Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Santi al femminile. Quattro donne proclamate sante.
– Una sinfonia di donne operatrici di carità. Quattro donne proclamate sante, e nel segno della carità. – Forse ci sorprendiamo. Ma perché poi, alla fine?
– Si diventa santi nel quotidiano, a qualsiasi età, in qualunque condizione sociale ci si trovi. Senza distinzione tra uomo o donna, né di lingua o razza. È la fantasia della carità che rende santi e che esprime al mondo un orizzonte non limitato al momento presente.
– Un segno di questa realtà universale è rappresentato appunto dai cinque nuovi santi canonizzati a Papa Francesco domenica 13 ottobre, in piazza San Pietro. Si tratta di quattro donne e un uomo: un cardinale, tre religiose e una laica che si sono consacrate a Dio nei loro ambienti familiari.
– In breve dalle parole di Mons. Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il filo rosso che unisce le quattro donne proclamate sante: Giuseppina Vannini, fondatice delle Figlie di San Camillo, suore che assistono i malati, Maria Teresa Chiramel Mankidiyan, Dulce Lopes Pontes e la laica Margherita Bays. – Tra i nuovi santi di oggi c’è poi il cardinale John Henry Newman. Come presbitero anglicano fu tra i promotori del Movimento di Oxford per l’avvicinamento alla Chiesa di Roma. Il suo esempio può essere oggi un ponte per il dialogo ecumenico.
I cinque nuovi Santi canonizzati il 13 ottobre 2019 sono: John Henry Newman (1801-1890), cardinale di Santa Romana Chiesa, fondatore dell’Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra; suor Giuseppina Vannini (1859-1911), fondatrice delle Figlie di San Camillo; suor Mariam Thresia Chiramel Mankidiyan (1876-1926), fondatrice della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia; suor Dulce Lopes Pontes (1914-1992) e la laica Margherita Bays (1815-1879).
Papa Francesco al termine dell’omelia
♥ Oggi ringraziamo il Signore per i nuovi Santi, che hanno camminato nella fede e che ora invochiamo come intercessori.
Tre di loro sono suore e ci mostrano che la vita religiosa è un cammino d’amore nelle periferie esistenziali del mondo.
Santa Marguerite Bays, invece, era una sarta e ci rivela quant’è potente la preghiera semplice, la sopportazione paziente, la donazione silenziosa: attraverso queste cose il Signore ha fatto rivivere in lei, nella sua umiltà, lo splendore della Pasqua.
♥ È la santità del quotidiano, di cui parla il santo Cardinale Newman, che disse: «Il cristiano possiede una pace profonda, silenziosa, nascosta, che il mondo non vede.
Il cristiano è gioioso, tranquillo, buono, amabile, cortese, ingenuo, modesto; non accampa pretese, il suo comportamento è talmente lontano dall’ostentazione e dalla ricercatezza che a prima vista si può facilmente prenderlo per una persona ordinaria» .
Chiediamo di essere così, “luci gentili” tra le oscurità del mondo.
Gesù, «resta con noi e noi cominceremo a brillare come Tu brilli, a brillare in modo da essere una luce per gli altri». Amen.
Il filo rosso che lega le quattro donne sante vissute in tempi diversi.
In breve scopriamo lo scopriamo dalle parole di Mons. Angelo Becciu.
1. È il momento della santità al femminile?
♥ In Paradiso non ci sono “quote rosa”, perché la santità è la vocazione universale, per tutti e ciascuno. È stato il Concilio Vaticano II, nella costituzione Lumen gentium, a ricordare che nella gerarchia della santità proprio la donna, Maria di Nazareth, è figura della Chiesa e precede tutti sulla via verso la santità.
♥ Nella storia della Chiesa, fin dalle origini c’erano — accanto agli uomini — numerose donne che ebbero parte attiva ed importante nella vita della Chiesa primitiva, come scriveva Papa Wojtyla nella lettera apostolica Mulieris dignitatem sulla dignità e vocazione della donna, «mediante i propri carismi e il loro multiforme servizio».
♥ Questa ricchezza di carismi e servizi al “femminile” continua a mostrarsi anche nei nostri giorni, attraverso la «testimonianza delle numerose donne che realizzano la loro vocazione alla santità. Le donne sante sono una incarnazione dell’ideale femminile, ma sono anche un modello per tutti i cristiani».
2. Le quattro sante di oggi si sono distinte per il servizio del prossimo. Qual è il ruolo delle donne nella carità?
♥ È quello, sintetizzato efficacemente da san Giovanni Paolo II nella sua lettera sulla donna: «La dignità della donna viene misurata dall’ordine dell’amore, che è essenzialmente ordine di giustizia e di carità»; il servizio instancabile e coraggioso di queste nuove sante si spiega col “primato dell’amore” espresso da san Paolo nella prima lettera ai Corinzi: «più grande è la carità».
♥ Certamente tutti, uomini e donne, siamo stati scelti, in Gesù, per essere santi nella carità, e la santità in fondo non è altro che la carità vissuta, ma la donna che esprime il suo “genio” in pienezza — come le nuove sante di oggi o come madre Teresa di Calcutta — si mostra davvero modello impareggiabile nell’arte d’amare.
♥ Se, in qualche modo, l’attitudine maschile è al lavoro e al fare le cose, quella femminile è di avere particolare sensibilità per le persone, senza ovviamente assolutizzare la distinzione! Nella famiglia e nella società sono necessari i ruoli e i carismi di tutti, uomini e donne, ma se qualcosa di esemplare si può dire della donna, è la capacità di accogliere, di proteggere, di perdonare, di consolare; e questo è proprio del gesto di carità verso il più bisognoso, il piccolo, il malato, l’escluso, chiunque essi siano.
(fonte: sintesi dagli articoli di L’Osservatore Romano, 12-13 ottobre 2019).