D’Agostino e Repice ribattono su Regolamenti e guadagni
Pugliese chiarisce alla minoranza le posizioni già espresse in Consiglio dalla maggioranza e richiama tutti a moderare i toni
L’opposizione continua a insistere sulla gestione del porto e puntualizza sulle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente del Consiglio comunale Massimo Pugliese. Sandro D’Agostino, già consigliere ed ora sostenitore del gruppo di minoranza “Passione Tropea”, afferma che si è giunti «all’incubo istituzionale» e, criticando Pugliese, aggiunge che egli «avrebbe dovuto sapere che sul tema del Porto è stata presentata un’interpellanza e non un’interrogazione». La differenza sta nel fatto che «per prassi costante – prosegue D’Agostino -, e secondo il dettato del Regolamento comunale, alle interpellanze si risponde al primo consiglio comunale utile, evenienza che non si è verificata». D’Agostino considera poi «grave e scorretto l’atteggiamento accondiscendente manifestato dall’avvocato Pugliese», perché al presidente del Consiglio «non è consentito – aggiunge – prendere “fischi per fiaschi” quando si tratta di articoli del Regolamento» e perché «spetta a lui tutelare i diritti della minoranza».
Rispondendo a D’Agostino, Pugliese afferma che si è sempre agito in base agli articoli 17 e 19 del Regolamento, secondo i quali in apertura di Consiglio «è possibile ma non è obbligatoria – spiega Pugliese – la discussione, soprattutto su tematiche per le quali ci sono contenziosi in corso, che pertanto non verranno di sicuro pubblicate su giornali e manifesti fino all’esito del provvedimento definitivo dell’autorità giudiziaria. Attualmente a Tropea si sta usando un metodo simile a quello nazionale, di distrarre cioè la comunità dai reali problemi. Noi giovani, e mi rivolgo al collega D’Agostino, dobbiamo evitare questi metodi e cercare semmai di assimilare quanto di buono c’è nell’amministrazione per riversarlo sul futuro del paese».
E mentre la polemica inizia ad allontanarsi dal punto di partenza, a riportare l’attenzione sull’argomento porto ci pensa il capogruppo di minoranza Adolfo Repice, secondo il quale Pugliese «quale uomo di diritto, dovrebbe comprendere la genuinità della scelta compiuta con l’internalizzazione della gestione del Porto di Tropea» e se non ci riesce «dovrebbe farsi spigare dal suo sindaco perché non è stata mai sottoscritta la convenzione fra Comune di Tropea e “Porto di Tropea S.p.a.”» e perché in quella convenzione «non è mai stato stabilito un canone che il Comune avrebbe potuto beneficiare oltre al 20% delle quote sociali. Comprenderà allora poiché si è proceduto all’internalizzazione del servizio di gestione del Porto».
Sui numeri negativi che iniziano a registrarsi al porto di Tropea da quando è iniziata la gestione comunale di cui ha parlato Pugliese, per una «oggettiva deficienza del servizio», Repice controbatte spiegando che «ai primi giorni di agosto il Comune di Tropea, in soli quattro mesi di gestione, aveva un incasso che superava i 300 mila €, quindi superiore alle somme impegnate e ancora non spese. I dati ufficiali degli Uffici Comunali al mese di agosto documentano importanti guadagni e valide possibilità di sviluppo della struttura».
Nonostante l’assedio dell’opposizione, pare che la maggioranza si pronuncerà sulla vicenda porto solo dopo un’attenta analisi di ogni aspetto riguardante la gestione, e solo dopo il termine del contenzioso. Per ora, Pugliese richiama i colleghi a un maggior rispetto per il ruolo ricoperto e a un impegno per la città.
«Penso, quale presidente del Consiglio – ha affermato infine Pugliese – e come giovane politico, che i politici dovrebbero iniziare a calmare i toni e a intessere un dialogo costruttivo per il bene della comunità, senza veleni e odi, perché stanno cadendo nel ridicolo di fronte a tutta la cittadinanza tropeana, mi auguro infine che altri consentano all’amministrazione Vallone di procedere in serenità nell’interesse comune».