CONVEGNO ROTARY
Le radici cristiane nel territorio di Tropea
Uninteressante iniziativa rotariana per lanno giubilare, di carattere storico e archeologico ha visto la partecipazione di eminenti studiosi. Loccasione è valsa per ricordare limportante ruolo che Tropea ebbe già nel primo periodo cristiano.di Antonio Ferrara
(Vice Presidente del R.C. Tropea)Tropea - Non poteva mancare, nellAnno Giubilare, un vivo interesse per ciò che la Cristianità ha rappresentato per Tropea ed il suo interland.
Il Rotary Club di Tropea (2100 Distretto R.I.), sabato 27 Maggio, alle ore 17,30, nei locali della nuova Biblioteca Comunale di Tropea, ha voluto manifestare pubblicamente il forte interesse storico, culturale, sociale e sicuramente religioso per gli importanti sviluppi che, anche alla luce di importantissime testimonianze storiche sugli insediamenti di antichi nuclei cristiani, sono emersi nel corso di questultimo decennio, soprattutto grazie alle ricerche ed agli studi del Prof. Marco Bonocore, responsabile della Biblioteca Vaticana.
Proprio il Prof. Bonocore è stato uno dei relatori del convegno, seguito da un folto ed inusualmente interessato pubblico, alla presenza di numerose autorità rotariane, civili e religiose, insomma un pubblico da grandi occasioni!
Nel prendere la parola, il Dott. Giuseppe Rodolico, Presidente del Club organizzatore, ha voluto mettere in risalto, dimostrando una notevole conoscenza del tema del convegno, la ricchezza delle numerose "epigrafi" rinvenute a Tropea e dintorni (circa 33, di cui 12 attribuite ad una Necropoli Paleocristiana scoperta durante alcuni scavi nelle immediate vicinanze del Duomo di Tropea ), come la diffusione del Cristianesimo nel territorio di Tropea sia di antichissima datazione, ma anche la straordinaria importanza della presenza femminile e del ruolo della donna nella cosiddetta "Massa Tropeiana" nella quale era certamente presente una presbitera (una certa "Leta" ) ed una "Conductrix Massae Tropeiane".
Nel corso dei lavori è stato riservato, comera naturale attendersi, particolare attenzione proprio alla "Leta Presbytera", una donna sacerdote (o Prete) che rappresenterebbe una importante eccezione al divieto riservato dal ruolo sacerdotale alle donne, vieppiù se si considera lo status civile della nostra "Leta": era coniugata!
Il Prof. Eugenio Lanzillotta, accademico di chiara fama (Università di Torvergata in Roma), nella Sua dotta e sicuramente interessante "conversazione" (così ha preferito fosse definito il Suo intervento), ha tracciato un percorso storico dal "Cristianesimo Primitivo" alla"Religiosità contemporanea".
Egli ha portato per mano i presenti lungo il cammino della cristianizzazione della Calabria, attraverso il rinvenimento di epigrafi sepolcrali, di numerose preghiere innalzate a Dio in suffragio dei defunti, attraverso i nomi e letà dei medesimi.
Un particolare e significativo momento della Sua conversazione è stato rappresentato dal riferimento storico della presenza di San Paolo in Atene e del Suo discorso (...inascoltato) presso i colti ateniesi, prima, ed in Calabria (ma con ben altra accoglienza) poi, mettendo in risalto come il problema della fede...."si nutre della conoscenza ma va oltre la conoscenza".
Uno dei momenti più interessanti del convegno è stato indubbiamente laver potuto visionare delle diapositive, con il commento del Prof. Bonocore, raffiguranti le numerose epigrafi funerarie rinvenute a Tropea e conservate alcune presso il Palazzo dei Toraldo ed altre, più numerose, custodite molto gelosamente (!?) dalla Sovrintendenza alle Belle Arti di Reggio Calabria.
E stato sorprendente e significativo constatare che molti dei presenti non ne conoscessero lesistenza.
Gli interventi seguiti alle relazioni degli illustri cattedratici sono stati numerosi, interessanti e pertinenti (e non poteva essere diversamente, dato il livello culturale dei presenti), tanto che sarebbe impossibile riassumerli tutti.
Il preside del Liceo Ginnasio "Galluppi", Don Domenico Pantano, nella Sua veste di Vicario di S.E. il Vescovo di Mileto, Nicotera e Tropea, dopo essersi vivamente complimentato con i due relatori per i loro interventi, ha voluto mettere in risalto come dalle iscrizioni sepolcrali, scritte in latino dialettale (se così può dirsi), certamente poco colto, si può intravedere una "serenità di fronte alla morte" dei primi Cristiani Tropeani, ..."un esempio, per la cistianità attuale".
Nel concludere i lavori, il Presidente Rodolico ha voluto ribadire come lo studio delle epigrafi tropeane rappresentino..."il nucleo di maggior interesse di tutte quelle rinvenute in Calabria"......."premessa per la comprensione del ruolo e dellimportanza di Tropea nellAlto Medioevo, importante sede vescovile e luogo emblematico di rapporti con il Cristianesimo dOriente".
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