Un finale in crescendo quello del premio “Tropea”, ma d’altronde non poteva davvero essere altrimenti. Dopo l’emozione collettiva che ha animato la prima serata, ed il walzer di volti noti della cultura italiana che ha caratterizzato la seconda, l’ultima delle tre serate del “Premio letterario nazionale Tropea – Una regione per leggere” ha regalato al pubblico una lunga serie di emozioni, ultima delle quali l’attesa proclamazione del vincitore di questa seconda edizione.
Anche se avevamo azzardato un pronostico a favore di “Ragionevoli dubbi” in tempi non sospetti, la vittoria di Gianrico Carofiglio è comunque stata servita con gran mestiere dagli insuperabili padroni di casa. Un plauso quindi al patròn Pasqualino Pandullo, per aver tenuta alta la suspence degli appassionati durante la tre giorni tropeana, e così pure a Livia Blasi sua degna partner nella conduzione dell’evento.
Tornando al protagonista della manifestazione, ossia Gianrico Carofiglio, magistrato Barese classe 1961 e “giovane” quarantasettenne senatore della Repubblica, inutile dire di come abbia inanellato alle sue spalle una strepitosa serie di successi, vincendo numerosi e tra i più noti premi letterari. La sua fama è destinata a oltrepassare i confini nazionali, e già da tempo le sue opere sono state tradotte in molte lingue. Ma, a parte il giudizio della critica, il fenomeno Carofiglio è caratterizzato soprattutto da uno strepitoso gradimento popolare, che ha rese necessarie continue ristampe e nuove edizioni dei suoi gialli. È stata di certo questa preferenza accordatagli dai lettori comuni a garantirgli la vittoria del “Tropea”.
Qualche attimo prima che la proclamazione finale lo ponesse al centro dell’attenzione gli avevamo rivolto un paio di domande, una per rompere il ghiaccio ed una un po’ “cattivella”, ma sempre sperando che i nostri citati pronostici gli portassero fortuna e dessero un tocco particolare a questa nostra intervista.
Ha molti premi alle sue spalle, anche se ognuno ha una storia a sé, ma cosa significa partecipare al “Tropea” per Carofiglio?
«Beh, il significato potrebbe cambiare a seconda dell’esito della votazione, ma per ora è stata una esperienza molto piacevole, trascorsa come una bella vacanza in un luogo delizioso. Di certo a seconda del risultato potrebbe acquisire un valore diverso…».
E allora, se per caso da quella busta, stasera, saltasse fuori il suo nome?
«Ho sempre pensato che si partecipa per vincere, ma accettando la possibilità di perdere. Quindi fino ad oggi ho partecipato alle competizioni, alle manifestazioni, ai premi letterari e ad altro col desiderio di vincere. Per questo se stasera dovessi vincere sarei molto contento».
Gianrico ci saluta sorridente stringendoci la mano e sale sul palco per sottoporsi al verdetto della giuria dei sindaci di Calabria, per fortuna non è scaramantico, per fortuna ci abbiamo preso.