Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
San Giuseppe e l’Opera di vestire i nudi.
– Il prossimo 8 dicembre non solo è la solennità dell’Imacolata, ma è anche la data di chiusura dell’Anno di San Giuseppe aperto da Papa Francesco l’8 dicembre 2020 con la Lettera apostolica Patris corde.
– Quante iniziative sono nate in questo anno di grazia e quante istituzioni dedicate al Santo si sono riprese da un sonno pigro e persistente.
– Anche l’Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di vestire i nudi di Napoli ha vissuto momenti di ripresa spirituale.
– E’ una istituzione che vive tra tradizione e carità, anzi un’antica istituzione caritatevole che vive nella memoria e tradizione di Napoli e dei napoletani presso la chiesa di San Giuseppe.
– Tuttora la confraternita, secondo le proprie possibilità di bilancio, contribuisce ad alleviare sofferenze e disagi, penurie e solitudini in Napoli ed oltre. E si adopera anche per la promozione di manifestazioni artistiche, culturali e ambientali a Napoli.
♦ Il Real Monte e Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di vestire i nudi è un’antica istituzione caritatevole che vive nella memoria e tradizione di Napoli e dei napoletani presso la chiesa di San Giuseppe.
♦ Fu fondata nel 1740, dopo anni di preparazione, per iniziativa di tre gentiluomini che si ispirarono alla terza delle sette opere di misericordia corporale indicata e ben descritta con il motto ispirato dall’evangelista Matteo “Nudus eram et cooperuistis me”.
♦ Quindi vestire gli ignudi, assumendo come obiettivo primario l’assistenza di coloro che al tempo furono i più deboli ed emarginati della società, che non disponevano nemmeno del minimo vestiario.
♥ Nella congregazione, fra tante, è conservata sin dal 1795 la reliquia del Bastone fiorito di san Giuseppe, oggetto del culto popolare napoletano per il santo fino al punto da colorire numerosi adagi vernacolari.
♦ Nel corso dei secoli molti pontefici, cardinali, vescovi e sovrani si aggregarono ai membri della confraternita, partecipando a numerose solennità e incrementandone le opere d’arte, mentre il 30 giugno scorso, in occasione dello speciale Anno giuseppino, una delegazione della confraternita ha partecipato all’udienza generale di Papa Francesco recando in visione la reliquia.
♦ Tuttora la confraternita, secondo le proprie possibilità di bilancio, contribuisce ad alleviare sofferenze e disagi, penurie e solitudini in Napoli ma anche oltre.
♦ Tra le principali opere di assistenza vi è la continuità di forniture di alimenti e indumenti ai bisognosi, senza distinzione alcuna, con l’ausilio del clero e di volontari, sussidi a individui manifestamente inabili al lavoro o a donne bisognose, soccorso all’infanzia e agli anziani abbandonati.
♦ Soprattutto si deve segnalare la promozione di azioni di solidarietà che comportino ai beneficiari in stato di necessità un vantaggio duraturo come, per esempio, il finanziamento di borse di studio e corsi di formazione ai fini di qualificazione professionale.
♥ Molta attenzione si pone all’educazione civica e allo sport come parte integrante della socialità dei giovani di aree periferiche e disagiate o ad alto tasso di criminalità. Si assicurano patrocini legali per giovani da strappare alla delinquenza, finanziamenti destinati a comunità di aree depresse del mondo a vocazione rurale con l’obiettivo di renderle auto-sussistenti dal punto di vista alimentare.
♥ Infine la confraternita si adopera per la promozione di manifestazioni artistiche, culturali e ambientali a Napoli e per far conoscere al pubblico il proprio patrimonio museale in chiave di testimonianza di fede attraverso l’arte.
(fonte: cf L’Osservatore Romano, 2 dicembre 2021).