In crescita il numero dei villeggianti in Calabria
Verso quale
turismo?
Il numero del traffico passeggeri e delle presenze in generale danno
ragione alle politiche turistiche dellassessorato regionale. Vanno però riviste
alcune scelte che potrebbero penalizzare limmagine di località particolari.
di Silvio Romeo
Roma - Lassessorato per il turismo della Regione ha deciso di dare continuità alla campagna promozionale degli anni passati, adottando anche per lestate 98 lo slogan: "Calabria: Mediterraneo da scoprire".
Pur essendo efficace e ricco di fascino, tale marchio appare oggi
riduttivo, soprattutto per quelle località ormai scoperte dal popolo
vacanziero, che dovrebbero staccarsi dalle campagne pubblicitarie generali, e cercare di
ottenere una propria visibilità allinterno del panorama turistico
nazionale e internazionale. Ciò può essere ottenuto in vari modi.
Sarebbe importante innanzitutto entrare in Internet, operazione a basso costo che, se ben
fatta, consentirebbe di far conoscere al mondo intero le particolari caratteristiche (con
foto, articoli, ecc.) e i dettagli dellofferta turistica (alberghi, trasporti, ecc.)
di ogni singola località. Un altro passo potrebbe essere lorganizzazione di qualche
importante manifestazione culturale o sportiva, qualcosa che diventi un appuntamento fisso
e che calamiti lattenzione dei media e di qualche sponsor. Più semplicemente si
potrebbe ospitare qualche manifestazione itinerante ( ad esempio lo streetball
challenge delladidas , che nel maggio scorso ha radunato a Reggio Calabria
oltre 3000 giovani). Si potrebbe infine lanciare un nuovo slogan, magari coinvolgendo le
scuole.
Con labbattimento delle frontiere, nel clima di generale ripresa economica che
lEuropa sta attraversando, lindustria turistica è attesa ad un vero e proprio
boom a cui non bisogna farsi trovare impreparati. Negli ultimi cinque anni, cè
stata infatti una crescita di presenze straniere del 18.2% rispetto al precedente
quinquennio, percentuale destinata ad incrementare ulteriormente nel prossimo futuro.
E importante, in questottica, migliorare lefficienza dei trasporti e
delle vie di comunicazione, ad oggi uno dei principali ostacoli al definitivo decollo
turistico della Calabria.
Ottimi risultati ha dato lesperimento della scorsa estate, che consentiva di
viaggiare in treno gratuitamente in alcune tratte, incoraggiando il turista a visitare
diversi luoghi da valorizzare.
Negli ultimi tre anni il traffico passeggeri è stato di 500mila persone
nellaeroporto di Lamezia, 380mila in quello di Reggio Calabria e 20mila in quello di
Crotone. Tali cifre, pur essendo tuttaltro che disprezzabili, vanno assolutamente
incrementate nel prossimo futuro.
E importante, comunque, che la Calabria promuova la propria immagine, e valorizzi le
eccezionali risorse naturali che possiede, affiancandogli strutture di primo livello.
Il suo turismo è principalmente di tipo balneare, ed è orientato soprattutto verso le
località minori. Ma è anche vero che, negli altri campi, lofferta turistica è
carente (discoteche, strutture sportive, manifestazioni, ecc.), o poco pubblicizzata
(musei, parchi naturali, ecc.). Bisogna valorizzare il patrimonio esistente riscoprendo
luoghi che il grande pubblico ancora ignora, come loasi naturale dellAngitola,
o il Parco Nazionale nella piccola Sila; ed operare una programmazione seria che crei
nuove attrazioni e vada incontro alle nuove tendenze (agriturismo, ecc.), senza sciupare
le risorse esistenti.
Dai dati Istat risulta risulta che, nel 1995, i 4802 alberghi della Calabria hanno
registrato una presenza di 3.065.995 turisti. Di questi ben 465.000 nella sola provincia
di Vibo Valentia. Il maggiore concentramento è, da oltre dieci anni, nella costa di
Italo, da Briatico a Capo Vaticano, con al centro Tropea.
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