Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Profumo di pace da Assisi.
Sulla scia del primo grande incontro storico, presieduto da Giovanni Paolo II 30 anni fa, in questi giorni la comunità di Sant’Egidio, le famiglie francescane e la chiesa di Assisi si fanno portavoce della parola di Papa Francesco: una risposta di pace ad una «silenziosa» terza guerra mondiale.
Dopo gli attentati in Francia, Siria, Pakistan… la risposta al nuovo terrore è il Santo della fraternità: “Fa di me uno strumento della tua pace”.
Dal Vangelo di questa domenica (cf Luca 16,1-13)
♦ In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: “Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
♥ Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”.
Profumo di pace da Assisi
♦ E’ stato Uto Ughi con l’Orchestra da camera “I Filarmonici di Roma” ieri 17 settembre alle 17.30 ad aprire, con un concerto gratuito nella piazza Inferiore della Basilica di San Francesco, il meeting dedicato all’ambiente e l’incontro internazionale al quale partecipano 511 leader religiosi provenienti da tutto il mondo. Un concerto offerto per bellezza del creato.
♦ Lo spirito di Assisi mette in evidenza la consapevolezza che ha papa Francesco: “Non sono sufficienti, i grandi incontri internazionali. È dai piccoli gesti quotidiani che si può costruire la pace nel mondo”. È ciò che il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, ha sottolineato nei giorni scorsi.
Perciò alta è l’attesa per l’evento “Sete di Pace”: 29 panel con leader provenienti da tutto il mondo. Anche sei premi nobel per la pace con Papa Francesco al meeting di Assisi.
♦ La notizia della partecipazione del Pontefice giunse il giorno dopo i colloqui con il presidente della Francia, Francois Hollande, (17 agosto) una delle nazioni più martoriate dagli attentati: “Siamo in cammino per costruire ponti di dialogo e per abbattere i muri dell’indifferenza e della violenza”.
♦ All’evento sono collegate 35 nazioni, le dirette TV su Ctv, Rai1, Tv2000.
Quel primo incontro del 1219
♥ Era il 1219 e Francesco d’Assisi si recava, contro il parere di tutti e in piena crociata a Damietta per incontrare il sultano, Malik al Kamil: i crociati con la parola delle armi, lui con la parola della pace. I primi irroravano di sangue la terra, il secondo cercava di irrorare di pace il cuore degli uomini.
♥ L’incontro oltre che ad essere storico, è la porta che l’Oriente apre all’Occidente e viceversa. Sono due uomini illuminati che lasciano spalancata ogni possibilità: “Anche il sultano vedendo l’ammirevole fervore di spirito e la virtù dell’uomo di Dio, lo ascoltò volentieri e lo pregava vivamente di restare presso di lui […]”.
♦ Quali sono gli incontri maturati da questo primissimo dialogo interreligioso? Quali le conseguenze? “E’ solo scenografia? O intuizione geniale, profetica di san Giovanni Paolo II?
Certo: c’è ancora un gran bisogno di pace.
(fonte: cf Enzo Fortunato, direttore della Rivista “San Francesco, Patrono d’Italia” passim).