nidi. È venuto come piccola luce sepolta, che io devo liberare perché diventi il mio destino”. (Ermes Ronchi).
♥ Un Re che ci invita ad attendere la sua venuta definitiva!

“Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare” (Gv 19,15). – “Mio dolce Salvatore, se gli altri non vogliono accettarti per loro re, io non voglio altro Re che te. Tu sei il mio Re: tu solo mi ami davvero; tu solo mi hai redento con il tuo sangue”. (S. Alfonso).

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