Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Pubblicata Amoris Laetitia.
Pubblicata ieri “Amoris Laetitia”, l’esortazione apostolica post-sinodale sulla famiglia che conclude le riflessioni sulla famiglia intraprese nelle due assemblee sinodali dell’ottobre 2014 e 2015. Papa Francesco: misericordia e integrazione per tutte le famiglie: questo il nucleo dell’Esortazione apostolica post-sinodale “Amoris Laetitia – La gioia dell’amore”, siglata da Papa Francesco il 19 marzo e pubblicata ieri. Grandi attese, parziali soddisfazioni: rimane il grande impegno di accompagnare la famiglia. – Ecco il sommario della Esortazione apostolica.
Suddiviso in nove capitoli, il documento è dedicato all’amore nella famiglia.
In particolare, il Papa sottolinea l’importanza e la bellezza della famiglia basata sul matrimonio indissolubile tra uomo e donna, ma guarda anche, con realismo, alle fragilità che vivono alcune persone, come i divorziati risposati, ed incoraggia i pastori al discernimento.
L’Esortazione raccoglie i risultati dei due Sinodi sulla famiglia, svoltisi nel 2014 e nel 2015.
In un chirografo [biglietto autografo] che accompagna l’Esortazione inviata ai Vescovi, il Papa dice:
“Caro fratello:
invocando la protezione della Santa Famiglia di Nazareth, sono lieto di inviarti la mia Esortazione Amoris laetitia per il bene di tutte le famiglie e di tutte le persone, giovani e anziane, affidate al tuo ministero pastorale.
Uniti nel Signore Gesù, con Maria e Giuseppe, ti chiedo di non dimenticarti di pregare per me”.
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Cap. 1 – La Parola di Dio in famiglia e il dramma dei profughi
Misericordia e integrazione: Amoris Laetitia ruota attorno a questi due assi che ne rappresentano l’architrave.
Cap. 2 – La realtà e le sfide della famiglia. La grande prova delle persecuzioni
Lo sguardo del Papa si allarga sulla realtà odierna, e insieme al Sinodo, tenendo “i piedi per terra”, ricorda le tante sfide delle famiglie oggi: individualismo, cultura del provvisorio, mentalità antinatalista: “nessuna unione precaria o chiusa alla trasmissione della vita assicura il futuro della società”. Ideologia gender è “inquietante” – Matrimonio non è un ideale astratto. Chiesa faccia salutare autocritica, che è chiamata a “formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle”
Cap. 3 – La vocazione della famiglia e l’inalienabile diritto alla vita
In quest’ottica, l’indissolubilità del matrimonio non va intesa come “un giogo”, e il sacramento non come “una ‘cosa’, un rito vuoto, una convenzione sociale”, bensì “un dono per la santificazione e la salvezza degli sposi”. Papa Francesco ribadisce con forza il “grande valore della vita umana” e “l’inalienabile diritto alla vita del nascituro”.
Cap. 4 – L’amore nel matrimonio è amore di amicizia
L’amore che si vive nel matrimonio è“amore di amicizia”, ovvero quello che unisce l’esclusività indissolubile del sacramento alla ricerca del bene dell’altro, alla reciprocità, alla tenerezza tipiche di una grande amicizia.
Cap. 5 – L’amore diventa fecondo. Ogni figlio ha diritto a madre e padre
Il Papa sottolinea il valore dell’embrione “dall’istante in cui viene concepito”, perché “ogni bambino sta da sempre nel cuore di Dio”. Di qui, l’esortazione a non vedere nel figlio “un complemento o una soluzione per un’aspirazione personale”, bensì “un essere umano con un valore immenso”, del quale va rispettata la dignità, “la necessità ed il diritto naturale ad avere una madre ed un padre. – Il Papa incoraggia le coppie che non possono avere figli e ricorda loro che la maternità “si esprime in diversi modi”, come nell’adozione. – La famiglia esca da se stessa per rendere ‘domestico’ il mondo con l’impegno verso i poveri ed i sofferenti.
Cap. 6 – Alcune prospettive pastorali. Accompagnare gli sposi da vicino
I presbiteri e gli operatori della pastorale familiare hanno la missione di guidare i fidanzati nel cammino di preparazione al matrimonio e di accompagnare gli sposi nei primi anni di matrimonio. Necessità di una pastorale familiare missionaria che segua le coppie da vicino. – Preoccupa l’aumento dei divorzi e il fatto che i figli restano ostaggi. Di fronte a violenze, sfruttamento e prepotenze, la separazione è inevitabile e “moralmente necessaria”.
