Nella notte del 18 gennaio una bomba fa saltare in area l’auto del sindaco
Riportiamo qui di seguito parte dell’articolo del Quotidiano del Sud del 7 gennaio 2015 dal titolo “Il retroscena”, dove vengono spiegate le ragioni del “licenziamento di Antonio Bretti”
Il 5 gennaio 2015 il sindaco Rodolico revoca la nomina di assessore al Turismo ad Antonio Bretti, perché, scrive nel decreto, «si è dissociato, con i suoi comportamenti, dagli indirizzi governativi, ponendosi in contrasto con i principi di collegialità posti a fondamento dell’azione di governo della Giunta comunale». Più precisamente, riportiamo qui di seguito parte dell’articolo del Quotidiano del Sud del 7 gennaio 2015 dal titolo “Il retroscena”, dove vengono spiegate le ragioni del “licenziamento di Antonio Bretti”. «Il primo gennaio – riporta il Quotidiano del Sud – un gruppo di giovani della città ha organizzato, come ormai tradizione da anni, un tuffo in mare per festeggiare l’arrivo del 2015. Gli stessi hanno coinvolto l’assessore Bretti pregandolo di darne risalto sugli organi di stampa. Ed effettivamente sul posto si sono recate le telecamere della Rai che hanno trovato una spiaggia affollata di “intrepidi” bagnanti, turisti e curiosi. Più tardi si sono aggregati il vicesindaco Domenico Tropeano e il presidente del Consiglio comunale Sandro D’Agostino che si sarebbero allontanati quasi immediatamente, dissociandosi successivamente dall’iniziativa. Fin qui nulla di male. Il problema è che tra gli intervistati, promotori dell’iniziativa, ci sarebbe stata una persona attenzionata dalle forze di Polizia. Sembra, quindi, che nei giorni successivi sia Tropeano che Bretti siano stati convocati dai Carabinieri della locale stazione al fine di dare chiarimenti sul’organizzazione di un fatto di costume di cui hanno dato conto anche il Tg1 e il Tg2. Un servizio che, nella prospettiva di Bretti, doveva esaltare le bellezze del litorale tropeano e che, invece, ha innescato l’azione punitiva del primo cittadino».
Il 18 gennaio una bomba ad alto potenziale distrusse l’auto (un’Audi A4) del sindaco di Tropea, Giuseppe Rodolico, parcheggiata in via Tondo, vicino all’abitazione del primo cittadino. Un segnale che gli investigatori ritennero proveniente da ambienti della criminalità organizzata della città turistica tirrenica e, probabilmente, collegato all’attività amministrativa di Rodolico. Dal canto suo il primo cittadino di Tropea aveva assicurato che l’azione amministrativa sarebbe andata avanti, anche se «l’episodio è davvero inquietante», e «non vi sono dubbi che il gesto sia da ricondurre all’attività politica». La replica dell’ex assessore Bretti si fa attendere qualche giorno, il 22 gennaio. Nel comunicato stampa, oltre a esprimere le propria solidarietà al sindaco sull’episodio della bomba fatta esplodere contro la sua auto, fatto collegato, secondo gli inquirenti, all’attività amministrativa e accaduto 4 giorni prima, fa alcune considerazioni in merito al suo “defenestramento”: «Sono ancora in attesa di fornire la mia ricostruzione dei fatti che, come già ho avuto modo di prospettare nel corso della mia audizione in Prefettura, è interconnessa, direttamente e indirettamente, con alcune importanti questioni legate sia all’attuale che alle precedenti amministrazioni comunali». E poi, nel maggio successivo il caso Bretti ritornerà in Consiglio comunale. «Sono stato cacciato da assessore perché scomodo a questa amministrazione» dichiarerà Bretti agli organi di Stampa. «Ancora oggi – dirà – non sono stato raggiunto da un avviso di garanzia, soprattutto in riferimento a quanto accaduto quell’uno gennaio».
Continua…