Zambrone, elezioni comunali
Ancora dubbi su chi contenderà il posto all’attuale sindaco
Pasquale Landro, attuale capo dell’esecutivo di Zambrone ha sciolto la riserva qualche settimana fa ed ha deciso di confermare la sua candidatura a sindaco del ridente comune ubicato sulla Costa degli dei. Con lui si dovrebbero candidare alcuni consiglieri uscenti e altri nuovi elementi. Probabile anche la candidatura, con la compagine di maggioranza, di Pasquale Purita, che cinque anni fa contese proprio allo stesso Landro la carica di primo cittadino. Si danno poi quasi per certe anche le candidature dell’attuale vice sindaco, l’insegnante Quintina Vecchio, e dell’operatore turistico ed assessore uscente Vincenzo Collia. Appunto per definire le candidature e gli altri dettagli legati alla presentazione della lista, nei giorni scorsi si sono tenuti alcuni incontri sia nel capoluogo che nelle frazioni di Daffinacello, Daffinà e San Giovanni. Dall’altro lato della barricata sono rimasti i socialisti, le cui intenzioni, allo stato, non sembrerebbero definite. C’è chi parla di una candidatura a sindaco autorevole e di primo piano, chi, poi, indica una donna a capo dell’eventuale lista. Quest’ultima è una voce che nelle ultime ore pare prendere sempre più piede. L’unico dato certo è il l’impenetrabile silenzio che li contraddistingue. Francesco Grillo, decano dei socialisti, dichiara con fare sibilino: «In un momento così critico e delicato occorre equilibrio e bisogna soprattutto attingere all’esperienza». Una dichiarazione di difficile interpretazione che lascia più dubbi che certezze. L’ex sindaco Domenico Varrà non sembra invece interessato a ricoprire un ruolo attivo nell’imminente campagna elettorale. Fuori dai giochi sembrerebbe essere anche Lidio Vallone, che su Zambrone mantiene una significativa presenza elettoralistica. Anche Massimo L’Andolina, figura di prestigio della politica zambronese del recente passato e dimessosi da consigliere comunale di minoranza anzitempo, non è minimamente interessato alla contesa elettorale. Stesso discorso per l’ex componente diessina che ha deciso di estraniarsi dalla competizione. E così pure Franco Carrozzo, uno dei consiglieri più votati nel capoluogo, pare sia intenzionato a dare forfait. Per quanto riguarda la componente “censoriana”, rappresentata da Marcello Giannini, sembrerebbe convergere nello schieramento di maggioranza. Ma il condizionale è d’obbligo, perché permangono molti interrogativi e perplessità legate, in linea di massima, a questioni localistiche. Insomma, tra dubbi amletici, certezze granitiche e sovrane confusioni la macchina politico-amministrativa si è ormai attivata. A occhio e croce non si direbbe che non è proprio una Ferrari, ma per qualcuno, visto lo scarso rendimento della rossa di Maranello, è un bene. Gli altri, un po’ romantici e nostalgici, sono di parere opposto. Il poeta avrebbe sentenziato: «Ai posteri l’ardua sentenza»…