Cultura e Società

Saviano vince il “Tropea”

Di fronte ad un teatro gremito di pubblico, il protagonista della terza ed ultima serata offerta dall’Accademia degli Affaticati è stato Roberto Saviano. Il suo “Gomorra” ha vinto questa prima edizione del “Premio letterario città di Tropea”, e si è presentato da solo, prendendo in prestito la voce della giovane attrice Pamela Muscia. Sulle note del pianista Francesco Pata, ecco allora alcune riflessioni sulla mafia che hanno lasciato di stucco la platea: «non bisognerebbe contare i morti per comprendere le economie della camorra – si legge nel libro di Saviano -, anzi sono l’elemento meno indicativo del potere reale, ma sono la traccia più visibile e quella che riesce nell’immediato a far ragionare con lo stomaco».
Dopo aver introdotto il libro di Saviano, il conduttore del Premio, Pasqualino Pandullo, ha invitato sul palco gli ospiti d’onore. Ad accomodarsi accanto al vincitore del premio sono stati quindi il magnifico rettore dell’Università della Calabria Giovanni La Torre, il professor Tamburino, prorettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ed il professor Tullio Barni, in rappresentanza dell’Università Magna Grecia di Catanzaro. Dopo aver ricordato, con la proiezione in sala di un servizio di Pino Nano, la figura del professor Salvatore Venuta, fondatore della Facoltà di Medicina di Catanzaro, Pandullo ha amabilmente chiacchierato con i suoi ospiti sul tema della promozione del comparto culturale nella nostra Regione. La Torre, in particolare, augurandosi che «la cultura in Calabria possa ricevere, in futuro, un occhio di riguardo», ha fatto l’esempio del suo Ateneo che, popolato da ben 24.000 studenti provenienti da tutto il territorio, gestisce un budget che si aggira attorno ai 328 milioni di euro, incentivando la moltiplicazione dei servizi, la proliferazione di nuove offerte culturali e rappresentando quindi un vero traino per l’economia regionale.
Tra gli altri intervenuti è stata poi la volta del professor Mario Caligiuri, e di Cristina De Luca, presidente della Cultura del primo Municipio di Roma, che ha elogiato la manifestazione per la sua completezza, sperando che l’asse Roma-Tropea «possa magari, un giorno, essere coronato da un gemellaggio tra questi due gioielli». Poi il Sindaco di Bottiglieno De Vincenti, presidente dei sindaci dei piccoli comuni, Fulvio Mazza, direttore di Bottega Editoriale, e Vittorio Sgarbi, che ha preso posto vicino al sindaco di Tropea Antonio Euticchio, venendo letteralmente preso d’assalto dal “Trio medusa” delle Iene. Sgarbi, accompagnato dall’assessore alla Cultura di Tropea Michele Accorinti, ha in seguito raggiunto Pandullo sul palco, intavolando un iperbolico discorso – fuori tema – sull’errata valutazione della materia culturale milanese nei confronti di quella capitolina, provocando un acceso dibattito con una signora del pubblico e, con clamorosa caduta di stile, turbando la suscettibilità della De Luca, che gli ha fatto notare come egli «soffra forse di complessi di inferiorità». Ci ha pensato ancora una volta Pandullo a riportare abilmente la discussione verso lidi più felici e toni più consoni all’occasione, indirizzando la discussione di Sgarbi verso uno dei luoghi che lo hanno folgorato, cioè l’incantevole centro cosentino di Morano Calabro.
Ad ogni modo, è lo stesso “Premio Città di Tropea” a poter venire indicato come il vero vincitore morale, essendo riuscito a rendere i libri gli indiscussi protagonisti della manifestazione.

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Francesco Barritta
Docente ordinario di Lingua e letteratura italiana e Storia presso il Nautico di Pizzo (VV), è giornalista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, elenco pubblicisti. Ha diretto varie testate giornalistiche, tra cui Tropeaedintorni.it