– I divorziati non risposati vanno incoraggiati ad accostarsi all’Eucaristia, “cibo che sostiene”, mentre i divorziati risposati non devono sentirsi scomunicati e vanno accompagnati con “grande rispetto”, perché prendersi cura di loro esprime la carità.
– Rispetto per omosessuali, ma nessuna analogia tra matrimonio e unione gay
Cap. 7 – Rafforzare l’educazione dei figli, diritto-dovere dei genitori
Ampio capitolo dedicato all’educazione dei figli, “dovere gravissimo” e “diritto primario” dei genitori. Cinque i punti essenziali indicati dall’Esortazione:
♦ Educazione non come controllo, ma come “promozione di libertà responsabili che nei punti di incrocio sappiano scegliere con buon senso e intelligenza”.
♦ Educazione come insegnamento alla “capacità di attendere”, fattore “importantissimo” nel mondo attuale dominato dalla “velocità digitale” e dal vizio del “tutto e subito”.
♦ Educazione come incontro educativo tra genitori e figli, anche per evitare “l’autismo tecnologico” di molti minori scollegati dal mondo reale ed esposti alle manipolazioni egoistiche esterne.
♦ Educazione sessuale sia educazione all’amore e al sano pudore: “educazione all’amore” da impartire “nel momento appropriato e nel modo adatto”, insegnando anche quel “sano pudore” che impedisce di trasformare le persone in puro oggetto.
♦ Infine, la trasmissione della fede: i genitori siano oggetti attivi della catechesi, non imponendo, ma proponendo l’esperienza spirituale alla libertà dei figli.
Cap. 8 – Accompagnare, discernere e integrare le fragilità
Il Papa si sofferma sulle famiglie che vivono situazioni di fragilità ed afferma, in primo luogo, che “non ci si deve aspettare dall’Esortazione una nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi”.
Pertanto, i pastori dovranno promuovere il matrimonio cristiano sacramentale, unione esclusiva, libera e fedele tra uomo e donna; ma dovranno anche accogliere, accompagnare ed integrare con misericordia le fragilità di molti fedeli, perché la Chiesa deve essere come “un ospedale da campo”, effonde la misericordia di Dio “a tutte le persone che la chiedono con cuore sincero”, perché la logica del Vangelo dice che “nessuno può essere condannato per sempre”.
♦ – No a norma canonica generale, ma discernimento responsabile caso per caso: “Non esistono semplici ricette. Si può soltanto incoraggiare ad un discernimento responsabile dei casi particolari, perché “il grado di responsabilità non è uguale per tutti”.
♦ – Eucaristia non è premio per i perfetti, ma alimento per i deboli. Papa Francesco sottolinea che “in certi casi” l’aiuto della Chiesa per le situazioni difficili “potrebbe essere anche l’aiuto dei Sacramenti”, perché “il confessionale non deve essere una sala di tortura” e “l’Eucaristia non è un premio per i perfetti, ma un alimento per i deboli”.
♦ Esame di coscienza per divorziati risposati. Le leggi morali non sono pietre. Per i divorziati risposati, risulta comunque utile “fare un esame di coscienza” ed avere un colloquio con un sacerdote in foro interno, ovvero in confessione, per aiutare la formazione di “un giudizio corretto” sulla situazione.
♦ Le leggi morali non possono essere “pietre” lanciate contro la vita dei fedeli. Però la Chiesa non deve rinunciare “in nessun modo” a proporre l’ideale pieno del matrimonio.
♦ Chi pone condizioni alla misericordia di Dio annacqua il Vangelo. Non giudicare, non condannare, non escludere nessuno, ma vivere di misericordia, “architrave della Chiesa” che non è dogana, ma casa paterna in cui ciascuno ha un posto con la sua vita faticosa. E questo, in fondo, è “il primato della carità” che non pone condizioni alla misericordia di Dio.
Cap. 9 – Spiritualità coniugale e familiare. Cristo illumina i giorni amari
“Amoris Laetitia” invita a vivere la preghiera in famiglia, perché Cristo “unifica ed illumina” la vita familiare anche “nei giorni amari”, trasformando le difficoltà e le sofferenze in “offerta d’amore”. Il Papa esorta a non considerare la famiglia come “una realtà perfetta e confezionata una volta per sempre”, bensì come uno sviluppo graduale della capacità di amare di ciascuno. “Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare!” è l’invito conclusivo di Francesco che incoraggia le famiglie del mondo a non “perdere la speranza”.
(Fonte: cf. Radio Vaticana, servizio di Isabella Piro 2016-04-08).