Sant’Angelo di Drapia, Convegno Pastorale giovanile regionale
Il saluto di mons. Luigi Renzo, Vescovo della diocesi di Mileto
«E’ un gran giorno per la Calabria». Mons. Luigi Renzo, saluta così i 300 delegati che ieri si sono ritrovati a Drapia, presso il “Villaggio La Pace”, per il convegno regionale di Pastorale Giovanile calabrese, voluto dalla Conferenza Episcopale Calabra. Ricordando l’appuntamento di 26 anni fa che «fu intuizione feconda» ha sottolineato come «siamo qui per ripartire con entusiasmo nuovo, coraggio e spirito nuovo» per accompagnare i giovani verso le sfide educative che attendono le Chiese di Calabria.
Ad aprire i lavori del convegno regionale è stato Mons. Fiorini Morosini, vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, incaricato della Pastorale Giovanile in Calabria, che ha introdotto i lavori ringraziando tutti coloro «che hanno risposto alla chiamata della Chiesa» per questo importante appuntamento in cui «siamo chiamati ad aiutare i giovani a comporre il volto di Dio».
Nel corso della prima giornata sono intervenuti il giornalista Rai, Enzo Romeo, e il sociologo Enzo Bova, docente Unical. Il primo ha stimolato la platea ricordando che il motto per la Calabria è «ce la possiamo fare» sottolineando «la scintilla positiva che dobbiamo fare nostra». «Credo che il primo deficit della Calabria sia il deficit di speranza». E ha richiamato i convegnisti ad «essere testimoni di speranza».
E richiamando i dati dello Svimez, che raccontano della prospettiva del Sud di essere «sempre più un paese di vecchi e per vecchi» che rischia di «perdere il futuro» ha richiamato che «restare al sud è una scelta di vita che può essere motivata solo da una fede forte». «Coscienza religiosa e senso civico sono le due gambe per camminare verso un nuovo sviluppo». E questo «passa dalla sfida educativa». «L’assuefazione –ha commentato– è la peggiore piaga con la quale dobbiamo fare i conti».
«La Chiesa – ha continuato – deve essere coraggiosa» e deve essere «nave spiegata con le vele al vento». Enzo Bova, invece, ha sollecitato tutti «ad uscire fuori dalla soglia del sagrato» per portare «i valori vivere cristiano» nel mondo. «Non basta che i nostri padre abbiano creduto. E’ necessario che questa diventi la nostra scelta e la nostra consapevolezza». E lanciato il tema della gioia.