Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Sant’Alfonso Maria de Liguori
Vescovo e dottore della Chiesa;
fondatore della Congregazione del Ss. Redentore.
Il Santo che la Chiesa celebra oggi, primo agosto, è S. Alfonso Maria de Liguori: missionario, vescovo, scrittore di oltre 120 opere e Dottore della Chiesa universale, cantore del Natale, dell’Eucaristia e della Madonna con le sue numerose composizioni.
– La sua santità e la sua preparazione intellettuale e morale erano già mature a 16 anni e mezzo, quando diventa avvocato. Doni di Dio, da una parte, e frutto dell’impegno con cui il papà Don Giuseppe, militare di carriera, seguì la crescita del suo figlio primogenito. La pietà della mamma, Domma Anna Cavalieri, modellò in profondità la spiritualità del figlio, come ricordò lo stesso Santo nella sua tarda vecchiaia. Così egli poté fare la scelta per Dio e per i poveri.
– La profezia del santo gesuita Francesco De Gironimo, amico di famiglia, gli predisse, alla nascita, un futuro tutto per Dio. Il gesuita sarà dichiarato Santo insieme ad Alfonso de Liguori il 26 maggio 1839.
Una vita lunga, operosa e santa
Alfonso de Liguori, nacque a Marianella, quartiere di Napoli, il 27 settembre 1696. Primogenito di una famiglia di aristocratici napoletani, compì in casa gli studi letterari e scientifici.
Avviato precocemente alla carriera forense, a 16 anni divenne dottore in diritto civile ed ecclesiastico e a 20 anni si impose quale brillante avvocato nel foro napoletano.
♥ La svolta della sua vita arrivò nel 1723 quando la perdita di una importante causa lo portò a lasciare i Tribunali per diventare sacerdote. Ordinato il 21 dicembre 1726, intraprese subito un intenso apostolato tra i quartieri poveri di Napoli, con scugnizzi e barboni, impegnandosi particolarmente, con le Cappelle Serotine, nella catechesi e la formazione morale della gente più semplice.
Quale membro delle Apostoliche Missioni si dedicò anche alla predicazione negli altri paesi del Regno di Napoli.
♥ La salute fortemente compromessa dalle fatiche apostoliche, lo portò, per riposo, a S. Maria dei Monti, sull’altopiano di Amalfi, dove venne a contatto con i poveri contadini e pastori privi di ogni assistenza spirituale.
Questa esperienza fece nascere nel cuore apostolico di Alfonso il desiderio di fondare un Istituto tutto dedito alla evangelizzazione dei poveri, sparsi nelle campagne e nei paesetti rurali.
Il 9 novembre 1732, a Scala (SA) nacque la Congregazione del Santissimo Redentore. Con i primi compagni Alfonso girò di paese in paese, impegnando i suoi talenti umani e spirituali per la conversione dei peccatori; la preghiera e la predicazione formarono i pilastri della sua attività missionaria. Dove non arrivava con la parola, cercava di arrivare con gli scritti. Le sue 111 opere raggiunsero un numero di edizioni straordinarie. Le più importanti sono: La Teologia morale, Del gran mezzo della preghiera, Le massime eterne, Le glorie di Maria e La pratica di amar Gesù Cristo.
♥ Nel 1762 venne nominato vescovo di S. Agata dei Goti, e anche in questo servizio Alfonso trasmise tutto il suo ardore missionario, lavorando soprattutto per la formazione del clero. Nel 1775 lasciò la diocesi e si ritirò a Pagani, dove morì il 1 agosto del 1787, a 91 anni di età.
Venne canonizzato da Gregorio XVI il 26 maggio 1839. Il 23 marzo 1871 Pio IX lo dichiarò Dottore della Chiesa, e il 26 aprile del 1950 Pio XII lo proclamò Patrono dei confessori e dei moralisti.
Le conversioni di S. Alfonso
I passaggi significativi della sua vita S. Alfonso li chiama ”conversioni”:
- quando decide di lasciare il mondo e darsi a Dio;
- quando, già sacerdote, lascia la bella società di Napoli per andare ad annunziare il vangelo ai pastori e montanari e fondare un istituto;
- quando accoglie la volontà del Papa come volontà di Dio per essere vescovo, lasciando i suoi missionari;
- quando nella scissione del suo Istituto accoglie ancora la volontà del Papa come volontà di Dio finendo col restare “fuori” dell’istituto da lui fondato…
Aveva imparato – e lo testimoniava con la sua vita – che bastava rimanere fedele a Dio e tutto avrebbe preso il verso giusto.
Dal messaggio del Padre Generale dei Redentoristi Michael Brehl
♦ Nella lettera di auguri per la festa 2019 del Santo Fondatore, il Padre Generale dei Redentoristi Michael Brehl scrive:
♥ « Siamo particolarmente grati per l’esempio di apertura alla conversione e alla volontà di Dio che Alfonso ci ha dato nella sua vita e nei suoi scritti.
Per sant’Alfonso, la “conversione” non è solo conversione dal peccato, ma soprattutto conversione alla volontà di Dio e alla pratica dell’amore di Gesù Cristo.
Questa conversione è un processo che dura tutta la vita, che implica uno spirito di apertura, di volontà di apprendere e cambiare, di leggere i “segni dei tempi” alla luce del Vangelo e di rispondere ai bisogni reali del popolo di Dio – specialmente a quelli nelle periferie, agli abbandonati e ai poveri.
Anche nei suoi ultimi anni a Pagani, nel 1785, Alfonso dà chiaramente questa testimonianza nella sua risposta quando gli viene riferito della missione di Clemente Hofbauer e Thaddeus Hübl che vengono inviati “oltre le Alpi” per fondare la Congregazione.
Alfonso riconobbe che nuove situazioni e nuove epoche richiederanno adattamento e crescita – ma il cuore della nostra vocazione missionaria rimane lo stesso mentre seguiamo l’esempio di Gesù Cristo nostro Redentore che predica il Vangelo agli abbandonati e ai poveri».