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Se ci sei batti un colpo…

Tropea…  la patria dell’opera buffa…2

Alfredo Barone, anche tu batti un colpo!?

Giuseppe Lonetti, Coordinatore cittadino del PDL - foto Libertino

E così ci risiamo un articolo ancora è da archiviare e per l’ennesima volta la commedia degli equivoci  ha inizio. Con il succedersi di altri
Sono oggi un iscritto del PDL dopo essere stato un dirigente di FORZA ITALIA; come altri ho tanto sperato che gli equivoci e  le contrapposizioni  fossero finalmente superate dal  nascituro soggetto politico, che, finalmente, mettendo una pietra sul passato, riuscisse a creare quella casa comune in cui piu’ anime potessero serenamente confrontarsi  per far crescere  prima di tutto la politica.
Ho attraversato come tanti altri le acque difficili, ma non tempestose, che portarono i Club FORZA ITALIA  a diventare il Partito di FORZA ITALIA, con molte aspettative  perché ciò che avevamo costruito e   ci lasciavamo subito alle spalle (voglia di valori e ideali, di cambiamento, la chiarezza delle scelte  secondo le necessità del nuovo movimento politico), non venisse disatteso dalla nuova vecchia formula Partito, guardando comunque  con speranza ad un futuro che nelle trasformazioni ci avrebbe messo in grado di cambiare quella società a cui  tanto ambivamo.
Ho poi guardato con la stessa speranza al partito unico che avrebbe consentito un’azione più chiara trasparente ed incisiva lasciando ogni polemica alle spalle ed oggi, invece,  mi ritrovo con maggiore confusione di ieri, tra equivoci spontanei e creati artificiosamente, litigiosità di ieri trasformata in rissosità di oggi ma  soprattutto noto, in un partito che doveva dare posto e assicurare spazio per tutti, una interferenza di ruoli che contribuisce ad alimentare il caos più completo con conseguente immobilismo politico.
Siamo a Tropea, non certo l’ultimo comune della provincia di Vibo Valentia anzi,  una vetrina importante a livello regionale, con le elezioni amministrative che, unitamente alle regionali, ci hanno chiamato alle urne a marzo e a tutt’oggi, da iscritto al PDL, e anche da dirigente, vedo quella confusione.
Mille  domande mi assalgono, ma, soprattutto, da uomo di centrodestra, un dubbio mi assilla: il PDL  dov’è in ambito locale ? con chi sta?
L’opera buffa è in pieno svolgimento ormai: comunicati antitetici  si rincorrono e si assommano.
Rifacendo un’attenta cronistoria di ciò che è avvenuto, non posso e non voglio tacere di fronte alle incongruenze che si sono susseguite da quando  Alfredo Barone, ex dirigente di Alleanza Nazionale e avversario pluriennale dichiarato di Gaetano Vallone, in più incontri pubblici comincia a sostenere che Vallone è l’unico candidato a Sindaco possibile, dopo aver detto in separata sede che per la prima volta, contrariamente agli orientamenti di altri del suo ex gruppo, avrebbe appoggiato la sua candidatura per non trovarsi sempre schierato dalla parte opposta e perdente,  ritrovandosi quindi con il Coordinatore Provinciale che, smentendo una dichiarazione per cui Vallone non era candidato del PDL, con immediatezza affermava  invece che Gaetano Vallone lo era.
Dopo quei comunicati a mezzo stampa, quando Valerio Grillo, coordinatore provinciale del PDL nel corso della presentazione della lista “Uniti per la Rinascita” affermò (cito testualmente) “Questa è una lista che si rifà completamente a quelle che sono le istanze, i programmi e il modo di gestire la cosa pubblica del “Popolo della Libertà”, quindi chiunque voglia pescare nel torbido, con la mia presenza qualunque dubbio è fugato. Noi siamo qui per riaffermare, così come abbiamo fatto nei giornali, che tutto il partito indistintamente in tutti i suoi settori è vicino a Gaetano Vallone e alla sua lista.”
