Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Servire come Cristo.
– I discepoli, che si erano messi al seguito di Gesù, credevano, come tutti, che la gloria di Dio si manifestasse nel riconoscimento e nel successo umano. E per questo a volte discutevano (e forse litigavano) fra loro chi fosse il più importante.
– Da Gesù hanno avuto diversi richiami e dolci rimproveri, ma anche preziosi insegnamenti.
– I discepoli da Gesù hanno imparato l’amore di Dio per noi nel donare suo Figlio, e che la vera grandezza sta nel servire gli altri fino a dare la propria vita per i fratelli, come ha fatto Lui.
– Ecco allora una nuova comunità “senza potere”, la cui sola regola è servire, fino a offrire la propria vita per i fratelli, bevendo il calice fino all’ultima goccia. E per tutti i suoi membri, perché tutti sono fratelli.
– All’immagine del capo che comanda si oppone quella del capo che serve. Ed ecco che i capi avranno paradossalmente un solo compito: servire sull’esempio del Messia, diventato Figlio dell’uomo e servo di tutti, per il riscatto dei quali egli offre tutto quello che possiede e quello che è.
Dal Vangelo di questa domenica (Mc 10,35-45).
♦ In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
♦ Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo».
♦ E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni.
♥ Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti.
♥ Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Essere grandi nel servizio.
♦ Nel Vangelo di oggi due apostoli chiedono a Gesù, con una certa incoscienza, i primi posti nel suo Regno.
Questo provoca indignazione negli altri. Gesù, vero maestro e pedagogo, li chiama a sé, li istruisce e li orienta verso un ideale di grandezza che è l’opposto della mentalità comune. «Chi vuole diventare grande… chi vuole essere il primo» deve mettersi al servizio degli altri, fino a essere «schiavo di tutti».
♦ Gesù stesso, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, non è venuto per farsi servire, ma «per servire e dare la propria vita». Come il Servo del Signore, egli offrirà «se stesso in sacrificio», per rendere giusti gli uomini e saziarli di luce e di conoscenza del Signore.
♥ La “sete di carriera” è sempre in agguato, anche nella Chiesa. Bisogna chiedersi: “E tu, nella tua parrocchia e nella tua famiglia, stai scegliendo la strada di Gesù? Vuoi essere grande nel servizio o preferisci farti servire?“.
♥ Scrive il poeta e mistico Tagore: «Dormivo, e sognai che la Vita non era che gioia. Mi svegliai, e mi accorsi che la vita era Servizio. Servii, e scoprii che il servizio era la Gioia». (p. Giovanni Crisci, frate cappuccino)
Il servizio è la vera grandezza.
♦ Gesù non rimprovera i discepoli per la loro imprudente richiesta e promette loro che il suo calice lo berranno e condivideranno anche il suo battesimo, ma dice che non sta a lui decidere chi siederà ai suoi fianchi.
♦ Viene da pensare… ad una fregatura: “Ecco noi abbia lasciato tutto e ti abbiamo seguito…” E Gesù invece promette che dovranno servire… e per niente!
♥ E’ difficile accettare, ma è tutto una nuova luce.
♦ In realtà Gesù a loro che riusciranno a fare il massimo che un uomo può fare: Amare come Lui ci ha amato…
E indica la via: e spiega loro come fare per diventare grandi.
♥ Gesù li invita a servire, perché “chi non serve… non serve”. Se non servo a nessuno vengo dimenticato e rimango solo. Se invece mi dispongo a servire, vengo apprezzato, amato e sono felice.
♦ E questa è una regola di vita molto semplice e accessibile a tutti, anche a chi non crede.
Gesù, oltre a rivelarci il volto del Padre, è anche un uomo intelligente, che fa delle proposte valide anche per chi non è credente; e questa forse è la più intelligente di tutte.
Per la preghiera.
* Dio della pace e del perdono, che hai inviato il tuo Figlio nel mondo per dare la sua vita in riscatto per tutti, concedi alla tua Chiesa di servire l’umanità intera a immagine di Cristo, servo e Signore.
* Dio onnipotente ed eterno, orienta sempre a te la nostra volontà per poterti servire con cuore sincero.
* Signore Gesù, noi tutti siamo battezzati in te: fa che alla tua scuola impariamo a servire con umile letizia il nostro prossimo
* Spirito Santo, fortificaci sempre perché possiamo vivere con gioia la via del servizio checi ha insegnato Gesù.
* Signore, ti preghiamo per coloro che nella Chiesa hanno un posto di responsabilità, perché, liberi da ogni forma di “carrierismo”, siano grandi nel servire per amore il popolo di Dio
* Signore, ti preghiamo per coloro che detengono il potere politico o lo strapotere economico, perché abbiano a
cuore il progresso di tutti i popoli e siano solidali con i tanti bisognosi, cresciuti a dismisura a causa della pandemia.
AMEN.
San Gerardo Maiella, redentorista, il santo amico di famiglia (1726-1755).
♦ San Gerardo Maiella, redentorista, amico, fratello degli umili e dei poveri, è il santo amico di famiglia.
In lui, innamorato di Cristo, Dio ha riprodotto i tratti del suo Figlio Gesù, Redentore dell’uomo e fratello di tutti gli uomini.
♦ Umile e fedele nel servizio, è stato il consolatore di tanti afflitti e sconsolati; ha sollevato con la sua generosa carità indigenti e ammalati. Ha offerto la sua vita, vissuta tra mille sofferenze, per la conversione dei peccatori. E’ stato il missionario degli umili e della povera gente.
♦ Sostenuti dalla sua testimonianza, anche noi possiamo arricchire di bene il nostro mondo per consegnarlo più bello alle generazioni che crescono.