Cultura e Società

Pronta la terna della terza edizione

Premio Tropea

Abate, Desiati, Di Stefano: chi vincerà dopo Saviano e Carofiglio?

Il Premio Tropea 2009 ha la sua terna. I libri finalisti per questa terza edizione del “Nazionale letterario” organizzato dall’Accademia degli affaticati di Tropea sono “Il paese delle spose infelici”, di Mario Deisati, “Nel cuore che ti cerca, di Paolo Di Stefano”, e “Gli anni veloci”, di Carmine Abate. Ad annunciare i tre titoli che si contenderanno la vittoria finale nelle tre serate estive del 3, 4 e 5 luglio è stata, come al solito, la Bottega editoriale, la nota agenzia stampa di Fulvio Mazza, che rappresenta ormai dalla prima edizione la voce ufficiale del Premio Tropea. La votazione è stata differente dalle altre edizioni, differente perché la giuria ha espresso con un divario di voti netto il gradimento dei tre libri rispetto alla rosa dei migliori sette rimasta in gara sino a ieri.
Si è messa dunque in moto la macchina organizzativa dell’evento culturale più importante dell’estate calabrese, e lo ha fatto in una sala del Museo diocesano di Tropea piena di nomi illustri della cultura calabrese. Lo scorso anno c’era il presidente Agazio Loiero in rappresentanza della Regione Calabria, mentre quest’anno, ad inaugurare la terza edizione del fortunato evento è giunto il suo vice, nonché assessore alla Cultura Domenico Cersosimo. Il noto docente universitario ha innanzitutto voluto lodare il ruolo che il Premio assume in un contesto di crisi economica avverso, qual è quello che viviamo. Per fortuna ci sono imprese come la Spi, che in barba agli effetti che la crisi americana sta avendo sulle economie mondiali, ha voluto scommettere sul Premio diventandone lo sponsor ufficiale.
“A me non piace – ha affermato il professor Cersosimo nel suo intervento – la Calabria fatta di sprechi, fatta di strade rotte, fatta di emergenze, a me piace questa Calabria”, una Calabria fatta di libri, che sono a volte “il mezzo migliore per intraprendere viaggi, parlare con nuovi personaggi, ascoltare la loro voce, la loro storia”. Un messaggio ripreso qualche istante dopo, ma da un punto di vista diverso, anche dal giornalista e docente universitario Mario Caligiuri, che ha sottolineato il valore che il Premio Tropea ha assunto come traino per una rinascita culturale del nostro territorio.
Tra gli ospiti importanti, oltre a Cersosimo, ha voluto portare il suo augurio di persona anche il presidente della Provincia Francesco De Nisi.
A condurre questa prima tappa del Premio Tropea, come sempre, il presidente dell’“Accademia degli affaticati” Pasqualino Pandullo, al quale va il merito di aver scommesso con lungimiranza in questo evento, di aver visto nella cultura – cosa rara nella nostra amata Calabria – un’occasione di rilancio economico e un’opportunità di crescita sociale. L’associazione promotrice del premio, per allestire anche quest’anno una giuria di qualità, ha voluto contare sulla presenza di personaggi illustri del mondo della cultura. Dei componenti della giuria, presieduta dalla scrittrice e giornalista Isabella Bossi Fedrigotti, assenti Massimo Giovannini, Magnifico Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e Giovanni Latorre, Magnifico Rettore dell’Università della Calabria di Rende, mentre Pierfranco Bruni e Corrado Calabrò, hanno voluto comunque esprimere la loro preferenza per delega. Oltre ai nomi già citati, dunque, il compito di decretare la terna è spettato a Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, Giuliano Vigini, direttore di Editrice bibliografica, Francesco Saverio Costanzo, Magnifico Rettore dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, Michele Daniele, giornalista pubblicista e Vicepresidente dell’Accademia degli Affaticati, ed il giovane editore tropeano Giuseppe Meligrana, che ricopre anche il ruolo di Segretario dell’Accademia degli Affaticati.
Prima della votazione, però, ogni membro della giuria ha intrattenuto gli intervenuti illustrando loro i libri in gara. Otto voti sono andati al libro di Deisati, che assieme a quello di Abate, con quattro voti, è edito da Mondadori. Il secondo dei libri scelti, di Paolo Di Stefano, edito da Rizzoli, ha invece ricevuto cinque voti. E sono stati loro i protagonisti della mattinata, i libri, raccontati, svogliati, letti e infine votati. A raccogliere più voti, come detto, “Il paese delle spose infelici”, romanzo di Mario Desiati edito da Mondadori. Al centro del romanzo è la storia di Annalisa, regina delle spose infelici. Molti la desiderano nel piccolo paese alle spalle di Taranto in cui si svolge la vicenda. Due ragazzi, cresciuti uniti tra partite nel campetto da calcio di Pezza Mammarella, ben presto scoprono in Annalisa un nuovo centro magnetico della loro vita. Il tutto si svolge in un piccolo mondo di periferia che sembra descrivere, in miniatura, il ritratto del “Bel Paese” di oggi, di quell’Italia che Annalisa sogna da sempre di poter visitare in viaggio, ma di cui conserva soltanto una collezione di cartoline.
Con “Nel cuore che ti cerca”, invece, Paolo Di Stefano racconta la storia di Rita, giovane ragazza rapita quando aveva dieci anni e fatta prigioniera in una stanza sotterranea due metri per tre. Una storia attualissima, quindi, che descrive non solo la povertà e le bassezza a cui l’animo umano può ridursi, ma anche l’inesauribile voglia di vita della protagonista, che resiste per otto lunghi anni in quell’inferno. È ad una adolescenza mancata che il libro dà voce, ed alla lotta di un padre che non si arrende all’evidenza delle indagini.
Tutto da leggere anche “Gli anni veloci”, di Carmine Abate, che vede come protagonisti due quattordicenni, Nicola e Anna, con molti sogni nel cassetto. Lui, amante della corsa e dello sport, lei autrice di testi per canzoni e grande ammiratrice di Lucio Battisti. I due si incontrano in riva al mare, a Crotone, durante quelli che sono i loro anni più belli, trascorsi col vento tra i capelli. Sono per loro anni veloci, trascorsi anche con la necessità di fuggire via dalla loro terra, dalla sua durezza e povertà. I due si allontanano, e non si rivedranno per quattordici lunghi anni. Anni confusi, che si concluderanno però in un nuovo incontro, per un finale tutt’altro che scontato.
L’appuntamento con il Premio Tropea è ora rinviato alle serate del 3, 4 e 5 luglio, quando verrà decretato il nome del vincitore assoluto che riuscirà a raccogliere maggiori consensi tra i 409 sindaci calabresi e tra i 41 componenti della giuria popolare della cittadina tirrenica. Il compito di raccogliere i voti dei primi cittadini di Calabria, spetterà ancora una volta al consorzio Asmez.

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Francesco Barritta
Docente ordinario di Lingua e letteratura italiana e Storia presso il Nautico di Pizzo (VV), è giornalista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, elenco pubblicisti. Ha diretto varie testate giornalistiche, tra cui Tropeaedintorni.it