Nella cittadina tirrenica, infatti, si sono susseguiti una serie di atti intimidatori, alcuni dei quali anche alle istituzioni, culminati con l’incendio all’autovettura del sindaco Adolfo Repice. Su Tropea Spagnuolo è stato chiaro: «sicuramente – ha dichiarato il procuratore della Repubblica – l’attenzione e la sensibilità da parte degli investigatori deve essere massima».
Alla riunione, oltre a Spagnuolo e al capitano dei Carabinieri Francesco Di Pinto (che comanda la Compagnia di Tropea e coordina il lavoro delle varie stazioni locali), si sono visti anche il tenente colonnello Giovanni Rocca, comandante provinciale dei Carabinieri, il maggiore Giovanni Rocca, comandante del Reparto operativo, il vice questore aggiunto Maurizio Lento, capo della Squadra mobile di Vibo Valentia, il luogotenente della Guardia di Finanza di Tropea Papa e il maggiore Michele Di Nunno, che guida il Nucleo di polizia tributaria, oltre al sostituto procuratore della Repubblica Michele Sirgiovanni. «Quella di oggi –ha spiegato Spagnuolo – è stata una riunione di coordinamento per fare il punto sulle indagini che abbiamo in corso». Spagnuolo resta abbottonato sulle misure che saranno intraprese per contrastare la criminalità sul territorio, ma precisa che gli incontri come quello di ieri «sono riunioni con le quali ci scambiamo idee, conoscenze, pareri», mentre «i risultati di ciò che faremo, se verranno, si potranno conoscere solo a indagini concluse». Tornando alla recente intimidazione subìta dal primo cittadino di Tropea Adolfo Repice, Spagnuolo spiega che eventuali misure di sicurezza per tutelare il sindaco «sono valutazioni che spettano al prefetto e al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica».