Front marittim, poemas di Francesco La Torre
Un opera prima di poesia che farà di sicuro parlare di sé
È uscito a inizio agosto per i tipi della Meligrana Editore di Tropea il libro “Front marittim – poemas” del giovane poeta tropeano Francesco La Torre. Chi è La Torre? Nato a Tropea nel 1977, dopo il liceo classico, ha vissuto e lavorato a Bologna, Londra e Barcellona dove tutt’oggi vive e, tra l’altro, studia regia teatrale e drammaturgia all’Institut del teatre, accademia di arte drammatica.
Il libro, (Collana π. 14, 72 pagine, € 10,00) in vendita presso le migliori librerie della zona o sul sito www.meligranaeditore.com, è stato presentato ufficialmente sabato 4 settembre 2010 alle ore 21.30 presso Laboart, l’associazione culturale sita in Via Garibaldi / Pelliccia nel centro antico di Tropea (VV); prima della presentazione ufficiale, di fronte ad un folto pubblico, si è svolta nei locali dell’associazione una suggestiva performance teatrale, tratta dalle poesie del libro, per la regia dello stesso Francesco La Torre, con Maria Grazia Teramo e Annamaria Pugliese, musica di Dj set homopatico.
Alla fine della performance, che ha riscosso un grande successo tra i presenti per il pathos della recitazione e della esibizione, la presentazione ha visto di fronte l’editore, Giuseppe Meligrana, il direttore della collana π, prof. Pasquale De Luca, nonché autore della presentazione del libro oltre che presidente e fondatore del Premio Internazionale di poesia “Tropea: Onde Mediterranee” e lo stesso autore. De Luca, ribadendo i concetti espressi nella presentazione, ha sostenuto che nel libro colpisce l’affermazione “La poesia è inutile e meschina” (Lovelife) che costringe il lettore a fermarsi e meditare. Fermarsi e meditare sul valore della poesia oggi, sull’importanza della poesia in questo secolo avviato in un cammino esasperatamente tecnologico, condizionato da una evoluzione nella tecnica della comunicazione che vede anche il linguaggio artistico e poetico andare alla ricerca di un approdo nuovo da scoprire. Francesco La Torre è uno dei giovani poeti che nella sua opera pone il problema del nuovo sentire, del nuovo parlare. Egli ci presenta una poesia giovane, intensa, vivace, che, ancorata a tecniche espressive già collaudate, si spinge oltre e pone al centro dell’attenzione la parola e il verbo. Il verbo come parola capace di intaccare i sentimenti umani e trasfonderli nella scrittura che in La Torre diventa un’immagine simbiotica di fantasia e realtà, di passato e di presente, di ricordi e di azioni nel loro evolversi. È l’evoluzione della parola, che incide il verso e lo esalta nella sua tipicità, a caratterizzare la poesia del Nostro in un confronto serrato e ragionato con il mondo che lo circonda visto in un barlume di chiaroscuro nei suoi aspetti reali e contraddittori. A tal proposito è bene citare le poesie Fumo, non fumo e Presente inerme per avvalorare la nostra affermazione di prima. È la poesia dei contrasti, della contraddizione, della ricerca spasmodica dell’essere se stessi in un confronto personale dell’uomo con l’uomo per capire il perché della propria esistenza. Una correlazione esistente fra il lato umano del nostro autore e l’aspetto reale del mondo sofferente che lo circonda. Il tutto scandito dalla parola, molto spesso isolata in un inciso crudo e profondo esaltato dall’utilizzo preciso, continuo e ravvicinato dai punti e dalle virgole che segnano anche graficamente l’incisività della parola sulla carta che diventa, così, inconsapevolmente cassa amplificante di un messaggio poetico nuovo anche nelle sue forme. È un nuovo che emerge anche nell’uso che Francesco La Torre fa di parole appositamente coniate per rendere più vivo, più partecipe, più vicino al quotidiano, il dialogo fra lettore e autore, il dialogo con l’autore stesso, perché è questo che egli vuole: cercare se stesso, per ritrovare l’uomo, per trovare se stesso. E compie un cammino nuovo. Con una nuova tecnica compositiva che rende immediatamente, con immagini e colori nitidi, ben definiti nei loro contorni, l’emozionalità coinvolgente di una poesia giovane che vuole imporsi all’attenzione di chi legge per le innovazioni, per le strutturazioni differenti, per le conformazioni del contenuto mai avvilito nel vecchio e sdolcinato sentimentalismo anche quando si parla di sentimenti e di amore. Una poesia viva e vissuta, densa e incisiva, che ti prende e ti trascina in un avviluppo riflessivamente emotivo dall’inizio alla fine su una strada dove, per tornare a prima col nostro discorso, la poesia non è inutile e meschina. Un opera di poesia che farà di sicuro parlare di sé; già le copie della prima edizione sono quasi del tutto esaurite e si pensa già ad una seconda edizione. Il libro, ha detto l’editore, infatti verrà iscritto in numerosi premi a livello nazionale tra cui il Luzi, il più prestigioso premio poetico nazionale.