Dal nostro inviato a Roma
L’Onorevole ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande fatte dal nostro inviato
Durante la manifestazione, tenutasi ieri presso Piazza del Popolo a Roma, l’Onorevole Anna Maria Bernini ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande dello scrivente, inviato alla manifestazione suddetta come addetto stampa della testata. L’On. Bernini venne eletta per la prima volta nel 2008 nelle fila di Alleanza Nazionale, il partito di Destra Nazionale che faceva capo a G. Fini, che durante le ultime elezioni, dopo 30 anni di in parlamento, ne è stato sfrattato. Intanto dopo aver portato a casa circa il 37% alle regionali dell’Emilia Romagna, ottimo risultato vista la tendenza politica con le sue mille sfumature di rosso della regione, nel 2011 diventa Ministro per le Politiche Europee. La Bernini può vantare un curriculum oltre che politico anche professionale di levatura certamente invidiabile, in quanto è avvocato civilista ed amministrativista nonché professore associato di Diritto pubblico comparato presso l’Università degli Studi di Bologna.
Per quanto riguarda le politiche giovanili, visto che si accusa la classe giovanile di rimanere fuori dalle vicende politiche nazionali?
«Scusi l’ho interrotta; io non condivido questa accusa, credo che i giovani siano molto interessati alla politica e sta alla politica non deludere i giovani. Noi abbiamo fatto delle proposte in cui crediamo molto, delle proposte per favorire l’occupazione: contratti a tempo indeterminato defiscalizzati, l’impresa giovane defiscalizzata per tre anni, tutto questo per noi è un modo concretamente per far capire ai giovani che noi crediamo in loro perché questo è l’unico modo per fare si che loro credano in noi. E soprattutto un messaggio per i giovani, mi perdoni, anche se i giovani non si interessassero di politica, ed io a questo non credo, perché vedo molto interesse, devono essere consapevoli che la politica si interesserebbe comunque di loro; quindi è meglio esserci che non esserci.»
Qualche giornalista si è permesso di dire che il PDL ha portato alle elezioni degli impresentabili, Lei cosa risponde?
«Nel merito ha già risposto il nostro segretario: noi rispediamo al mittente questa offesa, perché di offesa si tratta, e ricordiamo ai giornalisti che altro è il diritto di critica e la libera manifestazione del pensiero e altro è il diritto di libero insulto, che soprattutto su una rete di servizio pubblico non vogliamo né conoscere né riconoscere.»
Ultima cosa, se si andasse domani a elezioni dopo questa splendida manifestazione?
«Silvio Berlusconi per l’Italia!»
Un’ultima considerazione ritengo vada fatta oltre che sulla vicinanza alle nuove generazioni, come emerso dalle risposte dell’Onorevole, sulla profonda umiltà e sensibilità che, a mio avviso, sono emerse in un momento in cui i giornalisti, che intanto intervistavano altri personaggi politici, hanno dato qualche momento di tregua all’ex ministro: quest’ultima, infatti, avendo probabilmente notato che un uomo con problemi di deambulazione aveva provato ad avvicinarla, si è ella stessa avvicinata a scambiare qualche battuta finché il cane dell’uomo in questione ha attratto la sua attenzione ed ha cominciato ad accarezzarlo. Senza dubbio, dunque, quando certi personaggi faziosi del giornalismo si permettono di fare affermazioni del tutto fuori luogo sulla presunta “impresentabilità” degli schieramenti PDL devono ricordare che offendono donne e uomini onesti e qualificati che si dedicano alla gestione della cosa pubblica per il bene comune, e di ciò è dimostrazione proprio l’Onorevole Bernini.