Una partita dedicata ad Aldo Ferraro
Nella splendida cornice del Granillo, Sabato l’11 febbraio i tifosi della Reggina ricorderanno il tifoso di Zambrone a due anni da quel tragico incidente sul lavoro
L’11 febbraio alle ore 15,00 lo stadio del Granillo di Reggio Calabria ospiterà la partita Reggina-Empoli.
È la giornata scelta dalla Reggina Calcio per ricordare Aldo Ferraro, un ragazzo di 32 anni di Zambrone, morto in un incidente sul lavoro a Bocale l’8 febbraio 2010, per lavori inerenti la Diga dell’Esaro.
L’intera squadra, per onorare la memoria di Aldo grande tifoso della Reggina, accoglierà in campo il piccolo Lorenzo, il figlio di soli 3 anni, mentre alla moglie verrà donato un mazzo di fiori.
Per i familiari e gli amici si tratta di “un gesto grandioso e che ci inorgoglisce” perché tra le virtù di Aldo c’era proprio la grande passione per lo sport ed in particolar modo per il calcio, “sempre in prima fila per la sua Reggina”.
Sono passati ormai quasi due anni da quel tragico incidente sul lavoro, ma è stato qualche mese fa che la cognata Mariella Epifanio, segretaria dell’associazione “Amici di Aldo Ferraro” nata per ricordarlo, ha contattato la Reggina Calcio per raccontare la storia di Aldo, la sua gioia di vivere e la sua forte passione per questo sport.
La squadra del cuore di Aldo non ha tardato a rispondere: tramite il responsabile dell’area comunicazione Giampiero Versace, la Reggina Calcio ha dichiarato di volergli dedicare la partita Reggina-Empoli dell’11 febbraio 2012. Aldo Ferraro sarà dunque commemorato, nel secondo anniversario della sua scomparsa, dai suoi cari che saranno presenti in tribuna e dall’intera squadra della Reggina Calcio che gli dedicherà questa partita.
Saranno presenti anche molti degli amici di questo giovane ragazzo che non mancava mai all’appuntamento domenicale con i suoi campioni. Un bel regalo per il piccolo Lorenzo che, grazie alla disponibilità della Reggina Calcio, sentirà l’affetto di tutti quando entrerà in campo per mano del capitano della squadra preferita dal papà.