Politica

Prima donna tra i primi dieci sindaci “rosa” d’Italia

Lydia Toraldo Serra, la Sindaca di Tropea

la Presidenza del Consiglio consegna dieci targhe ai comuni interessati

Lydia Toraldo-Serra - Sindaca di Tropea dal 1946 al 1960
Lydia Toraldo-Serra – Sindaca di Tropea dal 1946 al 1960

Nel 1946 dieci donne vennero elette sindache nelle elezioni amministrative che si tennero il 10 marzo, in quell’anno le donne votarono per la prima volta.
Per ricordarle, oggi 11 novembre 2016, la Presidenza del Consiglio ha consegnato dieci targhe ai comuni dove le dieci donne sono state elette diventando simbolo di emancipazione e di modernità.

Le sindache elette il 10 marzo 1946

Alda Arisi, Borgosatollo (Brescia),
Giovanna Bartoli, Borutta (Sassari),
Elsa Damiani Prampolini, Spello (Perugia),
Ottavia Fontana, Veronella (Verona),
Anna Monticoli Coccia, Roccantica (Rieti),
Ada Natali, Massa Fermana (Fermo),
Margherita Sanna, Orune (Nuoro),
Lydia Toraldo Serra, Tropea (Vibo Valenzia),
Elena Tosetti, Fanaro (Modena),
Caterina Tufarelli Palumbo Pisani, San Sosti (Cosenza).

Notizie storiche su Lydia Toraldo Serra

Nacque a Cosenza il 1° agosto del 1906. Il padre, Nicola Serra, esponente di spicco del liberalismo calabrese e illustre penalista, fu deputato nella XXIV e nella XXVI legislatura e ricoprì la carica di Sottosegretario di Stato alla Marina Mercantile nel Governo Facta dal marzo all’agosto del 1922. Da lui la figlia ereditò l’amore per la pratica forense e la passione politica.
Nel 1929, a 23 anni, conseguì, prima donna calabrese, la laurea in Giurisprudenza, discutendo con l’illustre costituzionalista Vittorio Emanuele Orlando una tesi su La concessione del voto alle donne. Sul ruolo della donna nella società intervenne più volte anche in seguito; va ricordata in particolare una sua conferenza tenuta al C. I.F. di Tropea nel 1945 sul tema Il compito della donna nel momento attuale.
Nel 1933, in seguito al matrimonio con il Marchese Ingegner Pasquale Toraldo, si trasferì a Tropea, città che sempre amò come sua e dalla quale – soprattutto dai ceti meno abbienti – fu tanto riamata, da essere comunemente chiamata e ricordata come «’a mammicea nostra».
Nell’aprile del 1946, dopo le prime elezioni amministrative tenutesi in un’Italia uscita distrutta dalla guerra e in cui per la prima volta le donne furono chiamate a votare, fu eletta Sindaco di Tropea, carica che mantenne per oltre 15 anni, fino al 1960. Riteneva sua unica fonte di legittimazione il rapporto diretto, franco e leale con il popolo di Tropea e non l’appartenenza agli apparati dei partiti politici, che la avversarono tenacemente e con ogni mezzo e contro i quali lei ingaggiò memorabili battaglie.
La prima emergenza che, appena eletta, volle affrontare e risolvere fu la carenza di generi alimentari che affamava la popolazione di Tropea; attraverso una vasta rete di relazioni – familiari e politiche – estesa nelle diverse province calabresi e da lei sollecitata con faticosi, lunghi viaggi personali, ottenne forniture di grano e di riso, che venivano poi distribuite direttamente alla popolazione affamata. Ai bisogni del popolo provvide anche facendo costruire le prime case popolari.
Sapeva, però, che ciò non bastava: occorreva elevare il livello di istruzione attraverso la scuola e le iniziative culturali. Promosse molte attività tese alla valorizzazione delle tradizioni tropeane; all’inizio del suo mandato si tennero a Tropea il I Congresso di Studi Galluppiani (1946) e un convegno sui fratelli Vianeo, celebri pionieri della rinoplastica (1947). Anche lo sport fu oggetto del suo interessamento, con iniziative tese all’acquisizione al patrimonio comunale del campo sportivo e alla sua ristrutturazione.
Già nel novembre del 1946 progettava la costruzione di un nuovo edificio per la Scuola Elementare. Nel 1948 istituì a Tropea la prima Scuola Media e una sezione staccata del Liceo Classico “Morelli” di Vibo Valentia che, nell’anno scolastico 1953-54, ottenne l’autonomia. Negli stessi anni pensava anche all’istituzione di una Scuola Tecnica e a corsi serali. Prima di allora Tropea aveva soltanto la scuola elementare e l’istruzione superiore era riservata alla classi più elevate, che potevano frequentare le scuole private.
Agli stessi anni risalgono la creazione di una sede locale dell’ONMI (Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell’Infanzia), la costruzione del nuovo edificio destinato a ospitare le Poste e i Telegrafi e la ristrutturazione e il potenziamento dell’Ospedale Civile, che veniva dotato di una moderna sala operatoria. Altri interventi nel settore delle opere pubbliche furono il rifacimento della pavimentazione e l’illuminazione delle vie della città, la sistemazione delle scale che portavano alla marina, il potenziamento dell’acquedotto comunale e la sistemazione delle fogne. Tale opera appare tanto più apprezzabile e meritoria se si tiene conto del fatto che nell’Italia uscita distrutta dal disastro della guerra e in particolare a Tropea molte famiglie vivevano in bassi, senza aria né luce, nella più grande promiscuità, in condizioni igieniche molto precarie e la tubercolosi era molto diffusa, nonostante la salubrità del clima.
In seguito all’alluvione del 1954, l’Amministrazione guidata da Lydia Toraldo Serra provvide alla concessione gratuita allo Stato dei suoli destinati alla costruzione di case per gli alluvionati e realizzò la bonifica dei torrenti La Grazia e Lumia, con costruzione di opere di sostegno e di briglie di trattenuta e di consolidamento.
La gran parte dei lavori pubblici fu realizzata attraverso i cantieri di lavoro, che offrivano anche una soluzione all’endemico problema della crisi occupazionale. Anche a questo fine furono costruiti gli archi per il consolidamento e il sostegno della rupe.
Precorrendo i tempi, Lydia Toraldo Serra comprese la vitale importanza del turismo per Tropea, che non aveva un vasto territorio né altre risorse.
Realizzò, nella seconda metà degli anni Cinquanta, il primo stabilimento balneare moderno, appoggiandolo allo scoglio di San Leonardo, di proprietà della sua famiglia, e nuocendo, in tal modo, ai suoi privati interessi. Fu anche realizzata, fra la rupe e lo scoglio, una pineta con al centro una strada che collegava la preesistente discesa da Tropea con il lido stesso e che proseguiva lungo la rupe fino all’Isola. Progettava anche la costruzione di un ascensore che collegasse la città e il lido del mare.

