Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Sciogliere i nodi della famiglia oggi.
La visita del Papa in Sud America sta mettendo in evidenza alcune tradizioni religiose e culti particolari di quelle nazioni. – Ecco alcuni cenni sulla “Madonna che scioglie i nodi”, devozione tedesca approdata in Argentina grazie ad un giovane Bergoglio.
Per “sciogliere i nodi” della famiglia oggi: storia di un culto sudamericano.
Si parla in questi giorni tanto di famiglia, e tanti sembrano avere ricette buone, alcune ottime. Ci viene da pensare che più che le ricette conti la memoria del significato reale e della reale forza della famiglia.
Ricordiamo qui un avvenimento che può essere di aiuto.
La storia inizia in Germania nel 1700 circa, quando un nobile – si racconta – pregando la Madonna poté migliorare la relazione con sua moglie. Fece allora dipingere ad un artista un dipinto celebrativo e costui rappresentò la Madonna, in atto di schiacciare la testa del serpente-demonio, che tiene in mano una corda piena di nodi complicati, che però al passare dalle sue mani risultano sciolti e la corda liscia e rilassata.
L’artista era Johann Georg Melchor Schmidtner, un pittore che si era formato in Germania e poi a Venezia, tanto che il quadro è di buna fattura. Venne chiamato in tedesco “María als Knotenlöserin”, cioè Maria che scioglie i nodi. Il quadro fu poi donato ad un convento e dopo la distruzione di questo finì alla chiesa di San Peter am Perlach, ad Ausburg.
Ma la nostra storia ha un seguito latinoamericano. Nel 1984 un sacerdote gesuita che era andato a studiare in Germania riportò nella sua Buenos Aires una cartolina che rappresentava il quadro. Fu tanta la devozione del sacerdote, che il dipinto fu riprodotto dall’artista Ana Betta de Berti nella città argentina e fu posto nella chiesa di San José del Talar (calle Navarro 2460) l’8 dicembre 1996.
Il quadro suscitò così tanta impressione che venne anche riprodotto altrove a Buenos Aires, ad esempio nella cappella dell’Università del Salvatore e, con il permesso del cardinale Quarracino, nella parrocchia di San Giuseppe, in ragione del vincolo sponsale di questo santo con la Vergine. Ella viene oggi chiamata la Virgen Desatanudos, cioè “Sciogli-nodi”.
La data principale di venerazione della Vergine in questa particolare accezione è per l’appunto l’ 8 dicembre, ma anche il 15 agosto e il 28 settembre e richiama grandi folle. Viene venerata col titolo di “Patrona dei matrimoni e dei conflitti nella vita delle persone e dei popoli”.
Da questo culto viene un suggerimento: oggi si parla di famiglia solo per farne oggetto di rivendicazioni o per farne una delle tante medaglie o titoli di cui ci si fregia nella vita. Invece della famiglia bisogna innamorarsene, coltivarla, farla rifiorire da consuetudini e opacità; e riconoscere i nodi che da soli non sappiamo sciogliere. Perché i nodi ci sono; ma non devono essere l’ultima parola. E come fiorisce una famiglia che supera i nodi insieme e che non viene lasciata sola nella periferia della tristezza o della povertà! Allora per lavorare sulla famiglia bisogna prima raccontare, mostrare, illustrare (e ringraziare) le belle famiglie che popolano l’Italia, l’Argentina e tanti paesi e che attraverso i mille nodi quotidiani sanno fiorire.
Questa storia di una devozione sudamericana però resterebbe una tra le tante senza un finale speciale, cioè svelare che il sacerdote gesuita che diede vita a questo culto, portando con sé l’immagine della Vergine Sciogli-nodi dalla Germania, era un giovane Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco, così innamorato di una Madre della famiglia che ne guarda i nodi e le difficoltà.
(fonte: zenit.org 01 Luglio 2015).