Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Seminario in quarantena, opportunità per crescere.
– Dopo i sorrisi provocati da alcune vignette su Papa Francesco e il coronavirus e la preoccupazione per lui alle prese con la tosse in diretta all’Angelus di domenica 1 marzo, ecco una situazione certa e dolorosa.
– A causa del coronavirus ad Udine, il Seminario interdiocesano di Gorizia, Udine e Trieste a Pagnacco (Udine) è entrato in quarantena. Tutto nasce dal fatto che un sacerdote insegnante, di ritorno da Milano, si è ammalato ed è risultato positivo al Sars-Cov-2.
– Ciò ha costretto 35 persone a isolarsi all’interno della struttura. Il rettore assicura: “Stiamo bene, la comunità è fiduciosa. Offriamo le nostre preghiere per tutti i malati!”
– Nessuno entra e nessuno esce da questo Seminario; ma anche questo isolamento, per i futuri presbiteri delle tre diocesi del Friuli Venezia Giulia, sta offrendo una preziosa occasione di formazione. – Insegna loro che le ferite del mondo li riguardano da vicino e che, alla fine dei conti, essi non sono “onnipotenti”; devono affidarsi al Signore che guida la nostra storia personale così come quella dell’intera umanità.
Il tredicesimo caso di Covid-19 in Friuli Venezia Giulia ha portato alla quarantena tutte le 35 persone che vivono nel Seminario interdiocesano di Gorizia, Udine e Trieste a Pagnacco (Udine).
♦ A finire nel reparto infettivi dell’ospedale udinese alcuni giorni fa, infatti, è stato un sacerdote, docente allo Studio teologico del Seminario. Un paio di settimane fa si trovava a Milano per una giornata di studi e pochi giorni dopo il rientro ha cominciato a non stare bene fino a quando, domenica sera ha segnalato la propria condizione ai sanitari, che hanno effettuato un tampone. Il risultato è arrivato nella giornata di lunedì: positivo al Sars-Cov-2.
♦ “Appena avuta la notizia – racconta don Loris Della Pietra, rettore del Seminario – ci siamo consultati con i vescovi e i sanitari, che poi sono venuti in Seminario chiedendoci di rimanere in quarantena”.
Un’indicazione che è stata differenziata in base all’epoca dell’ultimo contatto con il sacerdote ammalato, perciò i seminaristi termineranno la loro quarantena già venerdì, perché la settimana scorsa non hanno fatto vita di comunità. Qualche giorno in più per il rettore, il direttore spirituale, don Ilario Virgili, e le suore.
♥ Si tratta di un’esperienza forte, nota don Della Pietra, che ha creato però un clima particolare tra i seminaristi: “Dopo i primi momenti di allarme e preoccupazione, ha prevalso il senso di fiducia, che nasce dal fatto di condividere in comunità questo momento particolare. Abbiamo cercato di offrire anche una lettura spirituale di quello che stiamo vivendo, invitando i seminaristi a leggere questa clausura forzata, gettando uno sguardo al di là della nostra situazione contingente, nell’ottica del progetto di Dio che ci chiama a solidalizzare con chi sta peggio di noi.
Perché noi per ora stiamo tutti bene ma bisogna ricordare che in questo momento ci sono molti malati in Italia e in tutto il mondo”.
♥ Tutta questa storia, “per la quale abbiamo ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà”, conclude il rettore, “insegna a noi preti e futuri preti a onorare la fragilità che come esseri umani ci portiamo dentro. Ci insegna che le ferite del mondo ci riguardano da vicino e che non siamo onnipotenti.
♥ Abbiamo le agende piene ma basta poco per farle saltare e allora impariamo ad affidarci al Signore che guida la nostra storia personale così come quella dell’intera umanità”.
Insomma, nessuno entra e nessuno esce dal Seminario, ma anche questo isolamento, per i futuri presbiteri delle tre diocesi del Friuli Venezia Giulia, sta offrendo una preziosa occasione di formazione.
(fonte: Avvenire.it, 4 marzo 2020).