Iniziativa che si ispira al Campus Albachiara di Montecatini. Illustri personaggi hanno poetato le loro testimonianze ai giovani.
Si è concluso con successo il Campus Europe, settimo percorso di legalità,realizzato dall’Istituto Superiore di Tropea, che ha visto studenti, docenti e dirigente mettersi in gioco, assieme a tanti rappresentanti di importanti agenzie formative, per pensare, raccontare e riflettere insieme.
“La cittadinanza – ha dichiarato la dirigente Beatrice Lento – è fonte di libertà e di democrazia e quindi anche di responsabilità , di diritti e doveri. Non è una conquista assoluta ma una condizione che deve essere salvaguardata sempre attraverso un itinerario di impegno, di consapevolezza e di partecipazione costanti “.
Il Campus si è declinato attraverso i valori della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea per imparare l’arte della libertà che permette a ciascuno di vivere una vita significativa, in ogni parte del mondo, attraverso i valori della libertà, dell’ uguaglianza, della solidarietà e della giustizia.
Tantissimi i testimoni significativi di cittadinanza attiva, provenienti dal mondo del volontariato, da importanti istituzioni al servizio dei giovani, quali il Centro Regionale di Giustizia Minorile, da altre agenzie significative come l’ASP , il Centro Calabrese di Solidarietà l’Osservatorio della ‘ndrangheta, Differenza Donna , Attivamente Coinvolte e Libera per passare poi a , scrittori, giornalisti. e testimoni di giustizia Con loro si è cercato di guardare lontano per incontrare lo sguardo del diverso, per cogliere le ingiustizie e combatterle. Il Campus della legalità, realizzato dall’Istituto Superiore di Tropea , si ispira a quello di Montecatini denominato “ Albachiara “ e sostenuto dalla provincia di Pistoia, che i ragazzi tropeani frequentavano con assiduità e che ormai da due anni non si svolge per le ben note difficoltà economiche attraversate dagli Enti Locali.
Come “Albachiara “ , “Europe” è stato un grande momento di incontro tra giovani e adulti che ha alimentato la fantasia, la creatività e l’arte articolandosi in momenti di discussione guidati da personalità significative della cultura e da fasi di elaborazione degli stimoli nell’ambito di laboratori di approfondimento tematico ma anche centrati su linguaggi creativi e artistici che hanno dato la possibilità di manifestare il proprio sentire attraverso modalità alternative di espressione. Numerosi e variegati gli stimoli culturali offerti ,ne citiamo alcuni Paola Bottero, scrittrice e giornalista , con il suo “carta vetrata” ha presentato un mondo di ambizioni sfrenate dove la superficialità diventa sostanza, l’unica verità è la finzione e l’essere è apparire a qualunque costo. Bruno Pisani, psichiatra e volontario al servizio di chi soffre disagi psicologici, ha offerto la metafora del bicchiere che dà forma alla materia liquida cosi come la regola offre la sicurezza dell’identità. Massimo Martelli , funzionario del Centro di Giustizia Minorile di Catanzaro, non è riuscito a nascondere il suo amore per i giovani, sia pure disadattati, esprimendo la sua fiducia nella possibilità del recupero con la frase di De Andrè “ Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori”. Matteo Luzza, attivista di Libera e fratello di una vittima innocente di mafia, ha ripercorso l’atrocità dell’assassinio del familiare lasciando la luce della speranza nel dono del perdono che diventa veramente liberatorio solo se ancorato al riscatto sociale autentico operato dall’assassino.
Elvira Rosa ha narrato le tappe della lotta contro la mafia intrapresa dell’associazione Donne siciliane di cui è cofondatatrice , Gianni Romeo, direttore del banco alimentare calabrese, ha risvegliato la voglia di impegno a favore di chi soffre la fame e Vincenzo Mercurio, attore e musicista dell’osservatorio della ndrangheta , ha messo in guardia dall’azione subdola svolta dai canti della mafia che veicolano, sotto l’apparente innocuità di una melodia, i disvalori della criminalità organizzata. Toccanti e suggestive le testimonianze delle tante associazioni di volontariato al servizio di chi soffre che hanno evidenziato il valore del servizio, e della LAV, con l’attivista R. Mazzitelli, che ha stimolato l’esigenza della sensibilità verso gli animali , essenziale in una società civile, assai toccante la tematica dell’abbandono che nell’80 per cento dei casi porta alla morte.
Il Campus Europe si è concluso con il raduno di tutti gli studenti e di tutto il personale della scuola presso la palestra comunale dove sono stati presentati molti lavori prodotti nei gruppi di approfondimento tra questi la canzone “Europe campus” realizzata dal gruppo musica, Particolarmente emozionante la premiazione dello studente Paolo Paglianiti , insignito dell’onorificenza di Alfiere del lavoro 2013, a cui l’Istituto tropeano ha offerto una targa di encomio con il logo della scuola, in un bagno di affetto tributato all’unanimità.
La dirigente Lento ha chiuso il Campus affermando che la cittadinanza è frutto di un impegno quotidiano e significa mettersi in gioco in prima persona, uscendo dalla dimensione privata, esercitando il potere che è proprio del cittadino, attraverso la partecipazione e ricordando che solo la cultura rende liberi.
“ In questi sette anni di Campus abbiamo incontrato molte persone che ci hanno aiutato ad accendere i riflettori su problematiche significative del nostro tempo. In un momento in cui è diffusa la sfiducia nella possibilità di fare sentire la propria voce nei meccanismi della vita pubblica il Campus vuole alimentare l’atteggiamento attivo di chi non si rassegna a subire passivamente ma comunque si impegna ad attivare il cambiamento nella direzione di una società più libera e giusta “