Alfredo Barone nel corso di altri incontri  ribadì  che la politica del centro destra al momento a Tropea  portava il nome di Gaetano Vallone, e quindi anche in base alle indicazioni del coordinamento provinciale,  il PDL cittadino avrebbe sostenuto  la lista “uniti per la rinascita” e lui in prima persona avrebbe portato e votato Gaetano Vallone.
Parlare è bello, ma solo se le parole hanno un senso e un seguito e se non rimangono lettera  morta. Io credo, Alfredo Barone, che  tu abbia perso una grande occasione: in quel momento, avresti dovuto con coerenza rivisitare il tuo passato e rinunciare alle scelte di convenienza visto e considerato che da un lato continuavi ad incontrarti con  ex amici del tuo ex partito di cui eri il responsabile   cittadino che si era schierato apertamente con l’altra lista, e dall’altra, in solitudine, continuavi a partecipare al cenacolo della lista che avevi scelto di votare, contando solo sui voti di diretta influenza, perché ti sei visto bene dal candidarti.
Non solo non lo hai fatto (allinearti ai tuoi amici di partito di sempre), ma   sei sparito evitando gli antichi contatti. Sostenevi di non voler più prendere parte agli incontri che i tuoi ex amici di Alleanza Nazionale organizzavano, a cui venivi puntualmente invitato, per evitare possibili strumentalizzazioni sulle tue nuove  scelte, del tutto isolate ed autonome.
D’altro canto questo tuo atteggiamento non è certo una novità,  io credo che più che come responsabile della SIAE avresti dovuto essere un praticone della  marineria: non è infatti la prima volta che, in corso d’opera, da provetto marinaio attento ai venti della politica, tu abbia cambiato completamente rotta cercando di tenere la tua nave costantemente nella bonaccia anziché rischiare di affrontare venti avversi, preferendo non affrontare viaggi anziché portare a compimento percorsi.  Ne sono un esempio calzante le elezioni comunali del 2006, quando, durante i numerosi incontri che dovevano portare ad una lista di centro destra ti fu chiesto di fornire dei  candidati a rappresentare ALLEANZA NAZIONALE, quella lista poi non si realizzò, anche perche’ non fornisti mai quei nomi, che millantavi di avere.
E non è forse vero che, sempre nel corso di quelle elezioni,  improvvisamente, colto da una folgorazione sulla via di Damasco, dopo tanto aver ciarlato con motivazioni politiche tra l’altro condivisibili e certo condivise dal sottoscritto, contro la lista Euticchio, improvvisamente  dichiarasti che ALLEANZA NAZIONALE era rappresentata in quella lista da più di un iscritto al tuo  partito, così come forse erano presenti anche nella lista Orfanò.
Ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate se non fosse per il fatto che chi guarda ed ha sempre guardato al centrodestra e’ troppo occupato a piangere di fronte alla mancanza di chiarezza dei suoi dirigenti e all’incapacita’ ormai cronica in questo comune, da parte dei responsabile politici locali, anche  del centrodestra, di assumersi le proprie responsabilità, con conseguente incapacita’ di fare  scelte coerenti,  di manifestarle pubblicamente con la dovuta chiarezza  e di perseguirle coraggiosamente fino in fondo assumendosi le piene responsabilita’ in caso di errori di valutazione.
In politica a pagare in un senso o nell’atro sono le scelte chiare e  le capacità di farle,  non certo l’immobilismo. Oggi più che mai bisogna avere il coraggio e la forza di guardare avanti per portare a compimento, anche a livello locale, quel progetto politico che è già una realtà di governo a livello nazionale e regionale. E’ necessario ritornare alla logica degli schieramenti e abbandonare definitivamente  il trasversalismo selvaggio che tanti equivoci ha creato e continua a creare; perché è solo nel senso di appartenenza che la politica offre quella continuità politica e di scelte che permette, prescindendo dagli uomini, la realizzazione di progetti a lungo termine.

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