Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa
Non ho avuto alcun tornaconto personale nella vicenda dalla quale è scaturito il procedimento giudiziario
Ho accettato l’incarico di commissario straordinario dell’Opera Pia Lotteri nel dicembre 2007, in un momento storico estremamente difficile per l’Ente, oramai sul punto del dissesto e con procedure esecutive in corso. Ho messo a disposizione dell’Ente stesso tutta la mia esperienza professionale e il mio impegno con il fine di sanarne la posizione debitoria, salvare l’immobile pubblico dalla vendita, mantenere la permanenza degli anziani degenti e i posti di lavoro, cosa che sono riuscito a fare per anni. Questo è stato l’esclusivo scopo del mio operato. Nell’espletamento del difficile compito mi sono avvalso dell’aiuto di professionisti di indiscussa competenza e serietà. Questi sono i fatti realmente avvenuti e posso affermare, senza tema di smentita, che le persone che hanno lavorato con me sanno bene che dico il vero. Non ho avuto, e questo è fuor di dubbio, alcun tornaconto personale nella vicenda dalla quale è scaturito il procedimento giudiziario, né ho avuto altro fine che la legittima tutela dell’interesse pubblico. Per tali motivi la negativa connotazione del mio operato di persona e pubblico amministratore leale pesa su di me come un macigno. Subisco quindi con stupore, delusione e amarezza una decisione giudiziale che, tuttavia, dopo 40 anni al servizio della Pubblica Amministrazione, per la mia formazione mentale e per l’ossequio che nutro nei confronti delle Istituzioni, accetto con doveroso rispetto, ma che contrasterò nei successivi gradi di giudizio in quanto ho la consapevolezza di aver agito legittimamente e in assoluta buona fede. Confido con profonda convinzione nella Magistratura e nella Giustizia e spero che riabiliti il mio operato, che è stato mirato, in questa vicenda come in tutta la mia lunga carriera professionale, esclusivamente al perseguimento del pubblico interesse.
Dr. Adolfo Repice