Nei prossimi giorni verrà pubblicata la sentenza
Venerdì scorso si è tenuta l’udienza pubblica
Verrà resa pubblica nelle prossime settimane la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria, con la quale dovrebbe avere una soluzione decisiva l’infinita querelle porto, che vede coinvolte la “Porto di Tropea spa”, società a capitale pubblico minoritario, il Comune di Tropea e la Regione Calabria. Lo scorso 14 ottobre, infatti, si è svolta l’udienza pubblica sul ricorso presentato dalla stessa società contro entrambi gli enti pubblici.
Il provvedimento arriva a conclusione di un lungo cammino che ha preso il via nel dicembre scorso, quando, in seguito alla vittoria della lista “Passione Tropea” alle ultime elezioni comunali, il neo sindaco Adolfo Repice decise di non rinnovare la concessione demaniale richiesta dalla società, per procedere alla internalizzazione del servizio, al fine di garantire alle esigue casse comunali maggiori introiti economici. Repice, inoltre, ritirò i rappresentanti del Comune all’interno del collegio sindacale e del consiglio di amministrazione dell’azienda.
Le decisioni del sindaco furono ribaltate nell’agosto scorso, quando una sentenza del Consiglio di Stato portò a Palazzo Sant’Anna Gaetano Vallone, uscito sconfitto dalla tornata elettorale del marzo 2010 per soli tre voti. La nuova giunta reinserì i propri rappresentanti nel cda societario, temendo ingenti danni economici derivanti dal pronunciamento del Tar.
Nel frattempo la “Porto di Tropea spa” si rivolse una prima volta all’organo giudiziario regionale, ricevendo il respingimento della richiesta di misure cautelari provvisorie. Successivamente, il Consiglio di Stato, interpellato dall’azienda, respinse l’appello del ricorso, vista l’imminente udienza fissata dal Tar proprio per il mese di ottobre. A questo punto, l’istanza, tornata da Roma verso Catanzaro, è giunta all’attesissima udienza pubblica, che ha visto Anna Corrao come relatore referendario, Giuseppe Romeo come presidente e Concetta Anastasi come consigliere. Dal canto suo, la società ricorrente è stata rappresentata dall’avvocato Domenico Colaci, mentre il Comune di Tropea dagli avvocati Oreste Morcavallo ed Aldo Assisi e la Regione Calabria dall’avvocato Francesca Lo Feudo.