Si è svolta domenica scorsa, presso la sala conferenze dell’edificio ex scuole medie di Brattirò (sede associazione Enotria), la presentazione del libro “La commedia umana-brevi storie di umanità”, volume scritto da Mommo e Nicolina Rombolà. Presenti per tale occasione l’editore Giuseppe Meligrana, la relatrice Elisabetta Rombolà, Pasquale Costa (presidente associazione Enotria), e- naturalmente- gli autori. Mommo Rombolà ha innanzitutto espresso la sua tristezza nel dover presentare da solo il libro, poiché la coautrice, sua amatissima sorella, è stata colpita da una brutta malattia che le ha limitato le sue capacità motorie, impedendole di essere al tavolo dei relatori.
«Quello che ci preme farvi sapere-spiega Rombolà- è che “La commedia umana” dal punto di vista contenutistico, seppur sintetizzato, ha l’intento di rappresentare sull’unico palcoscenico tanti casi di vita umana, nel suo perenne e inarrestabile scorrere». Il libro è fondamentalmente caratterizzato da circa 40 brevi racconti, 31 poesie e una sezione dedicata a pensieri sparsi, massime di filosofie di vita generica. «Rappresenta-si legge nell’introduzione del testo- un po’ tutta l’umanità, con i dolori e le gioie, i vizi e i pregi, le debolezze e le certezze. Una foto sbiadita, in bianco e nero o forse tonalità seppia, come le vecchie foto di una volta, capaci di attrarre, di essere osservate con nostalgico gusto». Da notare che non si tratta del primo frutto letterario dei fratelli Rombolà, ma dell’ennesima fatica, dopo: “La bufera”, “Viaggio con Socrate” e tanti altri testi. I fratelli Rombolà sono noti nel paese di Brattirò come persone di grande cultura. Non a caso, Nicolina è laureata in Lettere classiche; Mommo, invece, è stato insegnante di Letteratura francese (entrambi sono in pensione da tempo). Il titolo stesso dell’opera ci rimanda ad un testo francese, “La comédie humaine” di Honorè de Balzac. Infatti gli autori si sono rifatti all’omonima opera di questo grande autore ottocentesco. «Differenti i temi trattati -ha sostenuto la professoressa Elisabetta nel corso della presentazione- storie antiche altre più recenti, tragiche, comiche, drammatiche; si narra di virtù umane, del senso della vita fisica, del mondo dell’al di là, del dolore umano. Ciò che amalgama il tutto, il motivo dominante è l’amore che i due autori nutrono nei confronti di tutta l’umanità, senza nessuna differenza. Osservano l’umanità in ogni sfaccettatura, facendone uscire un affresco bellissimo, lasciando dei “tranche de vie”». Amore, dolore,umorismo, quindi i temi predominanti. I fratelli Rombolà, si dilettano a scrivere, Mommo racconti, Nicolina poesie, per dare un senso alla loro vita, ai momenti difficili vissuti, un modo per superare i dolori della vita, per appropriarsi della vita stessa e di conseguenza viverla.