Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Quando i numeri danno conforto.
Ormai la vita di molte persone sembra dipendere sempre più da numeri: quelli del lotto, dell’enalotto, del totocalcio e quelli della Borsa mondiale con tutte le sue diramazioni… Anche la vitalità di ogni Governo sembra dipendere dai numeri: quelli dello spread, del debito nazionale e quello delle proiezioni.
– Ci sono numeri che arrivano dalla sorte che bisogna accettare con passiva rassegnazione e numeri che sono frutto delle scelte delle persone che possono dare conforto e incoraggiare a proseguire quello che si sta facendo.
– Le tante Fondazioni e Associazioni umanitarie del nostro mondo periodicamente pubblicano i numeri dei loro bilanci e delle loro iniziative. E se si ha la pazienza di leggerli, ci si potrà rendere conto che alla fine impegnarsi per il bene vale pena, anche se si vorrebbe fare sempre di più. Certamente anche qui si può nascondere il dolo e presentare cose mai realizzate, eppure finanziate. Ma poi saranno gli stessi numeri a fare piena luce.
– I numeri presentati in questo articolo riguardano la Fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre”.
Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs)
♦ Oltre 111 milioni di euro per la Chiesa povera, oppressa e perseguitata in tutto il mondo.
È il totale delle offerte raccolte nel 2018 da Aiuto alla Chiesa che Soffre attraverso le sue 23 sedi nazionali e la sede internazionale.
♦ Tale raccolta, ottenuta grazie a donazioni private degli oltre 330mila benefattori che Acs conta a livello internazionale, ha permesso di realizzare 5.019 progetti in 139 Paesi. Gran parte delle offerte è stata devoluta a progetti in Africa (27%) e in Medio Oriente (25%).
♦ Il sostegno emergenziale alle migliaia di cristiani sfollati e rifugiati, soprattutto nell’area mediorientale, ha rappresentato più del 12% degli aiuti elargiti lo scorso anno. Sono state inoltre 1.479 le abitazioni cristiane ricostruite in Medio Oriente grazie all’intervento della Fondazione.
♦ È la Siria il Paese che nel 2018 ha più di tutti beneficiato del sostegno di Acs con progetti per 8,6 milioni; al secondo posto l’Iraq con progetti per 6,5 milioni.
Ecco i tipi di progetto più finanziati
♦ Per quanto riguarda le aree di intervento di Acs, si confermano al primo posto i progetti di costruzione e ricostruzione (31,9% degli aiuti) con oltre 23milioni e 200mila euro complessivi che hanno contribuito a costruire 2.470 tra abitazioni, cappelle, chiese, conventi,seminari e centri pastorali.
♦ Seguono le intenzioni di Messe (16,4%), uno strumento che ha permesso il sostegno a 40.569 sacerdoti.
♦ Al terzo posto tra le tipologie di aiuti vi sono quelli emergenziali, a pari merito con gli interventi a sostegno della formazione di sacerdoti e religiosi (12,4%). Nel 2018 è stata sostenuta la formazione di 11.817 seminaristi e sono stati finanziati gli studi di 4.370 sacerdoti.
♦ Un’altra categoria di intervento è relativa ai mezzi di trasporto per la pastorale (6,8%), con 907 veicoli donati tra cui 370 automobili, 189 motociclette, 342 biciclette, 2 camion, 2 pullman e 2 barche. Segue il sostegno ai media cristiani e alla pubblicazione di Bibbie e altri testi religiosi (4,6%).
♥ Tra testi sacri e pubblicazioni proprie, nel 2018 la Fondazione ha permesso la pubblicazione e la diffusione di 1.103.480 volumi.
Sono aumentati i donatori italiani
♥ «In questo quadro – riferisce la fondazione pontificia – è stato estremamente rilevante il sostegno dei benefattori italiani.
Nel 2018 Acs-Italia ha visto un incremento del 22,1% della raccolta, che ha raggiunto quota 4.493.660 rispetto ai 3.679.035 euro del 2017.
♥ Un altro dato significativo è il rilevante aumento del numero dei benefattori italiani, dai 13.012 del 2017 ai 17.230 dello scorso anno, con un aumento del 32,5%. Molti dei progetti concretizzatisi grazie al contributo italiano sono stati realizzati in Siria e in Iraq».
♦ In Siria le donazioni (531.200 euro) hanno permesso, fra l’altro, di acquistare latte per i bambini e cibo per gli adulti di Aleppo, medicine per i malati di Homs, pasti per i numerosi cristiani rifugiati.
In Iraq, invece, i 486.300 euro donati sono stati impiegati principalmente per agevolare il rientro delle famiglie cristiane, dei sacerdoti e dei religiosi nella Piana di Ninive aggredita dal Daesh (il famigerato Isis).
♦ Aiuti considerevoli sono stati offerti anche in Venezuela, dove i 345.377 euro donati hanno consentito ai sacerdoti di dedicarsi ai poveri attraverso le pentole solidali. Tra le nazioni sostenute anche Nigeria (257.209 euro), Pakistan (234.616 euro), India (209.910 euro) e Egitto (44.500 euro).
(fonte: Avvenire.it Redazione Internet giovedì 20 giugno 2019).