Politica

Repice lancia una sfida all’opposizione

“Li sfidiamo ad un pubblico confronto in piazza alla presenza dei cittadini”

Posizioni contrapposte su punti dell’OdG, discussi nel consiglio comunale

Il sindaco Adolfo Repice ed il vice Giuseppe Rodolico – foto Libertino

Il sindaco risponde alle insinuazioni sfidando l’opposizione in un pubblico dibattito. S’infiamma il clima della polemica tra maggioranza ed opposizione per le posizioni contrapposte su due importanti punti dell’OdG, discussi durante il recente consiglio comunale, ancora una volta orfano di tutti i consiglieri di minoranza.
La decisione di disertare l’aula consiliare fino al pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dalla lista di Gaetano Vallone finalizzato al ribaltamento dell’esito elettorale o, in alternativa, all’annullamento delle elezioni, ha spostato la sede del dibattito, che istituzionalmente dovrebbe avere luogo nell’assise consiliare, nelle pagine web di alcuni siti internet e in quelle della stampa locale dove si assiste al botta e risposta tra i due gruppi che rappresentano i cittadini in consiglio. In riferimento ai due punti sopra citati, la minoranza ha scelto la formula della conferenza stampa per palesare le proprie posizioni e criticare a tutto spiano le decisioni della maggioranza. “Avrei preferito ignorare, come ho fatto finora, ha dichiarato il sindaco Adolfo Repice, le provocazioni degli avversari politici, ma temendo che ciò sia interpretato come segno di debolezza e soprattutto non avendo scheletri nell’armadio la mia squadra ed io li sfidiamo ad un pubblico confronto in piazza alla presenza dei cittadini ed estendiamo la sfida al consigliere provinciale Giovanni Macrì, vista la presenza nella mia squadra del vicesindaco Giuseppe Rodolico, suo collega alla Provincia”. Rimarcando “le offese e le calunnie” di cui è fatto oggetto, “motivo d’orgoglio perché indicano che stiamo percorrendo la strada giusta”, il sindaco è convinto che “dal pubblico dibattito i cittadini potranno farsi un’idea chiara e precisa non solo sui due punti controversi ma su tutta la nostra gestione e potranno valutare oggettivamente le due posizioni”. Oggetto della querelle, lo ricordiamo, la vendita di un prestigioso pezzo del patrimonio comunale, ex sede dell’ospedale e del Municipio, per far fronte alla debitoria situazione delle casse comunali, e lo storno del finanziamento di 516mila euro, contratto con la Cassa Depositi e Prestiti risalente al 2001 e finalizzato alle opere di urbanizzazione di via Campo di Sotto, per la riqualificazione del centro storico. Sul primo punto il sindaco risponde chiarendo che non si tratta di “una svendita” ma di una misura necessaria per ripianare il deficit dell’ente, di cui, l’ex sindaco Gaetano Vallone ha dichiarato “di non avere alcuna conoscenza”. A riguardo comunque, fa sapere, di avere dato mandato al direttore generale del comune d’inviare alla Corte dei Conti e, se è il caso, alla Procura della Repubblica i fascicoli relativi agli atti che hanno prodotto la situazione debitoria dell’ente per accertare eventuali responsabilità. Contestualmente il primo cittadino fa notare “che è strano che nessun riferimento durante la conferenza stampa di Vallone è stato fatto sulla gestione del porto, una struttura che rende con i suoi 700 posti barca milioni di euro che, se incassati nella giusta proporzione dal Comune, invece dei 12mila euro ricevuti in sette anni, avrebbero evitato l’attuale deficit e non sarebbe ora necessario vendere pezzi del patrimonio comunale”. Sui lavori di via Campo dichiara: “Respingo categoricamente le basse insinuazioni di volere favorire il suocero di mia figlia, ignorando fino all’altro ieri che fosse interessato all’esproprio, riservandomi di adire le vie legali”; precisando comunque che tutti “devono avere ben chiaro che di fronte all’interesse pubblico non guardo in faccia nessuno”. Nello stesso tempo tiene ad evidenziare di “essere favorevole sia all’urbanizzazione di tutta la zona che alla realizzazione della passeggiata a mare” aggiungendo che “se le ditte espropriande da me convocate per il 18 giugno al Comune rinunciano all’indennità di esproprio, io manderò subito in appalto i suddetti lavori altrimenti con l’attuale finanziamento, sufficiente solo a pagare l’esproprio, non sarà possibile farlo”.

Condividi l'articolo