Manifestazione per rivendicare i minimi diritti per vivere bene il tempo scuola
“Non vogliamo la luna, ma solo il funzionamento dei termosifoni e classi asciutte”
I ragazzi frequentanti il Liceo Scientifico di Tropea continuano nella loro educata protesta.
Stamani una marcia per le vie del paese concluderà una tre giorni dedicata alla rivendicazione di elementari diritti per vivere bene il tempo scuola. Già venerdì, infatti, avevano esternato il loro disappunto in riferimento alla precarietà di una porzione di tetto dell’edificio che li ospita, causa di infiltrazioni ed allegamenti di una classe in particolare, criticità superata dal tempestivo interessamento della Provincia con l’invio sul posto di una squadra di operai, che ha provveduto alla sistemazione di alcune tegole divelte dal mal tempo.
La protesta dei ragazzi però non si indirizza solo verso questa problematica, in parte già superata, ma intende sottolineare la necessaria messa in funzione dell’impianto di riscaldamento che, seppur presente, dall’anno scorso non è in funzione: “Intendiamo muoverci per tempo – dice Francesco Cariddi, uno dei ragazzi del comitato studentesco – Vorremmo che il problema fosse risolto prima che le condizioni metereologiche ci mettano di fronte temperature, come è avvenuto lo scorso anno, che ci obbligavano ad indossare giacche e giubbotti per far fronte al freddo”.
“La nostra non vuol essere una manifestazione fine a se stessa, né tantomeno vorremmo che fosse vista come una delle solite scuse per marinare le lezioni – aggiunge Luca Romeo – rivendichiamo solo il diritto di godere di diritti minimi che ci permettano di usufruire della nostra scuola senza dover temere il freddo ed altre difficoltà”. I ragazzi molto motivati hanno voluto incontrare la stampa per sottolineare che la loro non è una richiesta per ottenere la “luna” ma lo stretto necessario: “ Conosciamo le condizioni non rosee in cui l’ente Provincia si trova a dover operare – dice Teresa Adilardi- amiamo frequentare il nostro Istituto, che è simbolo di bellezza e di storia. Non vogliamo altre sedi, ma almeno che ci siano riconosciuti i servizi necessari ed urgenti per farci stare bene”. Insieme a loro anche Valerio Raffaele, Francesca Impellizieri ed Alessandro Davolo, espressione del corpo studentesco, che ribadiscono l’importanza del miglioramento del loro Istituto a cui si sentono legati, e per il quale vi rinuncerebbero solo laddove l’Ente preposto potesse mettere a disposizione un edificio nuovo rispondente ai più moderni canoni di costruzione.
“Noi ci adattiamo- concludono i ragazzi- con molto spirito di sacrificio, ma un minimo di benessere ci deve essere riconosciuto, pertanto vorremmo un incontro ed un confronto con le Istituzioni territoriali, con l’Assessore provinciale Barbuto nello specifico, che ha sempre dimostrato interesse per le scuole tropeane nei limiti delle possibilità imposte dalle contingenze”.