Parla Vasinton
La soluzione di Vasinton alla crisi amministrativa
Dopo l’originale proposta lanciata ieri da Carmine Adilardi, che ha invitato, sul modello Sgarbi, i grandi personaggi del panorama culturale nazionale a proporsi per la guida della città, a tracciare un quadro dell’attuale situazione politica tropeana ci ha pensato il professor Pasquale Vasinton, assessore all’urbanistica uscente dell’amministrazione Euticchio e da sempre attivo nel panorama politico della cittadina tirrenica.
Partendo con un commento ad Adilardi, Vasinton ha affermato: «Credo che l’idea di un sindaco esterno non sia una cosa praticabile a Tropea, che deve avere un sindaco espresso dalla città, che ne conosca a fondo i problemi». Sempre secondo Vasinton è opportuno che la gente abbandoni «l’idea, che si è radicata, della necessità di un sindaco autoritario, al quale è invece preferibile un sindaco preparato e che sappia attorniarsi di una buona squadra, capace a sua volta di lavorare in sinergia e con rispetto reciproco per il bene del paese». Vasinton, in linea di massima, giudica abbastanza prematuro il momento per parlare del futuro, perché a suo dire «non è possibile proiettarsi al futuro se non si conoscono i problemi pratici e gli argomenti importanti che già esistono». Insomma «bisogna portare avanti nuove idee con determinazione – afferma l’esponente del partito socialista – ma senza trascurare tutti quei problemi che esistono e che vanno detti alla gente, perché la gente ha il diritto di conoscerli». Entrando nel merito della discussione, Vasinton spiega che «sono tante e tali le cose da fare a Tropea, che la situazione si presenta come molto complessa. Penso ad esempio – spiega – al Piano Reglatore, al centro storico, alla spazzatura, allo scoglio dell’Isola…».
Ma l’ex assessore non rinuncia all’idea di una politica che detenga «il suo primato, anche se a Tropea non vi sono solo problemi politici». Eppure, «in presenza di una politica forte – prosegue Vasinton -, che impone idee e indirizzi, allora i problemi si possono risolvere, mentre se si cercano scorciatoie ed i cittadini cercano rapporti amicali con i dirigenti politici, allora tutto va meno bene». Proprio su quest’ultimo punto Vasinton individua il problema maggiore dell’amministrazione uscente: «A noi è mancato il rapporto tra rappresentanti politici e dirigenti, e, personalmente, mi è rimasto un po’ l’amaro in bocca per le tante cose che avrei voluto fare e che non ho avuto modo nemmeno di iniziare». L’unica ricetta possibile, dunque, è quella di una «politica forte, perché se c’è una politica forte i tecnici devono rispondere ad essa, altrimenti a rimetterci è sempre la città, come è già successo con questa amministrazione».
Concludendo, Vasinton riconosce che: «I partiti, a livello locale, possono anche essere superati, ma ribadisco che serve una squadra forte e quindi bisogna trovare gli uomini giusti».