Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Progetti di pace e non di sventura.
– Dice il Signore: «Io ho progetti di pace e non di sventura. Voi mi invocherete e io vi esaudirò: vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso». (cf Ger, 29).
– In ogni tempo ci sono coloro che annunciano l’arrivo della fine del mondo con disastri e terremoti. Altri invece che rassicurano l’uomo narcotizzandolo in una vita senza timore né conversione.
– Il cristiano, invece, resta in vigile attesa dedito all’edificazione del Regno, obbediente alla parola del Signore Gesù, che invita a cominciare dai poveri perché «I poveri li avete sempre con voi» (Marco, 14,7). Sì, i poveri rimangono sempre, così come rimangono le parole del Signore che non passano.
– Il tempo passa, la Parola rimane per sempre con l’invito a servire i poveri per accogliere in loro il Signore che viene.
– L’aiuto del Signore ci renderà sempre lieti nel suo servizio, perché solo nella dedizione a Lui, fonte di ogni bene, potremo avere felicità piena e duratura. – Siamo invitati ad essere saggi che risplendono come le stelle, perché hanno reso luminosa la loro vita con opere di misericordia e di giustizia. – Basterà riconoscere, con uno sguardo sincero e luminoso, i segni umili e discreti del Signore presente in mezzo a noi. – Gesù ci ha resi perfetti e santificati con l’offerta della sua vita: Signore, donaci grazia e benedizione. – Oggi ricorre la 5a Giornata mondiale dei Poveri.
Dal Vangelo di questa domenica (Mc 13,24-32).
♦ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
♦ Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
♦ Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
♥ In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
La fine del mondo?
♦ Quando si chiede a qualcuno della seconda metà del ventesimo secolo che cosa sia per lui la fine del mondo, egli risponderà in termini di catastrofe e di annientamento: come la bomba atomica… come l’inquinamento.
♥ Ma quando si interroga Gesù sulla fine dei tempi, egli risponde in termini di pienezza e di ritorno. Egli afferma con forza che il Figlio dell’uomo ritornerà; non, come è già venuto, per annunciare il regno e il tempo della misericordia, ma perché tutto si compia. Allora ognuno troverà il proprio posto e otterrà la sua ricompensa in funzione delle proprie opere.
♥ La predicazione di Gesù è carica di questa preoccupazione: aprire gli occhi agli uomini sui segni premonitori di questa fine del mondo che non sarà una caduta nel nulla, ma un ingresso nella gloria. Ma non può svelare il quando avverrà, perché il Padre vuole che sia tutto tempo della sua pazienza infinita e della sua bontà illimitata da attendere con vigilanza.
♥ “Perché?”. Per il momento, questo non ci riguarda e non è nemmeno utile per noi saperlo. La sola cosa che conta è sapere che questo ritorno di Cristo ci sarà e che bisogna prepararsi ad esso, altrimenti ci si ritroverà irrimediabilmente esclusi dal Regno.
♥ Gesù ci assicura che nulla andrà perduto. Nessun gesto d’amore sarà dimenticato. La sua venuta non porterà distruzione, perché quella di Gesù è, fino alla fine, una buona notizia. I nostri poveri cuori macinati dalla vita non cadranno nel vuoto, ma saranno raccolti dal Gesù-che viene e consegnati nelle mani del Padre. Lui sa tutto. Lui non dimentica niente. Non dobbiamo temere.
Per la preghiera.
♦ O Dio, che farai risplendere i giusti come stelle nel cielo, accresci in noi la fede, ravviva la speranza e rendici operosi nella carità, mentre attendiamo la gloriosa manifestazione del tuo Figlio.
♦ Padre misericordioso, la tua Parola rimane per sempre e nutre la nostra preghiera. Esaudisci le parole della nostra fede che attende con fiducia il compimento di tutte le tue promesse.
♦ Signore, assisti la tua Chiesa nelle tribolazioni della storia percé sappia nutrire la speranza di tutti
♦ Signore, ti affidiamo quanti riposano nel sonno della morte: possano ascoltare e accogliere la parola del perdono e della misericordia che li risveglia alla vita eterna.
♦ Spirito di Luce, guida le istituzioni politiche, sociali, ecclesiali del nostro Paese percé, consapevoli che i poveri sono sempre tra noi, moltiplichino creatività ed energie per dare risposta al loro grido.
♦ Spirito d’Amore, facci vivere con competenza e responsabilità gli impegni che ci vengono affidati, soprattutto a vantaggio dei più poveri.
I poveri sono segno del Signore che viene.
Oggi ricorre la 5a Giornata mondiale dei Poveri.
♦ Il tema scelto dal Papa per quest’anno riprende l’evangelista Marco: «I poveri li avete sempre con voi» (14,7).
♦ Ascoltiamo questa affermazione nel contesto della liturgia di questa domenica che propone una sezione del discorso escatologico di Marco. Mentre la creazione e la storia si dissolvono, dobbiamo riconoscere, nel tempo della crisi, la prossimità del Signore che viene. Colui che è assiso alla destra di Dio, è anche colui che visita la nostra storia e la salva.
♥ Dobbiamo scorgere la prossimità di Signore anche nei poveri che sono sempre con noi. Essi rimangono, così come non passano le parole del Signore.
♥ Il tempo passa, la Parola rimane per sempre con l’invito a servire i poveri per accogliere in loro il Signore che viene.
♥ I saggi che risplendono come le stelle sono coloro che hanno reso luminosa la loro vita con opere di misericordia e di giustizia, riconoscendo i segni umili e discreti del Signore presente fra noi.
(fr. Luca Fallica, Comunità Ss. Trinità di Dumenza).
Dio ama i poveri.
♦ Quando ho fame, mandami qualcuno da sfamare.
♦ E quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di bere.
♦ Quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare.
♦ E quando sono triste, mandami qualcuno a cui dare conforto.
♦ Non esiste povertà peggiore che non avere amore da dare.
♦ Se non sai riconoscere Cristo nei poveri, non potrai trovarlo neppure nell’Eucaristia.
♦ Una sola, identica, uguale fede illumina entrambe le cose.
(Santa Teresa di Calcutta).