Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Scoprire la gioia di donare.
– I giorni trascorsi “forzatamente” in casa durante la prima fase del contagio del coronavirus hanno dato mille occasioni per leggere o di navigare sul web al fine di scoprire le cose belle della vita: storie, racconti, testimonianze. E beati coloro che hanno trovato qualcosa di bello e lo hanno condiviso.
– Così è la storia di oggi che invita a scoprire la gioia di donare. Tutti possiamo donare qualcosa, ma spesso rischiamo di restare prigionieri della nostra mediocrità se non di quella sorta di bullismo che ci tenta, con la speranza di ricavarne un piacere in più.
– Pensiamo ai tanti ragazzi che fanno i bulli solo per provarne il crudele piacere «e vedere di nascosto l’effetto che fa!», come cantava una canzone di qualche tempo fa. – Ma perché non scoprire l’effetto inaspettato di una buona azione?. – Oggi in TV e nella miriade di filmati trasmessi dai social network si possono vedere risultati di “candid camera” impegnate a far spettacolo con la reazione della gente sottoposta a qualche scherzo. – Tra i tanti meriterebbero di essere evidenziati e diffusi quelli che presentano le espressioni di incanto, di stupore, di gioia, di riconoscenza suscitate da ciò che è veramente bello e buono.
Tempo fa un giovane nobile ricco, andando a passeggio col suo educatore, arrivò vicino ad un bosco, ove stava lavorando un contadino scalzo, che aveva deposti i suoi stivali in luogo appartato.
♦ Al vederli, il giovane ebbe l’istinto di nasconderli per fare uno scherzo; ma il suo educatore lo dissuase, dicendogli: «Procura piuttosto un piacere a questo poveretto. Io ti consiglierei di mettere una moneta d’argento in ciascuno dei due stivali. Da lontano vedremo quello che farà il contadino, quando riprenderà le sue scarpe.
♦ Il consiglio piacque assai al giovane, che lo seguì appuntino. Poco dopo il contadino finì di lavorare e venne ai suoi stivali: li calzò, ma sentendo che vi era qualche cosa se li tolse scuotendoli: allora caddero a terra le due monete.
♥ A quella vista si inginocchiò e alzando al cielo gli occhi pieni di lacrime, ringraziò il Signore di avergli mandato quell’aiuto, per lui tanto necessario, pregandolo di ricompensare al centuplo il suo benefattore.
Il giovane ricco che lo vide e sentì tutte quelle parole, ne fu tutto commosso e piangeva di gioia, e tornando a casa ripeteva al suo istitutore: «Un piacere così grande non l’ho mai provato in vita mia».
– Il senso di contentezza che si prova nel fare l’elemosina è come una pregustazione della ricompensa eterna. L’uomo misericordioso e caritatevole pregusta anche in terra le gioie del cielo.
Le parole di Gesù nel Vangelo di Matteo
«Quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà (cap. 6,3-4).
«Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli» (cap. 11,25).