Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Quando i laici sanno costruire la carità.
-Organizzare la carità a favore dei bisognosi non è una esclusiva di enti religiosi o di santi benefattori dell’umanità.
– La carità è un campo aperto a tutti e tutti possono (debbono) scendere in campo a fare la loro parte.
– Che gioia scoprire che imprenditori, medici, professionisti di ogni genere fanno il loro incontro con la carità e producono frutti di autentico amore. Poi la gioia cresce quando queste notizie sono i giornali “laici” a presentarle.
– Così, con vera gioia, possiamo scoprire da un articolo del giornale “La Repubblica” la straordinaria storia di Salvatore, l’angelo italiano degli homeless di New York: “Non diamo soldi ma dignità, cibo e sorrisi”. Siciliano, ex manager in ospedale, poi consulente ed ex docente nei college, ha mollato tutto per dedicarsi ai poveri. Nel nel 2017 ha fondato One City Mission”, la no profit che assiste i senza tetto della Grande Mela (New York).
NEW YORK – Lo spirito francescano nel sangue, la vocazione alla solidarietà e all’attività caritativa, sono sempre state nel dna di Salvatore Snaiderbaur. Siciliano cosmopolita, ex manager nel settore ospedaliero, consulente di impresa ed ex docente universitario nei college americani, Salvatore lascia l’insegnamento e nel 2017 fonda “One City Mission”, la no profit che assiste i senza tetto e i mendicanti di New York.
♦ Nato a Roma da genitori siciliani, il ritorno nell’Isola è a sette anni dalla nascita. Prima Catania, poi Palermo dove frequenta il liceo e si laurea in Giurisprudenza. Le estati tra Pachino e Marzamemi, il lavoro a Milano, Pittsburgh e all’Ismett di Palermo.
L’America arriva non per caso ma per destino. “Vinco la green card alla lotteria e durante una missione con una delegazione di imprenditori, incontro un prete che mi coinvolge in una serie di progetti per immigrati italiani”.
♥ Per Salvatore è l’inizio di un nuovo capitolo. Sono i poveri della Grande Mela ad interessargli, meno la carriera manageriale. Folgorato sulla via dei francescani del Bronx, inizia il volontariato nei rifugi per homeless, in quella che ancora resta una zona difficile a New York.
Ma One City Mission non vuole essere un’associazione che svolge attività di servizi sociali e religiosi. Il progetto ha una natura e obiettivi diversi. “Non diamo soldi ma ridiamo dignità umana, amicizia, cibo, attraverso il sorriso, l’ascolto, il dialogo – spiega lo stesso Salvatore. Vogliamo stabilire un contatto umano che queste persone hanno perso. Tutto inizia con un gesto naturale di cui ci siamo dimenticati, il più difficile: guardarli negli occhi”.
♥ Salvatore dedica a questo lavoro oltre trentasei ore a settimana, ormai quasi a tempo pieno. Da casa sua prepara sessanta pasti ogni sabato e gira con una squadra di volontari nelle zone ad alta concentrazione degli homeless: Penn Station, Wall Street, Grand Central.
(fonte: Liliana Rosano in repubblica.it/, 2019/11/15/).