Attualità

Per dire no alla violenza contro le donne

Un segnalibro per dire no alla violenza contro le donne

Il 25 novembre, com’é noto, é la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ed sos KORAI, Organizzazione Di Volontariato per i diritti della donna, scende in campo, come di consueto, con le sue iniziative di contrasto all’odioso accadimento

L’idea di quest’anno è quella di un segnalibro da regalare alle studentesse, agli studenti e a tutto il personale scolastico dell’Istituto Comprensivo e dell’Istituto di Istruzione Superiore di Tropea.
Grazie alla sensibilità e preziosa collaborazione dei Dirigenti Scolastici, Prof.ri Francesco Fiumara e Nicolantonio Cutuli, il dono verrà accompagnato da un intervento educativo dei Docenti, calibrato all’età e ai bisogni delle ragazze e dei ragazzi.
Il segnalibro riproduce l’opera dell’artista Barbara Kruger dal titolo “Your body is a battleground” e lancia come slogan la sua decisa contraddizione:”No! Il mio corpo non è un campo di battaglia”, l’ovvio riferimento é alla donna, ancor oggi costretta a subire abusi, emarginazioni e assurde disparità di trattamento in tutti i settori della società.
É essenziale indignarsi e combattere contro questo stato di cose che non penalizza solo le donne ma l’intera umanità favorendo la perdita di moltissimi talenti femminili, importanti per la comune crescita civile.
Quando parliamo di violenza sulla donna, infatti, non ci riferiamo solo alle sue forme estreme, quali il femminicidio o lo stupro, rientrando a pieno titolo nel fenomeno anche la disparità salariale, la difficoltà di emergere in politica e nel settore imprenditoriale, il linguaggio sessista, la mercificazione del corpo femminile, il minor peso accordato alla donna nella gestione della famiglia e tanto altro ancora come, ad esempio, il tempo di cura considerato suo esclusivo appannaggio, in ossequio al pernicioso e subdolo stereotipo dell’angelo del focolare.
Molti i fronti di lotta per eliminare la causa della violenza contro le donne addebitabile, senza ombra di dubbio, alla subcultura patriarcale radicata in tutto il mondo e veicolata, spesso inconsapevolmente, attraverso i processi di socializzazione.
Sicuramente al primo posto rimane la diffusione del sapere che è la base della libertà, vi é poi l’opposizione ai pregiudizi e agli stereotipi misogini, una rinnovata educazione affettiva, il sostegno all’indipendenza economica femminile, l’intervento sulle strutture sociali di supporto alla famiglia e la diffusione di una corretta valutazione della forza che non é solo muscolare ma é anche fatta di intuizione, sensibilità, resistenza, prontezza…doti che appartengono ad ambedue i generi. Liberiamoci del mito della virilità come supremazia e pensiamo che possiamo essere tutti forti senza essere violenti, che non esistono status naturali di superiorità né diritti al controllo o doveri di sottomissione.
La strada è in salita ma la sfida va raccolta se veramente vogliamo costruire un mondo migliore, i segnali inquietanti che emergono costantemente ci dicono che anche il rimanere indifferenti ci rende responsabili ma la buona volontà e l’impegno da parte di tanti ci offre la speranza nell’oggi e nel domani di cui abbiamo tanto bisogno.

La Presidente di sos KORAI ODV
Dott.ssa Beatrice Lento

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Redazione
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