É un calabrese di Brattirò di Drapia il maresciallo Michele Speranza
In vacanza a New York con la moglie ha ritrovato la scultura romana rubata
Nelle fattezze della scultura identifica subito un’antica “nostrana mano” di epoca romana. Michele Speranza, questo è il nome del giovane militare, entra nel negozio e chiede informazioni sulla provenienza del reperto, poi insospettito, fotografa la statua con la fotocamera del suo telefonino.
Alle domande di Speranza rispondono forti i silenzi e la reticenza dell’antiquario newyorkese che si rifiuta di mostrare una licenza di esportazione che, in realtà, non aveva mai posseduto. Tornato in Italia, Speranza ha controllato nell’archivio digitale ed ha ritrovato l’immagine di un reperto che combaciava perfettamente con la foto effettuata in America.
Si è ricordato, in quel lontano luogo d’oltreoceano, di aver già visto, nell’archivio militare dei carabinieri, quel busto in marmo raffigurante una donna con cornucopia, scolpito, con tutta probabilità, per ornare il ninfeo di una villa romana o l’annesso giardino, del I o II secolo d.C. Il busto marmoreo era uno dei tantissimi reperti antichi schedati nella banca dati dei carabinieri del nucleo patrimonio artistico, vero e proprio archivio digitale dei pezzi “ricercati” dell’arte, messo a punto dai militari che lavorano con il ministero dei beni culturali.
L’importante reperto oggi, grazie a Speranza, torna in Italia, dopo più di vent’anni, nel museo civico di Terracina dove lo splendido busto di una statua romana della Fortuna, era stato rubato più di vent’anni fa, una notte del giugno del 1988, insieme ad altre sei opere marmoree di grande valore artistico e culturale.
Ed oggi dopo questo successo c’è… Speranza… anche per il loro ritrovamento.