Parola al patron del festival del Blues
Escluse proprio tutte le altre associazioni che da anni operano nel territorio
Sulla recente iniziativa del Comune di sostenere la nascita di una nuova associazione con il compito di organizzare gli eventi estivi della città, sono sorti i dubbi nel mondo dell’associazionismo tropeano. Abbiamo fatto un paio di domande a Cristian Saturno, patron del Blues festival e per questo esperto nell’organizzazione di eventi di successo nel territorio cittadino.
La costituzione da parte del Comune di un’associazione con il compito di programmare il cartellone degli eventi per il 2014, soprattutto utilizzando le forze associazionistiche già presenti e attive da anni, come viene vista da chi, come te, guida un sodalizio che da anni propone a Tropea il festival del Blues?
Gentile redazione di Tropea e Dintorni,
Rispondendo alle vostre domande posso dire che,da semplice cittadino, commerciante e presidente dell’associazione Tropea Blues, giudico positivamente tutte le associazioni, vecchie e nuove che vogliano operare per lo sviluppo culturale e turistico del nostro paese, giudico tuttavia negativamente il modo in cui l’amministrazione ha voluto sponsorizzare questa neo associazione, facendo anche una delibera ad hoc a suo favore, escludendo proprio nella fase di presentazione, tutte le altre associazioni che da anni operano nel territorio, con molte difficoltà ma con ottimi risultati. Perché non coinvolgerle, soprattutto considerando che numerose avrebbero dato un valido contributo alla stesura del cartellone per la stagione estiva futura?
Non mi sembra questo un atteggiamento positivo dell’amministrazione che dovrebbe dialogare con tutti non solo con una parte.
Quali potrebbero essere secondo te i punti di forza di un’iniziativa simile e quali i punti di debolezza?
Non mi sembra questo
un atteggiamento positivo
dell’amministrazione che
dovrebbe dialogare con tutti
non solo con una parte
I punti di forza di questa iniziativa vanno tutti a vantaggio della neo associazione, mentre proprio per come è stata presentata, sembra che metta in secondo piano il lavoro fatto dalle già presenti associazioni.
Non mi pare possibile poi, in un paese democratico come dovrebbe essere il nostro dover accettare senza battere ciglio, le affermazioni dell’assessore L’Andolina che, nell’articolo apparso oggi 10 Novembre sul Quotidiano, impone l’associazione Tropea Eventi come “patrimonio di questa città”.
Ancora una volta si sbaglia nei modi: offendere per difendere e imporre anziché proporre.