Fede e dintorni

Siate misericordiosi

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Siate misericordiosi…

– Gesù, nel Vangelo, oggi ci propone la rinuncia alla vendetta e alla violenza. Ai suoi discepoli consegna il principio della non resistenza al male e il comandamento dell’amore dei propri nemici.
– Le parole di Gesù infrangono ogni nostro schema mentale, frequentemente caratterizzato da ristrettezza, partigianeria ed egoismo. – Gesù è il vero Maestro e non teme di essere esigente con noi, perché ci ama. Per questo ci chiede tutto, fino al miracolo dell’amore e del perdono senza misura.
– Non si trionfa sul male con il male; non si trionfa sulla violenza con la violenza. Il male e la violenza sono vinti quando li si lascia dissolvere nell’amore. L’odio non può essere distrutto che dall’amore che lo subisce gratuitamente.
– Gesù stesso ha conosciuto la cattiveria; ha conosciuto bene che cosa voleva dire essere detestato, spogliato, percosso e ucciso. Egli ha amato coloro che lo odiavano, ha dato più di quanto non gli fosse stato tolto, egli ha benedetto coloro che lo maledicevano. – Egli ha superato il male attraverso la sofferenza, e perciò rende possibile l’accettazione dei suoi comandamenti e della sua croce. – Solo colui che dice “sì” alla croce di Cristo può obbedire a suoi precetti e trovare nell’obbedienza il compimento della promessa contenuta in essi: il bene trionfa sul male attraverso l’amore.

Dal Vangelo di questa domenica (Lc 6,27-38).
♦ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Chiamati ad essere misericordiosi (uno sguardo alle letture di oggi).
♦ Alla luce del gesto di Davide che, pur avendo fra le mani il re Saul, suo avversario, rinuncia alla vendetta (I Lettura), oggi ascoltiamo nel “discorso della pianura” (Vangelo) l’invito di Gesù Maestro a perdonare i nemici, ad essere misericordiosi, perfetti, santi, sull’esempio del Padre misericordioso.
♦ Gesù ci rivela il Padre suo e nostro che è amore gratuito e incondizionato.
♦ Beneficiari della misericordia del Padre, siamo chiamati a imitarlo, diventando, a nostra volta, misericordiosi con i nostri fratelli, volendo il bene dei nemici, vincendo il male con il bene, rinunciando a giudicare e a condannare.
Solo così saremo veri figli del Padre misericordioso.
♦ Il salmo ci invita alla gratitudine verso il Padre celeste per i suoi gesti di tenerezza, compassione e misericordia nei nostri confronti, soprattutto per il perdono dei peccati. Non dimentichiamo tutti i suoi benefici!
♦ E Gesù Cristo, nuovo Adamo, infonde in noi il suo santo Spirito, datore di vita, per renderci conformi a lui, volto della misericordia del Padre (II Lettura).
Allora, camminiamo in novità di vita da figli e da fratelli in Cristo nostro Signore, che ci nutre con il suo Corpo e il suo Sangue in questo convito di salvezza. (don Francesco Dell’Orco, in la domenica.it).

Per la preghiera: diventare segno del Vangelo.
* Noi tutti siamo avvolti dall’amore misericordioso di Dio e chiamati da Cristo a rispondere con l’amore verso tutti, anche verso il nemico: chiediamo al Padre misericordioso di essere capaci di un amore senza misura, segno del Vangelo.
* Quando i cristiani sono perseguitati da poteri ostili, non vengano mai meno all’amore, diventando così segno del Vangelo.
* I credenti che vivono in una società non cristiana amino la vita e la dignità di ogni persona umana, così da divenire segno del Vangelo per quanti l’ignorano o lo disprezzano.
* La Chiesa a volte è tentata di uniformarsi al mondo. Impari sempre a scegliere la povertà per amore di Cristo e del debole, divenendo segno del Vangelo in una cultura marchiata dalla sete di guadagno, potere e piacere.
* Ci sono tante famiglie divise: offrendo e accogliendo il perdono reciproco divengano segno del Vangelo in una società che va perdendo la stima per la stabilità e fedeltà del legame tra l’uomo e la donna.
* Quanti hanno avuto uccisa una persona cara: perdonando e amando divengano segno del Vangelo fra le violenze che macchiano la convivenza civile.
* I governanti che si professano cristiani: scegliendo vie di pace, di dialogo, di disarmo, divengano segno del Vangelo in un mondo in cui si si è tentati di risolvere tutto con la forza delle armi.
♦ Dio Padre, ricco di tenerezza, benevolo anche con i malvagi e con gli ingrati, perché ci ama sempre gratuitamente, ci doni la forza per amare i nostri nemici.
♦ Cristo Gesù, che apre a tutti noi le porte della vita e della speranza, ci doni lo Spirito Santo perché nell’amore verso tutti emerga in noi l’immagine dell’uomo nuovo.
♦ Spirito Santo, col tuo santo Amore ci rinnovi tutti a immagine del Cristo nostro Salvatore.
Amen.

Siate misericordiosi! Gesù, nel Vangelo, ci propone la rinuncia alla vendetta e alla violenza. Ai suoi discepoli consegna il principio della non resistenza al male e il comandamento dell’amore dei propri nemici. – Non si trionfa sul male con il male; non si trionfa sulla violenza con la violenza. Il male e la violenza sono vinti quando li si lascia dissolvere nell’amore. Gesù stesso ha conosciuto la cattiveria; ha conosciuto bene che cosa voleva dire essere detestato, spogliato, percosso e ucciso. Egli ha amato coloro che lo odiavano, ha benedetto coloro che lo maledicevano ed ha pregato per loro: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.

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