Grazie alla partnership tra scuola e Rotary verrà avviato un percorso formativo
L’iniziativa rientra nel programma tracciato dal Governatore del Distretto 2100 del Rotary International Piero Niccoli
Il Rotary Club di Tropea, presieduto da Vincenzo Loiacono, e l’Istituto di Istruzione Superiore, diretto da Beatrice Lento, sono riusciti a far rete per dar vita a un interessante progetto contro i disagi giovanili.
La tematica dell’iniziativa rientra nel programma tracciato dal Governatore del Distretto 2100 del Rotary International Piero Niccoli, e servirà a prevenire il disagio e il rischio di devianze tra i giovani attraverso la mediazione dei conflitti e la creazione degli “Angoli di pace”, che serviranno ai giovani a sperimentare l’esperienza della mediazione e a vivere un clima di sana cooperazione. Grazie alla partnership tra scuola e Rotary, dunque, verrà avviato un percorso formativo e sarà inoltre istituita una borsa di studio, che andrà allo studente capace di presentare il progetto più interessante durante un apposito convegno. Per dar corpo al progetto, la Lento e Loiacono si sono affidati al Centro di giustizia minorile per la Calabria e la Basilicata, grazie alle mediatrici Alessandra Mercantini e Maria Assunta Bonanno e anche alla disponibilità del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Catanzaro Beniamino Calabrese.
Sfruttando l’esperienza del centro, è stato istituito un corso per i docenti dell’IIS Tropea i quali, durante l’anno scolastico appena iniziato, coadiuveranno le mediatrici durante alcuni laboratori ai quali prenderanno parte 2 gruppi guida di 30 studenti, che a loro volta potranno diffondere il messaggio positivo tra gli altri studenti dell’Istituto.
Il valore del progetto applicato agli studenti di Tropea, per la dirigente Lento, sta nella «dimensione fisiologica del conflitto e della crisi, particolarmente evidenti nell’età adolescenziale, dove gli estremismi e le trasgressioni rappresentano la strada percorsa dai giovani nella costruzione dell’identità personale. Da qui l’esigenza di una loro gestione produttiva attraverso la mediazione che consente di fare chiarezza e di esternare le emozioni riordinandole in un mosaico armonico.
La cogenza dell’intervento è determinata dalle caratteristiche della nostra società dai tratti di forte rischio, soprattutto per i giovani, per la mancanza di tempi educativi adeguati e di riferimenti valoriali opportuni. Oggi – ha concluso Beatrice Lento – viviamo in fretta, divisi e le reti sociali non tessono la necessaria protezione di rassicurante sostegno».