Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Riconosciuto il martirio di 12 redentoristi spagnoli.
– Papa Francesco ha riconosciuto il martirio dei Servi di Dio (Vincenzo Nicasio Renuncio Toribio e 11 Compagni) che in Spagna sono stati uccisi in odio alla Fede nel 1936.
– Nel periodo della guerra civile spagnola – tra il 1936 ed il 1939 – si contano, finora, 1903 beati e 11 santi uccisi in odio alla Fede.
– Stiamo imparando a fare i conti con la Storia e con gli errori che si commettono: persecuzioni, atrocità, uccisioni, genocidi. La Storia ci presenta il conto e l’unico modo per onorarlo è il sincero riconoscimento degli errori e la riconciliazione nella memoria degli uccisi, come sta avvenendo in Spagna: uccisi in odio alla fede ieri, onorati come santi oggi.
– E’ di questi giorni la notizia che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha formalmente riconosciuto le atrocità contro gli armeni da parte dell’impero ottomano come genocidio.”Riconoscere il genocidio armeno vuol dire “confermare la storia”, e “non incolpare” la Turchia… Ma vogliamo che questo non accada mai più”. – La ricostruzione della pace passa attraverso l’umile riconoscimento delle colpe passate.
Papa Francesco, dopo aver considerato le conclusioni positive dell’analisi condotta dagli storici, i teologi, i cardinali e i vescovi, consultori della Congregazione delle Cause dei Santi, sulla vita, le virtù e il martiro dei servi di Dio Vicente Renuncio Toribio e 11 compagni della Congregazione del SS.mo Redentore, ne ha approvato la promulgazione del Decreto sul martirio.
♦ I 12 missionari, sei sacerdoti e sei fratelli coadiutori, erano membri delle due comunità redentoriste del Perpetuo Soccorso e di San Michele Arcangelo in Madrid; furono tutti assassinati fra il 20 luglio e il 7 novembre del 1936, all’inizio della cruenta persecuzione religiosa che si ebbe in Spagna fino al 1939.
Brevi profili dei 12 Martiri Redentoristi di Madrid 1936
- P. Vicente Renuncio Toribio, nacque a Villayuda (Burgos) l’11 settembre 1876. Entrato in Congregazione emise i voti l’8 settembre 1895. Ordinato sacerdote, il 23 marzo 1901, si dedicò all’attività missionaria, alla formazione e all’insegnamento nel seminario minore. Dal 1912 al 1923, nella comunità del Perpetuo Soccorso a Madrid, fu consultore provinciale e direttore della rivista del Santuario. Dopo una breve assenza, ritornò a Madrid come prefetto del Santuario fino al luglio del 1936, quando, con l’inizio della persecuzione, si rifugiò in casa di famiglie amiche. Arrestato il 17 settembre, rimase in carcere fino al 7 novembre quando fu ucciso. Nell’uscire dalla cella fu sentito esclamare: “Offro la mia vita per i miei confratelli della Spagna, per tutta la Congregazione e per la sventurata Spagna”.
- P. Crescencio Severo Ortiz Blanco, nacque in Pamplona il 10 marzo 1881. Professati i voti il 24 settembre 1900, fu ordinato il 28 dicembre 1905. Attivo nelle missioni popolari e nell’insegnamento della filosofia, visse nelle comunità di Astorga, Cuenca, Valencia e Barcellona. Trasferito a Madrid il 13 luglio 1936, nella comunità di San Michele Arcangelo, il 20 luglio, fu catturato e ucciso dai miliziani insieme ai confratelli Ángel Martínez Miquélez e Bernardo (Gabriel) Sáiz Gutiérrez.
- P. Ángel Martínez Miquélez, nacque a Funes (Navarra) il 2 marzo 1907. Ammesso tra i Redentoristi emise la professione il 24 agosto 1925. Ordinato sacerdote il 20 settembre 1930, s’impegnò nell’insegnamento e nell’apostolato missionario vivendo in diverse comunità. Il 10 luglio 1936 fu trasferito dalla comunità del Perpetuo Soccorso in quella di San Michele Arcangelo. Il 20 luglio, con l’inizio della persecuzione, lasciò la casa con p. Crescencio Ortiz e fr. Bernardo Sáiz (Gabriel) in cerca di un rifugio sicuro. Lungo la strada furono catturati e uccisi dai miliziani.
- Fr. Bernardo (Gabriel) Sáiz Gutiérrez, nacque a Melgosa (Burgos) il 23 luglio 1896. Vestì l’abito redentorista il 12 novembre 1919 e professò l’anno seguente il 13 novembre. Dopo essere stato nella comunità di Pamplona, nel 1925 fu trasferito in quella di San Michele Arcangelo a Madrid. Religioso esemplare per la costante disponibilità e vita di preghiera fu sempre dedito al servizio delle cucine. Con i padri Crescencio Ortiz e Ángel Martínez subì il martirio il 20 luglio 1936.
- Fr. Nicesio Pérez del Palomar Quincoces, nacque a Tuesta (Álava) il 2 aprile 1859. Entrato in Congregazione, emise la professione il 30 marzo 1891. Carattere risoluto e tenace corroborato da una solida fede e nutrita spiritualità, nelle diverse comunità in cui visse, svolse le mansioni di falegname, orticoltore, apicoltore, muratore e direttore di carpenteria. Trasferito a Madrid nel 1934 nella comunità del Perpetuo Soccorso, con l’inizio della persecuzione, a settantasette anni e quasi cieco, insieme a fr. Gregorio Zugasti Fernández de Esquide, cercò ospitalità presso famiglie amiche. Catturato nel pomeriggio del 14 agosto 1936 fu ucciso due giorni dopo.
