Organizzato dalla sezione cittadina del Rotary Club
Al centro di solidarietà don Francesco Mottola l’ambito riconoscimento
Nella serata di sabato 18 giugno, presso il Museo Diocesano di Tropea, ha avuto luogo la celebrazione per l’assegnazione del Premio per la “Migliore professionalità” organizzato dalla sezione cittadina del Rotary Club, giunto alla tredicesima edizione.
Quest’anno a ricevere il Premio un’associazione “speciale”, operante da decenni a Tropea, il “Centro di Solidarietà Don Francesco Mottola”.
A dare il benvenuto agli ospiti è stato il Presidente di turno, il dottor Eugenio Micali, il quale ha motivato l’assegnazione del premio riconoscendo nell’opera svolta dal Centro di Solidarietà un esempio positivo di sostegno, aiuto, amicizia, servizio, prestato in favore di ragazzi disabili e delle loro famiglie. L’associazione Centro Solidarietà Don Mottola nasce nell’agosto 1983 per volontà di un gruppo di genitori e familiari di ragazzi disabili, che si proponevano di attuare nel concreto la spiritualità del concittadino, nonché Servo di Dio, Don Francesco Mottola, il quale ha dedicato tutta la sua vita a favore di quelli che erano da lui definiti “i nuiu du mundu”, bambini orfani, anziani, disabili.
Le attività del Centro si svolgono nei locali, dati in comodato d’uso dal vescovo, Luigi Renzo, con il sostegno di tre operatori e un bel gruppo di volontari che si alternano ogni giorno. Attività artistiche, musicali, sociali in generale accompagnano le giornate dei ragazzi frequentanti l’associazione, oggi diventato anche un centro di aggregazione di varie iniziative e realtà sociali, un punto di incontro e riferimento, ad esempio, per le attività parrocchiali di catechesi per bambini e ragazzi, per la Caritas interparrocchiale, che ha sede nei locali del Centro, e che offre ai ragazzi l’opportunità non solo di socializzare ma soprattutto di essere partecipi e coinvolti in lavori, sia pur di lieve entità ma socialmente utili come la raccolta, la selezione e la distribuzione dei generi di prima necessità destinati alle famiglie indigenti in una catena di solidarietà che nel suo piccolo è straordinaria.
Il Centro ha condiviso anche con alcune famiglie bisognose, i pasti della mensa scolastica forniti gratuitamente dal Comune; accoglie, in accordo con la dirigente scolastica dell’Istituto Superiore di Tropea, dott.ssa Lento, e successivamente con la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo dott.ssa Tiziana Furlano, giovani studenti con disagi comportamentali che in alternativa a provvedimenti disciplinari prestano servizio affiancando in numerosi lavori il personale e i ragazzi del Centro; l’oratorio estivo, attivo da tre anni, aperto a bambini e giovani del luogo e in vacanza, un’ esperienza davvero formidabile in quanto per i ragazzi del Centro è come aprire la porta di casa ad ospiti graditi con cui condividere attività varie di socializzazione di giochi, canti e balli.
A fornire queste notizie la Presidente del Centro di Solidarietà, Rosaria Cortese, la quale emozionatissima ha presentato alla platea i ragazzi e le attività del Centro attraverso la proiezione di un filmato e la testimonianza di molti amici che da anni ruotano e condividono momenti di solidarietà a favore dei più bisognosi. ” Vorrei ricordare che l’idea di dare vita a tale associazione nasce anche come frutto della riflessione scaturita nella nostra realtà durante il dibattito della legge sull’aborto, riguardo alla quale era stato indetto il referendum pro e contro; l’idea era che fosse necessario creare una realtà che accogliesse i tanti ragazzi nati con disabilità fisico-psichiche e contrastasse non in modo ideologico, ma fattivamente, il modo di pensare materialistico cioè che ha diritto alla vita solo chi è perfetto nel corpo e nello mente mentre che sia da scartare, perché non degno di vivere e di raggiungere una pienezza di vita, chi ha un grave handicap; anche questi ragazzi, e noi lo possiamo testimoniare con l’esperienza di una vita, sono stati chiamati alla vita da Dio e tale vita è un prezioso dono per loro e per chi gli sta vicino”.
La Cortese ha poi continuato ricordando le fatiche innumerevoli che hanno accompagnato questo trentennio del Centro: “L’inizio, come per ogni cosa bella è faticoso, ma esaltante; le famiglie non pretendono la luna, si propongono obiettivi semplici ma nobili: rompere pregiudizi ed una esasperante solitudine creando strutture di accoglienza e integrazione sociale; lottare per i diritti che allora non erano supportati da alcuna legge; insistere con convinta determinazione presso le autorità scolastiche per l’inserimento e per l’assegnazione dell’insegnante di sostegno; migliorare la qualità di vita dei ragazzi portandoli fuori da un’esistenza grigia ed incolore ed aprire così il cuore della comunità cittadina alla loro realtà. E’ doveroso per me stasera ricordare colui che ha voluto fortemente questa associazione, l’avv. Lauro Caputo che ha avviato e portato avanti l’impegno con competenza, serietà e dedizione. A lui si succedono diversi responsabili il notaio dott. Giazzi, la prof.ssa De Mendoza, il dott. Gabrielli, la prof.ssa La Torre e attualmente ci sono io da circa tre anni. L’iniziativa incontra la generosità di Don Ignazio Toraldo di Francia che apre le porte dell’ex seminario e tutt’oggi dà il suo aiuto incondizionato consentendo al Centro di continuare la sua missione, sostenendolo dal punto di vista morale, spirituale e anche economico, quando è necessario. Grazie ancora Don Ignazio!!!. Un grazie va ai familiari dei nostri ragazzi che si rendono sempre disponibili a partecipare attivamente alle varie attività condividendo con loro e con noi momenti di gioia e svago. Come non ricordare anche i tanti volontari ed operatori che si sono succeduti in questi anni e hanno dato con dedizione il loro contributo alla crescita della nostra Associazione”.
Non è mancato poi un momento particolarmente toccante nel ricordo dei ragazzi non più presenti: ” Stasera ci terrei a ricordare in modo particolare alcuni nostri ragazzi che non sono più tra noi: Gerardo De Vita e il nostro Ntoniceo Calamita che prematuramente sono stati chiamati alla casa del Padre”.
Prima di ricevere la targa commemorativa dalle mani del presidente Rotary, la Cortese ha volto guardare al futuro con ottimismo e speranza: ” Possiamo e dobbiamo continuare se incontreremo ancora nei prossimi anni l’aiuto di tutti voi così come in questi anni siamo stati aiutati anche dalle istituzioni; ci conforta, nel nostro continuare ad impegnarci, la certezza che i singoli cittadini, le istituzioni pubbliche e le associazioni culturali e di impegno sociale hanno piena consapevolezza di questa coraggiosa realtà che è il Centro di solidarietà don Mottola”.