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In una lettera inviata al coordinatore provinciale del PD Michele Mirabello, riportata dalla stampa locale, Pino Vita, capogruppo consiliare del Pd al comune di Parghelia,…
La politica a Tropea è in fermento. Qualcosa bolle in pentola, ma cosa? È difficile riuscire a delinearne sin d’ora un quadro chiaro, ma è possibile tentare di descrivere, in linea di massima, quali siano le forze in campo e i possibili scenari futuri. L’uomo da battere è, anche stavolta, il professor Gaetano Vallone. Già sindaco nel ’93, quando sconfisse un giovane Giovanni Vecchio con quasi 3mila voti, e nel ’97, con più di 3mila e duecento, con i quali si impose su Gerardo Barone Adesi, Vallone ha pure determinato la vittoria di Mimma Cortese nel 2002, superando un altro big della politica locale, il già sindaco Peppino Romano. Chi conosce le dinamiche della politica tropeana, poi, non può non pensare al supporto che Vallone diede alla lista di Antonio Euticchio nel 2006, quando suo nipote Giovanni Macrì – oggi consigliere provinciale ma allora giovane esordiente del panorama politico tropeano – fu il primo degli eletti e per questo ricevette la carica di vicesindaco, prima di fuoriuscire dall’esecutivo e determinarne l’inesorabile declino. Oggi è Macrì stesso, come interlocutore privilegiato alla Provincia, a rappresentare sin da subito una garanzia per Vallone, sperando di proiettarsi in seguito in una dimensione più ampia.
«Una vergogna, ma soprattutto la certificazione del fallimento politico della giunta calabrese di Scopelliti». La giovane deputata tropeana Dalila Nesci, del Movimento Cinque Stelle, commenta così la notizia della task force, coordinata da Commissione europea e ministero della Coesione territoriale, che sovraintenderà alla spesa dei finanziamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.