I recenti convegni organizzati dall’amministrazione Repice per informare la cittadinanza sullo stato dell’arte delle iniziative intraprese e sui frutti raccolti, offrono un’occasione d’intervento nel dibattito politico troppo ghiotta da lasciarla sfuggire.
Per motivi di spazio, non mi soffermerò sulla particolare ambiguità politica caratterizzante l’attuale compagine amministrativa tropeana che vede il Sindaco, indiscussa personalità del PD – tessera in tasca – strizzare l’occhio all’UDC e al contempo bussare alla porta del Pdl guardandosi però molto bene dal richiedere la tessera. Un Sindaco che in Calabria sta con Scopelliti, dicendo di averlo sostenuto, a Torino con Chiamparino ed in Piemonte, fino a pochi mesi fa, con la Bresso, anche se, mi vene da pensare, è in corso un serio percorso di conversione verso Cota e la Lega Nord: l’apoteosi della coerenza.
Sorvolerò sui più volte annunciati imminenti lavori di riqualificazione di Piazza Vittorio Veneto che, paradossalmente, “per non compromettere la prossima stagione estiva”, sono stati differiti al prossimo settembre. Farò lo stesso per la questione Porto che trascinerà il Comune, al pari di quanto già avvenuto per il vecchio ospedale da vendere a mò di Fontana di Trevi, in un contenzioso dai risvolti imprevedibili con l’unico verosimile effetto di gettare alle ortiche decine di migliaia di euro per spese legali. Non mi tratterò sulla promessa di tolleranza zero per la prossima stagione estiva né su quella di rimozione delle canne fumarie abusive, argomento, quest’ultimo, che mi sta particolarmente a cuore e che potrebbe trovare soluzione il prossimo 3 dicembre. Non indugerò sull’appalto del servizio mensa nella scuola dell’infanzia ed in quelle elementari, pur non potendomi esimere dall’interrogare l’amministrazione sui motivi ostativi ad un affidamento diretto, provvisorio, sino alle vacanze natalizie ovvero in economia per un anno, ovviamente nel rispetto del D.Lgs. 163/2006. Tralascerò il leasing in costruendo relativo alla realizzazione di un polo scolastico da mille e un notte i cui costi, i canoni di affitto, saranno insostenibili per le casse comunali. Tralascerò l’affaire parcometri e le modalità di affidamento dei servizi di igiene urbana. Non approfondirò le problematiche connesse all’avviso pubblico avente ad oggetto la stabilizzazioni in categoria C di tre LSU/LPU che, presto, formerà oggetto di un ulteriore contenzioso. Non mi soffermerò, infine, sui metodi e criteri poco trasparenti e poco imparziali utilizzati nell’assegnazione “provvisoria” di case popolari.
In quest’occasione intendo concentrare la mia attenzione, sia pur sinteticamente, sul parcheggio multipiano, che dovrebbe sorgere in località “Contura”, in ragione delle gravissime affermazioni rese dal Sindaco in occasione della sua presentazione, plastico alla mano, al pubblico. Com’è noto, il testo unico sugli appalti ammette il ricorso alla finanza di progetto, project financing, per la realizzazione di lavori pubblici o di pubblica utilità inseriti nel piano triennale o nell’elenco annuale delle OO.PP. dell’amministrazione appaltante. Nello specifico è avvenuto che il Consiglio Comunale di Tropea, con deliberazione n. 28 del 29.06.2010, ha approvato un disciplinare di gara avente ad oggetto la realizzazione, mediante finanza di progetto, di un’opera, inserita nel piano triennale delle OO.PP., consistente nella realizzazione di un parcheggio multipiano. Sulla base di tale disciplinare la Stazione Unica Appaltante, per conto e nell’interesse del Comune di Tropea, ha indetto una gara che ha visto la partecipazione di un solo soggetto giuridico, un’associazione temporanea di imprese, con una proposta di intervento che, uso un eufemismo, stravolge l’originaria bozza di progetto approvata in Consiglio. In particolare, l’ATI ha previsto e proposto, oltre alla realizzazione di un parcheggio multipiano, la costruzione di un enorme centro commerciale, ovverosia di un’opera che di pubblico non ha proprio nulla, a cui, implicitamente, la parte pseudo pubblica – il parcheggio multipiano appunto – andrebbe ad essere di fatto asservita. Il tutto, dulcis in fundo, su un’area che il Piano Regolatore Generale classifica ZONA F, attrezzature pubbliche sottozona F/7 viabilità e parcheggi e sottozona F/4 verde urbano ornamentale. Di tutta evidenza, dunque, la gravissima violazione della normativa di riferimento consumatasi sotto l’occhio vigile del Sindaco che, nel magnificare la portata dell’intervento, quanto meno avventatamente , ha annunciato l’inizio dei lavori per il prossimo 31 gennaio e la fine nel giro di 18 mesi.
Sono certo che il Consiglio Comunale – cui spetta la parola definitiva in merito a tale assurda speculazione che porterebbe benefici al solo promotore dell’opera a danno del Comune che di fatto andrebbe a cedere, a titolo praticamente gratuito, un’area di enorme valore, per la realizzazione di un’attività privata che detterebbe la fine dei commercianti tropeani, in primis dei concessionari dei box del mercato ortofrutticolo – si guarderà bene dal partorire un atto dai verosimili riflessi di ordine penale, oltre che civile. Pur tuttavia ho ritenuto necessario stigmatizzare ancora una volta la fumosità, l’inconsistenza, l’inadeguatezza la spregiudicatezza dell’attività politica del Sindaco Repice, un uomo che, dal suo insediamento, ha lavorato per trasferire a Tropea, tout court, il modello Torino (per intenderci quello che ha fatto del capoluogo piemontese, con un passivo di € 5.564 pro capite, la città più indebitata d’Italia) mortificando le caratteristiche culturali, economiche e sociali della cittadina che amministra.
Concludo con l’auspicio che il prossimo 3 di dicembre il Tar Calabria metta fine a questa terribile esperienza sperando che i danni prodotti da 8 mesi di amministrazione Repice non siano irreversibili. Al contempo invito la Tropea sana ad analizzare ed approfondire la mia provocazione culturale a prepararsi, sin da ora, al prossimo impegno elettorale.
Consigliere Provinciale Pdl
Componente della Direzione Regionale del Pdl