- Fr. Gregorio Zugasti Fernández de Esquide, nacque a Murillo de Yerri (Navarra) il 12 marzo 1884. Professati i voti il 25 dicembre 1912, visse sempre a Madrid nella comunità del Perpetuo Soccorso lavorando nella casa editrice. Considerato un religioso pio, lavoratore affidabile e ubbidiente, testimoniò la sua evangelica carità nel non abbandonare l’anziano confratello Nicesio Pérez durante la persecuzione, condividendone il martirio il 16 agosto 1936.
- Fr. Aniceto Lizasoain Lizaso, nacque il 17 aprile 1877 a Irañeta (Navarra). Diventato professo redentorista il 15 ottobre 1896, visse in diverse comunità, svolgendo, oltre a diverse mansioni domestiche, gli uffici di sacrista, portiere ed economo. Nonostante desiderasse diventare sacerdote, pur di non lasciare la Congregazione preferì restare come fratello coadiutore. Con l’inizio della persecuzione lasciò la casa del Perpetuo Soccorso a Madrid, per trovare ospitalità presso persone amiche. Accolto, infine, in una pensione, a seguito di una denuncia, il 18 agosto 1936, fu catturato e ucciso.
- P. José María Urruchi Ortiz, nacque a Miranda de Ebro (Burgos) il 17 febbraio 1909. Dopo la professione religiosa, il 24 agosto 1926, continuò gli studi con tenacia e notevole sforzo ad Astorga. Ordinato sacerdote il 20 ottobre 1932, fu trasferito a Nava del Rey e negli anni 1934-1935 a Coruña, Cuenca e Vigo. Nell’ottobre 1935 fu trasferito a Madrid nella comunità del Perpetuo Soccorso dove rimase fino al 20 luglio 1936, quando per la persecuzione lasciò la casa per essere ospitato da una famiglia amica. A seguito di una perquisizione, il 22 agosto 1936, venne catturato insieme al confratello José Joaquín Erviti Insausti ed ucciso durante la notte, a solo 27 anni.
- Fr. José Joaquín (Pascual) Erviti Insausti, nacque a Imotz (Navarra) il 15 novembre 1902. Celebrata la professione il 24 febbraio 1930, fu inviato nella comunità di Astorga. Trasferito a Madrid il 24 febbraio 1935 nella comunità del Perpetuo Soccorso, vi rimase fino al luglio 1936, lavorando come aiuto cuoco. Costretto a fuggire, si rifugiò col p. José María Urruchi Ortiz presso una famiglia amica. Considerato un religioso prudente, pio e di assoluta fiducia, trascorse l’ultimo periodo in costante preghiera. Catturato e ucciso dai miliziani con il p. José María Urruchi Ortiz, Il cadavere fu trovato il 22 agosto 1936 lungo la strada per l’Andalusia.
- P. Antonio Girón González, nacque a Ponferrada(León) l’11 dicembre 1871. Dopo la professione, il 15 agosto 1889, ricevette il presbiterato il 19 maggio 1894. Visse in diverse comunità, impegnato nell’insegnamento, nella formazione e come consultore provinciale. Religioso esemplare, con notevoli doti intellettive e dalla profonda vita interiore, testimoniò fino alla fine la sua devozione alla Vergine con la costante recita del rosario. All’inizio della persecuzione era, dal mese di giugno, membro della comunità del Perpetuo Soccorso. Rifugiatosi prima in una casa privata, poi in un convento di religiose e, infine, in un ospizio, fu scoperto e catturato dai miliziani che lo uccisero il 30 agosto 1936.
- P. Donato Jiménez Viviano, nacque ad Alaejos(Valladolid) il 21 marzo 1873. Professati i voti l’8 settembre 1893, fu ordinato sacerdote il 27 maggio 1899. Nelle diverse comunità in visse, ebbe quasi sempre il ruolo di superiore, senza tralasciare l’attività missionaria e la promozione vocazionale anche per le religiose. Residente a Madrid, nella comunità di San Michele Arcangelo, dal 23 giugno 1936, con la persecuzione trovò ospitalità presso famiglie amiche. Catturato il 13 settembre, fu imprigionato e ucciso, probabilmente, nella notte del 17 settembre 1936.
- Fr. Rafael (Máximo) Perea Pinedo, nacque a Villalba de Losa (Burgos) il 24 ottobre 1903. Dopo la professione religiosa, il 27 febbraio 1926, visse nelle comunità di Astorga, Santander e, per ultimo, a Madrid dal 28 giugno 1933. Di carattere buono e gioioso, con generoso spirito di servizio, svolse le mansioni di portinaio, sacrista, economo e cuoco. Lasciata la casa religiosa il 20 luglio 1936 trovò rifugio prima presso famiglie e persone amiche e poi in una pensione, dove, il 2 novembre, fu catturato e ucciso.
(fonte C.Ss.R. News: P. Antonio Marrazzo, CSsR, Postulatore della Causa di Beatificazione).