La celebrazione vuole ricordare il terremoto del 1638
Una celebrazione speciale che fa memoria di un evento storico importante per Tropea e dintorni
Celebrata a Tropea nella Concattedrale la memoria della Madonna di Romania, patrona della città e della Diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea.
La celebrazione del 27 marzo vuole ricordare il terremoto che nel 1638 ha colpito Tropea ed il circondario. In quell’occasione cosi funesta, la Madonna della Romania volle proteggere la popolazione tropeana sollecitando il Vescovo del tempo, Mons. Ambrogio Cordova, ad indire una processione penitenziale, che permise alla gente di uscire dalle proprie abitazioni e salvarsi dai crolli e dalla distruzione del terremoto.
Il momento culminante delle celebrazioni religiose è stata la messa celebrata, nel tardo pomeriggio, dal Vescovo della Diocesi Mons. Luigi Renzo e la processione della Sacra Icona per le vie della città.
E proprio al senso cristiano della memoria che con forza e chiarezza ha richiamato il Vescovo nella sua bella omelia.
Se fare memoria, ha ricordato Mons. Renzo, “non significa essere nostalgici o restare attaccati al passato, ma saper riconoscere le proprie radici per essere essenziali nelle cose e lanciarsi con fedeltà creativa nella costruzione dei tempi nuovi”, ricordare oggi, a distanza di oltre 400 anni, quel disastro e l’intervento divino è uno stimolo “per ripartire uniti e compatti, desiderosi tutti di costruire i tempi nuovi per noi e per chi verrà dopo di noi considerando altresì come anche noi oggi siamo colpiti da terremoti di varia natura, in cui non manca qualche nostra responsabilità”.
Il Vescovo ha voluto porre l’attenzione alle diverse criticità che affliggono la nostra città e l’intero territorio comunale: dalle mareggiate che hanno distrutto nei mesi scorsi il litorale con i villaggi turistici, risorse lavorative per tanti padri di famiglia e tanti giovani e all’abbandono in cui è lasciato l’Ospedale. Ma il Vescovo ha citato anche i terremoti morali di vario genere che stanno distruggendo i rapporti umani, la convivenza sociale, l’ambiente, lo stesso mare, la serenità e la dignità delle persone.
Cosa fare di fronte a questo scenario a tratti devastante?
Ecco allora il forte monito Vescovile che è risuonato la sera del 27 marzo tra le volte del Duomo Normanno, alla presenza di centinaia di tropeani devoti della Madonna di Romania: “Come avvenne nel 1638, occorre reagire nel nome della Madonna di Romania: come allora ha stimolato l’impegno di tutti per la ripresa della città, ancora oggi può darci la forza per reagire a tutte le negatività ed alle forme anche subdole di corruzione che albergano nel cuore di ognuno di noi. Tiriamo fuori con coraggio il bello e il bene che c’è dentro di noi, perché di bene e di bello ce n’è tanto, per fortuna. Bisogna metterlo fuori”.
Un bellissimo e coraggioso messaggio quello gridato dal nostro Vescovo e affidato alla custodia del cuore della comunità tropeana, che fra non molto dovrà accogliere i numerosi turisti.
No dunque alla rassegnazione, al pessimismo o alle solite e sterili chiacchiere da bar, ma una preghiera accorata alla Madonna di Romania, protettrice amata e venerata, perché si ripeta ancora oggi il miracolo del 1638 e infonda in tutti i il coraggio dell’impegno generoso per creare i presupposti di quei “cieli nuovi e terra nuova” promessi dal Signore.
Fratello maggiore dei Sacerdoti Oblati del Sacro Cuore
Don Francesco Sicari
Le dirette
https://www.facebook.com/tropeaedintorni.it/videos/1878349412423335/
https://www.facebook.com/tropeaedintorni.it/videos/1878390752419201/
Il video della prima parte della cerimonia in HD
Il video della seconda parte della cerimonia in HD