Allo scopo di favorire il turismo e, al contempo, l’attività dei pescatori, l’Amministrazione Toraldo Serra provvide anche a rendere nuovamente agibile il porto, che, a causa dei gravi errori della progettazione iniziale, si era insabbiato quasi subito dopo la costruzione, nella seconda metà degli anni Venti. Tra il 1952 e il 1956 fu risistemato il molo e furono ripetutamente effettuate opere di dragaggio. Il Sindaco aveva anche in animo di far erigere, all’ingresso del porto, una statua della Madonna. A guidare Lydia Toraldo-Serra in tutta la sua azione amministrativa era infatti l’ispirazione cristiana della sua formazione politica e culturale, alla quale mai venne meno, neanche in occasione dei non rari episodi di contrasto con la Chiesa locale.
Nel 1964 abbandonò la politica attiva per dedicarsi alla famiglia e a un’altra sua grande passione, la pittura. Esercitò anche l’attività di giornalista.
Nel 1972 ricevette la nomina a Cavaliere al merito della Repubblica.
Morì a Tropea il 13 luglio del 1980.
Intitolazione della Piazza a Lydia Toraldo Serra, con delibera della Giunta Comunale di Tropea n.120 del 14/07/2015 su richiesta della FIDAPA SEZIONE DI TROPEA.

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Salvatore Libertino
Fotoreporter, editore e proprietario della testata Tropeaedintorni.it, è giornalista pubblicista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria nell'elenco pubblicisti.