Presenti ieri i tre scrittori finalisti
Vicnente la formula della votazione
Anche se molto giovane, il Premio “Tropea” ha dimostrato in questi primi anni di contraddistinguersi dagli altri premi disseminati in tutta la penisola per un particolare non di poco conto: la sorprendente partecipazione di pubblico che, nonostante il cielo minaccioso, ha riempito il centro storico della cittadina tirrenica. È stato questo il primo dettaglio che ha colpito Paolo Di Stefano, uno dei tre autori finalisti con il libro “Nel cuore di chi ti cerca”. Lo scrittore si dice «felice di partecipare ad un premio che sembra promettere bene. È importante – ha affermato – il meccanismo con cui avviene la votazione, perché ci sono regole che evitano rapporti perversi con le grandi case dell’editoria». Di Stefano affronta quindi con uno spirito positivo «un premio che si inserisce in una tradizione molto importante». «l’Italia – conclude – ha questo tesoro di premi letterari medi di grande valore che contribuiscono a creare una nuova comunità di lettori». Entusiasta è anche Mario Desiati, autore de’ “Il paese delle spose infelici”. «Conoscevo il Premio Tropea – ha detto Desiati –, grazie anche ai due primi vincitori, che hanno un bel pedigree». Il giovane autore definisce «un grande albo d’oro» quello del Premio organizzato dall’Accademia degli affaticati di Pasqualino Pandullo, e si dice «molto felice di poter condividere questa finale con due autori di questo calibro». «Tropea – ci ha confidato ancora – la conoscevo già e devo dire che, rispetto alle altre città calabresi, mi ha impressionato per il suo bel centro storico, per i suoi colori, per aver mantenuto il suo aspetto originario nei secoli». A Carmine Abate, autore del libro “Gli anni veloci” e primo calabrese a raggiungere la finale del “Tropea”, abbiamo chiesto con quale spirito affronti una manifestazione che contribuisce a rivalutare il ruolo della lettura nella sua terra. Abate ha voluto dapprima scherzare, raccontandoci di aver seguito un sondaggio che lo vede favorito sul sito cittadino TropeaNews.com: «So che alcuni sindaci – ha spiegato sorridendo – hanno votato per me su quel sito, convinti che fosse quello il modo giusto». Ovviamente è stato invece il consorzio Asmez a raccogliere i voti dei primi cittadini di Calabria, che sono stati aggiunti a quelli della giuria popolare e che serviranno a decretare il vincitore finale. «Io – ha proseguito Abate – lo prendo comunque come un buon auspicio e non nascondo che ci spero nella vittoria». Tornando serio Abate ha detto: «quello che mi interessa davvero è narrare la normalità della Calabria, attraverso la quale viene fuori anche la sua complessità, con gli aspetti negativi ma anche positivi». «Io sono stufo – ha concluso – di sentir parlare solo male della Calabria e vorrei contribuire a distruggere questi cliché negativi».