La Calabria ancora in “affanno”, nonostante le naturali risorse turistiche, il più grande porto del mediterraneo e diverse strutture industriali

Politici socialmente inutili

Il lavoro prodotto dal Governo Prodi, seppur insperato, non rende ancora testimonianza alle necessità della gente. L’esistenza politica di molti riciclati pseudo personaggi dell’attuale opposizione non solo rallenta la crescita economica ma ne impedisce lo sviluppo. Gli euroitaliani prima o poi pagheranno il conto.

di Vincenzo Buccafusca


Nicotera
- Lavori socialmente utili (?) e politici inutili, anzi controproducenti, nemici del popolo. Gente che a volte non bada a legge né a morale.
Del resto, non è una novità! E’ da sempre. Si tratta di una "malattia" antropologica di fare a gara per arrivare prima in galera. Ma, dopo aver conquistato illecitamente la preda prefissa, in carcere non ci va quasi mai nessuno. E l’itinerante gara continua. Per questa gente i valori sono invertiti, cioè la persona viene valutata positivamente secondo la sua capacità di accumulare un maggior numero di miliardi illecitamente. E poi, se ne va ad Hamammed e da lì elogia Mussolini che avrebbe aiutato Pietro Nenni e molti altri antifascisti. Parola di Bettino Craxi.
E, allora, Gramsci, Terracina, Luigi Longo, i fratelli Pajetta, i fratelli Rosselli e altri eroi, chi li ha aiutati ad imboccare la via del carcere e quella ancora peggio della Necropoli? Beh, lasciamo stare.
Attualmente, qui, in Calabria siamo indietro, nonostante le risorse turistiche, nonché il migliore e più grande porto del mediterraneo, poiché c’è una Giunta Regionale di centrodestra che soffre di lotte intestine, tanto da farci pensare, spesso, ad un ribaltone e ad elezioni anticipate.
Il Congresso di quella Forza Italia che ha ispirato l’attuale Giunta Calabria ha dimostrato la pietà politica del nostro Paese. Il senatore Saverio Vertone, forzista, ha preso il largo dal partito, così come molti altri hanno fatto prima di lui, forse per stare lontano dalla dichiarazione della Stefania Ariosto. Il Vertone ha dichiarato che è stato un congresso liturgico, dove, invece di discutere dei problemi reali, ci sono stati l’urlo, l’anatema, il vittimismo.
Tiziana Maiolo, in tema di giustizia, ha detto di una vera associazione a delinquere di stampo istituzionale, e si è scagliata contro i migliori magistrati, litigando con la forzista Cristina Matranga, che forse sta per prendere il largo pure lei, perché ha difeso l’eroico Giancarlo Caselli.
Il senatore Antonio Di Pietro, invece, ha commentato, saggiamente, che la politica non ha prodotto atti idonei a fermare tangentopoli, ma, il contrario, ha seguito un percorso per fermare Mani Pulite. E mi pare che sia vero.
L’Ulivo, in seno al quale ci sono i posteri degli eroi temerari della guerra partigiana, sembra cieco e sordo, dimenticando sotto certi aspetti l’etica politica di cui erano maestri.
Un DC della vecchia balena bianca, che adesso si fa tollerare, fregiandosi del distintivo del PPI, e cioè il senatore Ortensio Zecchino, sul Giornale del 21 aprile scorso, sbraita così: "Con l’Ulivo, Di Pietro non c’entra assolutamente nulla. E’ un corpo estraneo, un soggetto pericoloso, da neutralizzare, dal quale prendere le distanze. - E aggiunge - Io provo un certo disagio e una profonda sofferenza a fare parte della stessa alleanza". Ma l’on. Franco Marini, segretario del PPI condivide queste opinioni o se ne vergogna?
Berlusconi, con la sua politica, tenderebbe a ri-fondare quella falsa DC, pericolosa e tendenziosa, impegnata per lo più a calunniare, senza alcun pudore, quella opposizione governativa che si proponeva di conseguire l’emancipazione delle classi lavoratrici e l’estinzione di tangentopoli. Ma la cosa peggiore, in questo momento, per il leader di F.I. è quell’alleanza con i secessionisti, pur di arrivare al potere.
Io credo che le debite distanze da Berlusconi, potrebbe seriamente prenderle Gianfranco Fini. E prima o poi succederà.

Redazione Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it