A Tropea è tempo di tirare un po’ di somme sulla stagione estiva appena conclusa e di ricominciare a focalizzare l’attenzione sulle problematiche che stanno al centro del dibattito politico.
Nei mesi estivi infatti, l’impegno degli amministratori pubblici è stato per forza di cose tutto concentrato sul comparto turistico e sul costante monitoraggio delle vicende legate all’indotto del principale settore economico dell’intera provincia. Con lo scemare del volume di presenze turistiche però, caratteristico dell’ultima parte di settembre, arriva l’ora di occuparsi a tutto campo e con più attenzione degli altri settori, che per gran parte della stagione passano in secondo piano.
A Tropea si ricomincia a parlare di politica in modo costruttivo, e questo è di per sè qualcosa di positivo. Se già sin d’ora Vasinton lancia un appello affinché si possano formare schieramenti coesi e forti, a invocare un massiccio rinnovamento della politica locale sono stati Orfanò e Adilardi, che hanno manifestato la loro disponibilità a farsi da parte per dar spazio ai giovani. Adilardi ha anche lanciato la proposta di un sindaco esterno sul modello Sgarbi, ma nel frattempo Gaetano Vallone, che si dice «pronto a rientrare e sempre più sicuro di quanto già detto», gli manda a dire che «non è certo lui a decidere oggi di farsi da parte, ma è stato l’elettorato a mandarlo a casa nel ’93, quando dalla sua lista non si portò nemmeno un consigliere al suo fianco».
Ed è stata esclusivamente l’esigenza di dover “dare conto alle Autorità” – sarebbe interessante sapere quali poiché sono da escludere quelle che aveva annunciato nel corso della riunione del gruppo del 4 gennaio, e cioè il Prefetto ed il Comandante dei Carabinieri con i quali mi sono rapportato e che hanno smentito la circostanza – la motivazione esposta dallo stesso Rodolico illustrando il provvedimento di revoca di cui al decreto n. 1 alla successiva riunione del gruppo consiliare tenuta il 9 gennaio.