L’opinione di…
Il 19 gennaio 2011 è stato l’anniversario della morte di Bettino Craxi
Ho recentemente rinnovato la tessera del PD.
Ovviamente questa non è una notizia e ove lo fosse non interesserebbe nessuno. La circostanza della iscrizione è coeva a due eventi apparentemente separati l’uno dall’altro, ma che possono avere una radice comune per un ripensamento ed un rilancio di quello che dovrebbe essere, ma non lo è, il partito di rinnovamento della politica del centro-sinistra italiano.
Il 19.1.2011 è stato l’anniversario della morte di Bettino Craxi, ed è stata l’occasione per la programmazione su Rai Uno di un interessante documentario dal titolo eloquente: “Craxi, elogio del capro espiatorio”. Oltre 10 anni orsono Rino Formica affermava quella che oggi è una verità incontestabile: “La tragedia dei socialisti e la persecuzione di Craxi segnano la sconfitta di lungo periodo della sinistra italiana. Avendo avuto la possibilità di costituirsi come alternativa, ora la sinistra si ritrova condannata al trasformismo che l’ha caratterizzata per decenni”.
Il 21.1.2011 al Lingotto di Torino Walter Veltroni (uno che nel 1992 stava ad equa distanza fra i cappi leghisti e le monetine comuniste) così si esprime: “Tre sono le condizioni perché la proposta dei democratici possa rivelarsi una via concreta e realistica.
La prima è quella di liberarci dalla tentazione di opporre al populismo berlusconiano un altro populismo, uguale e contrario. Il populismo di destra non si batte col populismo di sinistra, ma con il riformismo, con la costruzione delle condizioni necessarie a dare nuova forma alla convivenza civile.
La seconda condizione è quella di affrancarci dall’illusione frontista, dalla coazione a ripetere la fatica di Sisifo di costruire schieramenti eterogenei, accomunati solo dall’essere “contro” l’ avversario, ma incapaci di reggere la prova del governo. L’esperienza dovrebbe averci insegnato che non si vince senza una credibile proposta di governo e non si governa senza coesione politica e programmatica.
La terza condizione è il coraggio dell’innovazione. Il motto dei democratici non può essere “difendere”, ma “cambiare”.
Credo che questo passo sia l’ammissione degli errori del PDS-DS e del PD.
La conseguenza di ciò dovrebbe essere operare una definitiva rivisitazione storica dell’ultimo ventennio della democrazia italiana, al fine di ritrovare nella storia della sinistra riformista una strategia per il centro-sinistra italiano. Intini disse a Genova in occasione dei 110 anni del Partito Socialista: “La storia è il nostro unico patrimonio. Che mettiamo a disposizione del centro sinistra e dei suoi partiti, oggi divisi e confusi, che o non hanno storia o hanno dovuto cancellarla”. Quel patrimonio è stato sempre rifiutato.
Solo attraverso una lettura disincantata del recente passato la sinistra abbandonerà il trasformismo di cui Venltroni è stato un simbolo e ritroverà se stessa. Perderemo il rumore e le grida di quei pochi perennemente indignati e sarà necessario ripensare ad una nuova forma di partito. Altrimenti saremo sopraffatti dal nulla e dalla paura della crisi economica; e la sinistra non tornerà a vincere.
Avv. Sandro D’Agostino
Consigliere Comunale di Tropea