Fede e dintorni

Quale risposta alla forza del prepotente

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Quale risposta alla forza del prepotente.

Siamo tutti inorriditi delle atrocità e distruzioni perpetrate nella crudele e “sacrilega” guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina.
– Oltre a vedere uccisioni di civili in quantità e sparizioni dei loro corpi in fosse comuni, vedere distrutte le loro case, le scuole, gli ospedali e tante strutture di servizio alla comunità ci ha lasciati senza parole. E ancora il tutto dura…
– Accanto alle sanzioni, che hanno portato un notevole squilibrio in tutto il mondo, l’Ucraina ha chiesto armi in quantità per rispondere all’aggressione. Armi sempre più potenti, fino ad eguagliare l’aggressore.
– E ora c’ è il rischio che diventi come l’aggressore, il quale si sente autorizzato ad alzare il livello dell’uso delle armi.
– Che prezzo si pagherà per questa ulteriore escalation? Le nuove armi non rovesceranno le sorti della battaglia, ma allungheranno solo la durata del conflitto e faranno pagare un pesante tributo ai civili dell’una e dell’altra parte. –
La formica non può usare la forza bruta per rispondere all’elefante. Le occorre cercare altro: la unione, la solidarietà… – Purtroppo è così: possiamo immaginare l’elefante e una formica confrontare la loro forza? Ci viene da sorridere. Se si tratta di una formica, certamente. Ma con colonie di formiche il discorso cambia perché non basta la sola forza bruta per sconfiggerle.
– Così mille e mille formiche, quali sono i giudizi, le battute, le freddure, le citazioni ecc…, organizzate insieme possono mettere in crisi un sistema di potere dittatoriale o di padronanza causata da ingiustizie sociali o dipendenze economiche.
– L’unione fa la forza, soprattutto quando a soffrirne sono i più deboli. E come dire: anche le formiche nel loro piccolo si … arrabbiano, ricorda un libro di successo di Gino & Michele e Matteo Molinari del 1998. – La graziosa storia riportata oggi suggerisce saggi contenuti.

L’elefante e la formica.
♦ Una volta un elefante e una formica ebbero una accesa discussione. L’elefante si considerava il padrone della foresta e non rispettava i formicai, calpestandoli.
Una formica protestò affermando che anche loro avevano il diritto di essere rispettate.

♦ Siccome non raggiunsero un accordo, la formica disse: “Dal momento che non vuoi risolvere la questione col dialogo, decidiamola con la forza“.
♦ L’elefante rise e disse: “Va bene. Peggio per voi. Risolviamola con la forza“.
E subito l’elefante cominciò a calpestare i formicai con le sue gambe lente e goffe.
La formica allora avvertì le sue colleghe e arrivarono formiche da tutti i formicai vicini.
Cominciarono a salire sull’elefante da tutti i quattro piedi e a pungerlo da tutte le parti.
L’elefante agitava la proboscide di qua e di là, avanti e indietro, ma tutto era inutile.
Alla fine, l’elefante alzò bandiera bianca e chiese un nuovo incontro.
E in questo incontro, soddisfece tutte le richieste delle formiche.
Ecco perché fino ad oggi gli elefanti rispettano le formiche e non le calpestano.

Nel mondo di oggi la grande testimonianza di Cristo che le comunità cristiane sono chiamate a dare è quella dell’unione.
Forse siamo deboli di fronte alle grandi strutture del peccato. Ma con la nostra unione, avendo Cristo in mezzo, saremo molto forti e possiamo sconfiggere persino un elefante.

La Madonna ci aiuti ad essere “discepoli e missionari di suo Figlio, affinché il nostro popolo possa avere più vita in Lui”.

(Fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).

Di fronte allo strapotere di organizzazioni ingiuste e oppressive, i deboli possono sentirsi insignificanti e fuori gioco; ma… l’unione fa la forza. Nel mondo di oggi la testimonianza che le comunità cristiane sono chiamate a dare al Vangelo di Cristo è quella dell’unione. Cristiani uniti, avendo Cristo al centro, possono confrontarsi fiduciosi ogni potere che tende a schiacciare l’uomo, soprattutto quello più debole.

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